Addio targhe auto, ecco come possono cambiare

Ilena D’Errico

2 Ottobre 2024 - 20:37

Presto potremo dire addio alle targhe auto come siamo abituati a vederle. Ecco come possono cambiare (e dove già lo stanno facendo).

Addio targhe auto, ecco come possono cambiare

Con gli obiettivi di transizione ecologica e di incremento della sicurezza stradale comuni a tanti Paesi del mondo, niente sarà più lo stesso. Cambiano i veicoli, cambiano le norme, cambiano le strade… Stanno cambiando persino le targhe delle automobili, in favore di strumenti identificativi più pratici e sicuri. L’addio alle targhe per come le conosciamo ora sta diventando una realtà che, seppur gradualmente, sembra destinata a diffondersi nel mondo.

La tendenza parte dagli Stati Uniti, dove già da tempo vengono utilizzate delle targhe elettroniche che offrono diversi vantaggi rispetto a quelle comunemente in uso. Queste targhe, infatti, permettono lo svolgimento di un aggiornamento automatico dei dati quando occorre e sono molto efficienti nella protezione dai furti.

Questi benefici stanno attraendo sempre più case automobilistiche e sempre più Paesi stanno pensando di introdurre le nuove targhe. Visti gli obiettivi dell’Unione europea è assai probabile che questo strumento sia guardato con grande interesse, tanto che la Germania sta già pensando alla sua introduzione. Ecco cosa può cambiare.

Come possono cambiare le targhe

Come anticipato, negli Stati Uniti le targhe elettroniche sono già una realtà in uso, anche se non hanno ancora sostituito la controparte analogica. In Arizona, in California, in Michigan e in Texas, per esempio, vengono vendute diverse automobili con targa elettronica. Quest’ultima si presenta visivamente come una classica targa, con tutti gli elementi che la contraddistinguono a norma di legge, tra cui il Paese di immatricolazione e il numero identificativo.

La differenza risiede per l’appunto nel fatto che si tratta di dispositivi elettronici, dotati di una batteria a lunga durata (per esempio la “Rplate” di Reviver, primo fornitore di targhe elettroniche statunitense, ha una durata di 5 anni) oppure da ricaricare via cavo. Queste targhe devono ovviamente essere resistenti all’acqua e agli agenti atmosferici, ma anche essere registrate negli appositi registri dello Stato di immatricolazione.

Cosa offrono, però, rispetto alle classiche targhe? Le funzioni proposte sono differenti e come in tutti i dispositivi elettronici si va dal modello più basilare a quello più accessoriato. Ecco alcune funzionalità:

  • illuminazione led;
  • gps per localizzare l’auto;
  • connessione con lo smartphone;
  • segnalazione del furto su indicazione del proprietario (sulla targa compare proprio la scritta stolen, rubato, che allerta gli altri conducenti e le forze dell’ordine);
  • aggiornamento automatico dei dati;
  • conservazione dei dati in un cloud;
  • personalizzazione (nei limiti di legge).

Il costo è dunque più elevato rispetto a una targa analogica, arrivando anche a 500 dollari. Gli esperti di informatica non sono del tutto convinti da questi vantaggi, preoccupati per i rischi di alterazione dei codici identificativi, del cattivo uso della localizzazione gps e per i furti di dati. Trattandosi di una soluzione piuttosto innovativa è richiesto ancora tempo per ultimare tutti i dettagli, ma dall’inizio del periodo sperimentale in alcuni Stati americani stanno arrivando ottimi feedback.

Addio alle targhe?

È ancora presto per dire addio alle targhe tradizionali, ma ormai è quasi certo che questo momento arriverà. L’unica incertezza riguarda le tempistiche per affinare lo strumento delle targhe elettroniche e implementarne la sicurezza, oltre alla necessità di regolamentare la novità dal punto di vista normativo.

Per esempio, in California l’utilizzo del gps nelle targhe è limitato a determinati veicoli in transito per i servizi pubblici, ad esempio il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti. La Germania ha preso in considerazione l’utilizzo delle targhe elettroniche da diverso tempo, in particolare quando è iniziata l’immatricolazione digitale dei veicoli, ma l’idea è stata respinta proprio per le sfide tecniche, giuridiche ed economiche.

Ora, secondo le dichiarazioni del ministero dei Trasporti tedesco, pare esserci più apertura all’iniziativa e di fatto non è stato vietato in Germania l’utilizzo delle targhe elettroniche, ma bisogna ancora vedere la questione nel quadro normativo dell’Unione europea.

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