Palladio supera 1.500 dollari l’oncia, cosa dice l’analisi tecnica?

Ufficio Studi Money.it

20 Febbraio 2019 - 11:57

Il palladio oggi è sotto la lente degli operatori dei mercati finanziari. Questa notte il metallo industriale ha oltrepassato la barriera psicologica dei 1.500 dollari l’oncia e per molti analisti e banche d’affari è solo l’inizio. Tuttavia, il quadro tecnico suggerisce che una presa di respiro potrebbe essere alle porte. Vediamo perché

Palladio supera 1.500 dollari l’oncia, cosa dice l’analisi tecnica?

Tra le materie prime vi è un altro metallo oltre all’oro che sta facendo parlare di sé: il palladio, questa notte, ha superato la soglia psicologica dei 1.500 dollari l’oncia. Un ulteriore segnale di rafforzamento del metallo industriale, che ha visto triplicare la sua il suo prezzo solo negli ultimi tre anni, quando quotava circa 456 dollari l’oncia a gennaio 2016.

Le ragioni fondamentali del rally

Il rialzo che sta registrando il palladio nelle ultime cinque sedute non fa altro che estendere il forte rally guidato da una carenza di rifornimenti, mentre le case automobilistiche si affannano per impossessarsi del materiale per soddisfare i severi controlli sulle emissioni.

Il palladio è un metallo raro prodotto principalmente in due paesi, quindi potrebbe non essere possibile aumentare immediatamente la produzione. Oltre l’80% deriva da un sottoprodotto proveniente dall’estrazione di nichel in Russia e dall’estrazione di platino in Sud Africa, pertanto le forniture dipendono dal livello di estrazione e dagli investimenti in altri minerali.

Secondo Citigroup Inc. questo mese potrebbero esserci ulteriori rialzi dei prezzi, avvertendo che, con un ulteriore shock di domanda della materia prima, i prezzi potrebbero arrivare fino alla prossima soglia psicologica a 1.600 dollari l’oncia.

Johnson Matthey Plc, uno dei principali produttori di autocatalizzatori ed Evy Hambro di BlackRock Inc., affermano che l’enorme carenza della materia prima si è sviluppata dal momento che il mercato automobilistico si sta via via allontanando dai veicoli diesel.

In sostanza, finché non ci sarà un aumento dell’offerta a monte questo si tradurrà in un mercato ristretto che porterà a prezzi tendenzialmente più elevati. Tuttavia, alcuni analisti stanno mettendo in discussione la durata del rally, specie a seguito del crollo delle vendite auto in Cina emerso a novembre 2018 e confermato anche nel mese di gennaio 2019.

L’Associazione dei produttori di auto cinese ha annunciato un calo del 15,8% a 2,37 milioni di veicoli, che segue quello del 13% emerso a dicembre e del 14% di novembre. Inoltre, i mercati auto europei e del Nord America stanno riducendo il loro business in quanto i servizi di ride-hailing e ride-sharing rendono meno necessario possedere un veicolo.

Che cosa dice l’analisi tecnica?

Palladio spot, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg

Analizzando l’andamento dei prezzi del palladio si può notare evidentemente che la tendenza dominante è rialzista dai minimi registrati il 16 agosto 2018 a 815,20 dollari l’oncia.

Proprio da quel low i corsi del metallo industriale sono riusciti a violare il canale ribassista che si è sviluppato da inizio 2018, nella seduta del 30 agosto scorso. In particolare, questa figura discendente è visibile collegando i massimi segnati il 15 gennaio 2018 a 1.133 dollari con il massimo segnato il 7 giugno 2018 a 1026 dollari l’oncia.

Interessante notare che, la conseguente estensione rialzista che ha portato i prezzi ai livelli attuali, ha sempre risposto bene a contatto con la media mobile a 20 giorni, ora transitante a 1.359,72 dollari l’oncia.

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Strategie operative su Palladio

Elaborazione Ufficio studi di Money.it

I prezzi al momento distano molto dalla media mobile a 20 periodi, livello che dovrà essere attentamente monitorato in caso di un eventuale ritracciamento dai prezzi attuali. Infatti, l’oscillatore RSI settato a 14 periodi, registra valori ampiamente all’interno dell’area di ipercomprato, facendo pensare che un movimento correttivo potrebbe essere imminente.

In tal caso, oltre alla media mobile a 20 periodi vi è un altro elemento statico, nonché significativo a livello psicologico, a 1.400 dollari. Questo supporto è stato lasciato in eredità dal massimo segnato il 17 gennaio scorso. In caso di ritracciamento a 1.400 dollari si potrebbero implementare strategie di matrice rialzista in linea con la tendenza dominante. Lo stop loss potrebbe essere collocato poco al di sotto del minimo registrato il 15 febbraio, più precisamente a 1.384 dollari. Gli obiettivi di profitto in mancanza di elementi tecnici a disposizione potrebbero essere collocati dapprima a 1.480 e successivamente a 1.500 dollari l’oncia.

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