Salute, emicrania: in sperimentazione un vaccino per prevenirla

Laura Botti

20 Febbraio 2016 - 10:48

Salute, emicrania: al San Raffaele di Roma è in sperimentazione un vaccino per prevenirla. L’anticorpo creato in laboratorio ha l’obiettivo di neutralizzare la sostanza, la CGRP, che causa l’emicrania.

Salute, emicrania: in sperimentazione un vaccino per prevenirla

Salute, emicrania: attualmente al San Raffaele di Roma è in sperimentazione un vaccino per prevenirla.

La ricerca italiana sta facendo passi avanti in merito al trattamento delle patologie: oltre alla terapia anti-cancro presentata qualche giorno fa dagli esperti del San Raffaele di Milano, gli studiosi del San Raffaele di Roma hanno ora annunciato un anticorpo per prevenire l’emicrania.

Si può ricorrere al vaccino solo in presenza di alcune condizioni: dopo che la cura dell’emicrania a base di farmaci non ha dato i risultati sperati e per le persone affette dalla malattia cronica. In questi casi un anticorpo viene iniettato nel paziente per alcuni mesi consecutivi per far in modo che agisca contro la CGRP, la sostanza che causa l’emicrania.

Il San Raffaele è il primo istituto in Europa, e tra i primi al mondo, a raggiungere questo risultato con anticorpi monoclonali anti-CGRP. “I risultati sperimentali pubblicati finora”, ha spiegato Piero Barbanti, responsabile del Centro per la diagnosi e terapia delle cefalee e del dolore del San Raffaele, “sono molto promettenti e indicano una riduzione degli attacchi superiore al 62% dopo 3 mesi e un’alta percentuale di responder (74%)”.

Emicrania: come funziona il vaccino?

Il vaccino contro l’emicrania innanzitutto interviene quando la profilassi del mal di testa a base di farmaci non ha raggiunto un buon risultato. A quel punto nel paziente affetto dalla malattia cronica s’inserisce un anticorpo intelligente costruito in laboratorio: tale anticorpo ha l’obiettivo di neutralizzare una sostanza fisiologica, la Calcitonin gene related peptide (CGRP) che, quando è in eccesso, causa l’emicrania.

L’anticorpo”, ha spiegato Barbanti, “viene iniettato sottocute una volta al mese per alcuni mesi consecutivi e la tollerabilità appare ottima, a differenza della maggior parte delle cure preventive finora utilizzate che possono invece indurre sonnolenza, astenia e aumento di peso”.

Emicrania: la sperimentazione

I ricercatori intervistati sull’argomento hanno spiegato che per il momento il vaccino è ancora in una fase sperimentale e che saranno sottoposti alla terapia soltanto coloro che soffrono di emicrania cronica e non di semplici mal di testa.

Barbanti ha inoltre specificato che al paziente è richiesto “un attento monitoraggio degli attacchi, un contenimento dell’uso improprio di analgesici e un trattamento delle eventuali situazioni (vedi stress, depressione, ansia) che alimentano la sua patologia”.

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