Altro che Ponte sullo Stretto, questa strada galleggiante è lunga 180 km e attraversa 44 isole, che ha superato catastrofi naturali, venendo via via migliorata.
Si continua a discutere del Ponte sullo Stretto, con il ministro Salvini che è fermamente convinto dei molteplici vantaggi che potrebbe arrecare all’economia italiana. Intanto, la polemica va avanti, mentre dall’altra parte del mondo c’è una strada galleggiante lunga 180 km che attraversa 44 isole. C’è molto da imparare, anche se questa strada in particolare non deriva (solo) da finanziamenti statali, bensì dall’impegno di un imprenditore privato per migliorare i collegamenti verso le proprie strutture alberghiere.
Una vera e propria autostrada galleggiante, la Overseas Highway, che attraversa 44 isole degli Stati Uniti collegando l’arcipelago di isole a sud della Florida - le Florida Keys - alla terraferma. Oltre alla grande utilità pratica, questa strada galleggiante è davvero scenografica, rappresentando un punto di attrazione per i turisti e fornendo ambientazioni spettacolari a molte pellicole cinematografiche.
L’autostrada galleggiante, 180 km di lunghezza a 44 isole attraversate
La Overseas Highway è definita a mani basse un capolavoro dell’ingegneria, che permette di evitare lunghi spostamenti con le imbarcazioni, raggiungendo l’arcipelago nelle vicinanze in qualsiasi momento. Tutto ebbe inizio con Henry Morrison Flagler (spesso definito “Il padre della Florida moderna”) che nel 1870 fondò la compagnia Standard Oil insieme al magnate John D. Rockefeller.
Flagler rimase da subito colpito dal potenziale turistico della Florida, cominciando la costruzione di resort di lusso. La Florida è conosciuta come lo Stato più carabico di tutti gli Stati Uniti, con un clima sempre “baciato dal sole” (per questo viene citata come “Sunshine State”). Le strutture di lusso hanno quindi rappresentato un ottimo investimento per il signor Flagler che, tuttavia, si trovò dinanzi a un importante ostacolo: le difficoltà di raggiungere i resort.
Così, nacque il progetto di una ferrovia galleggiante (prima ancora di un’autostrada), che via via divenne sempre più enorme, fino alla mastodontica infrastruttura che possiamo vedere oggi. Con un importante investimento nelle ferrovie, Flagler portò alla connessione della costa atlantica della Florida con Miami nel 1885 e poi decise di ampliare il progetto nel 1905, ispirato dalla costruzione del canale di Panama.
Dopo diverse peripezie, tra cui ben 3 uragani che hanno provocato la morte di più di cento lavoratori, una spesa di oltre un miliardo e mezzo di dollari (secondo l’attuale valuta) e più di 4.000 migranti al lavoro in condizioni pericolose, la ferrovia fu completata nel 1912. Si racconta che in occasione della sua inaugurazione, Flagler confessò a un amico: “Ora posso morire felice. Il mio sogno si è avverato”.
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La ferrovia di Flagler è stata attiva fino al 1935, quando un nuovo uragano la compromise gravemente, dando la spinta al governo per rinnovarla e trasformarla in una strada galleggiante, più conforme all’egemonia delle automobili tra i mezzi di trasporto. Sui ponti innalzati da Flagler venne così innalzata la strada galleggiante più lunga del mondo, capace di resistere a venti fino a 320 chilometri orari.
Ad oggi, l’autostrada contiene ancora 20 ponti originali, che portano i viaggiatori da Miami fino a Key West. Il viaggio si può completare in circa 4 ore, ma chi ha visitato il posto consiglia di non avere fretta per apprezzare al meglio questo capolavoro architettonico. La prima fermata è a Key Largo, particolarmente apprezzata per l’abbondante vita marina e la biodiversità.
Proprio Key Largo ospita la spiaggia “Christ of the deep”, che prende il nome dalla maestosa statua in bronzo di quasi 3 metri raffigurante Gesù Cristo, ponendosi come punto di riferimento per gli appassionati di storia, arte e immersioni subacquee. Nel complesso la strada galleggiante, di per sé un’attrazione, permette ai turisti e agli abitanti di muoversi agilmente tra i territori raggiungendo le meraviglie del luogo e godendo durante il viaggio dell’incontro tra una moltitudine di paesaggi.
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