Apple in crisi? Ecco come stanno (davvero) le cose

Antonio De Luca

21 Aprile 2024 - 08:01

Apple: occhio al titolo con attacco Cina anti-APP. L’incognita buy mentre è attesa per utili e novità AI.

Apple in crisi? Ecco come stanno (davvero) le cose

La rivale Samsung che la supera, i problemi continui in Cina, il CEO Tim Cook che scarica le azioni. Cosa sta succedendo al gigante degli iPhone e quale sarà, presumibilmente, il suo futuro?

Titolo Apple osservato speciale a Wall Street, sulla scia di una carrellata di pessime notizie che si sta facendo sempre più lunga e preoccupante.

Venerdì, il doppio shock, rappresentato dall’ennesima mossa cinese anti-Apple e dagli smobilizzi sulle azioni che sono stati lanciati dagli stessi vertici del gruppo, CEO Tim Cook incluso.

Per quanto riguarda lo schiaffo arrivato da Pechino, è stato lo stesso colosso a comunicare di essere stato costretto a ritirare le APP WhatsApp e Threads dai suoi APP store, in Cina, in linea con i diktat intimati dal Dragone, che ha motivato l’ordine con motivi di sicurezza nazionale.

Vittima della guerra hi-tech esplosa ormai da tempo tra gli Stati Uniti e la Cina, Apple è stata costretta a procedere alla rimozione di WhatsApp e Threads (facenti capo a Meta Platforms ex Facebook) in quanto, ha riferito, “obbligata a rispettare le leggi dei paesi in cui opera, anche quando non è d’accordo”.

E non sono state soltanto WhatsApp e Threads le APP rimosse dall’APP Store.

Il New York Times ha riportato che, stando alla società di ricerca di mercato Appfigures, altre APP sono state ritirate oggi dall’APP Store in Cina, incluse quella di Signal, che ha sede negli Stati Uniti, e di Telegram, di casa invece a Dubai.

Il CEO Tim Cook e altri dirigenti scaricano le azioni Apple (AAPL)

Le brutte notizie, per la Big Tech, non sono finite qui, visto che nelle ultime ore si è appreso che, dall’inizio del mese di aprile, il CEO Tim Cook ha venduto $33,3 milioni di azioni AAPL, al prezzo medio di $169,33 per azione, valore inferiore del 12% rispetto al massimo di $192,53 testato dal titolo nel dicembre del 2023.

L’AD non è stato il solo a scaricare le azioni.

Lo stesso ha fatto il coo Jeff Williams, che l’11 aprile ha venduto 59.162 azioni Apple per $10,2 milioni, al prezzo medio di $172,22.

Hanno venduto azioni anche Katherine Adams, capo dell’ufficio legale, e Deirdre O’Brien, vice direttore generale senior della divisione retail, così come il direttore finanziario CFO Luca Maestri, che ha smobilizzato 53.194 azioni lo scorso 11 aprile, per $9,3 milioni, al prezzo medio di $174.12.

In tutto, Cook e gli altri dirigenti si sono sbarazzati di titoli AAPL per un valore superiore ai 70 milioni di dollari, nel corso del mese di aprile, in linea con quanto era stato stabilito con alcuni piani di trading già fissati.

Il titolo Apple ha chiuso la sessione di giovedì di Wall Street in calo dello 0,57%, a quota $167,04.

È da un po’ che le azioni AAPL sono nell’occhio del ciclone, dopo le notizie e i rumor negativi degli ultimi giorni, arrivati nel bel mezzo del countdown alla diffusione degli utili, in calendario il prossimo 2 maggio.

Si sono fatte in particolare più insistenti le indiscrezioni secondo cui le vendite di iPhone sarebbero scivolate del 10% su base annua, nel corso del primo trimestre del 2024.

E se queste finora sono solo voci, la perdita dello scettro di Big Tech che vende più smartphone al mondo è invece una realtà.

Samsung vende più di Apple, iPhone pagano fattore Cina

La doccia fredda è arrivata qualche giorno fa dalla società di ricerca dei mercati IDC, che ha reso noto che, nei tre mesi finiti a marzo, Apple ha consegnato 50,1 milioni di iPhone, in calo del 9,6% su base annua, e a una quantità inferiore di 10 milioni rispetto alle unità consegnate dalla sudcoreana Samsung, che ha preso il suo posto, vendendo nello stesso periodo di tempo 60,1 milioni di smartphone.

Oltre a perdere quote di mercato a favore di Samsung, Apple ha sofferto un netto peggioramento rispetto al quarto trimestre del 2023, quando aveva consegnato ben 80,5 milioni di iPhone.

Apple fa fronte al calo peggiore delle consegne di iPhone dai tempi del Covid, mentre le rivali crescono”, ha scritto Bloomberg.

In evidenza le difficoltà riscontrate nel mercato cinese, dove a troneggiare sono stati i colossi di casa Xiaomi e Huawei, che hanno dato filo da torcere alle rivali Apple e Samsung.

A rendere più complicata la situazione, le tensioni geopolitiche tra la Cina e il resto del mondo, che hanno portato il governo di Pechino a vietare già da un po’ l’utilizzo degli iPhone ai dipendenti pubblici e di società controllate dallo Stato.

Il risultato è stato che le consegne di iPhone, dall’inizio del 2024, sono crollate del 37% in Cina, mercato che incide per il 20% sul fatturato globale di Apple.

Per la Big Tech americana le cose, in Cina – Hong Kong, Macau e Taiwan incluse - non vanno bene da un bel po’, visto che già nel quarto trimestre del 2023 il gruppo aveva assistito a un calo delle vendite nell’area pari al 13% su base annua, a $20,8 miliardi, stando a quanto reso noto dal quotidiano di Hong Kong South China Morning Post.

Un articolo del Newsweek ha ricordato allo stesso tempo che un’altra grana per Apple è l’aumento dei costi legati alla partnership che il gigante porta avanti in Cina con Foxconn da circa 20 anni e che ovviamente incide negativamente sulla sua redditività.

Si spiega così la decisione del gruppo di cercare altri siti in cui produrre i suoi iPhone, India inclusa, per smarcarsi dalla dipendenza dalla Cina, che si sta confermando sempre più croce, piuttosto che delizia, per la Big Tech.

Che dire infatti dello scotto che la società è stata costretta a pagare quando il governo di Pechino ha lanciato la famosa carrellata di quei lockdown che hanno fatto andare praticamente in quarantena la Cina intera, al fine di contrastare la pandemia Covid-19?

Apple reduce dai sell di Warren Buffett

Gli ostacoli per Apple non sono finiti qui. Alla metà di febbraio è arrivata la notizia relativa alla decisione di Berkshire Hathaway, la holding americana creata e gestita da Warren Buffett, di smobilizzare nel quarto trimestre del 2023 10 milioni di azioni Apple, ovvero l’1% della quota detenuta nel colosso, diventato la prima grande scommessa per l’oracolo di Omaha.

Detto questo, Berkshire detiene ancora più di 905 milioni di azioni, che rappresentano il 6% del capitale di Apple.

Inoltre, non è stata certo la prima volta che Berkshire Hathaway ha dato il benservito a una fetta della partecipazione detenuta in Apple, in cui investe dal 2016.

Nel secondo semestre del 2020, la conglomerata vendette per esempio azioni AAPL per un valore di $11 miliardi. Una scelta che Warren Buffett, successivamente, definì “probabilmente un errore .

Nel frattempo, insieme a Tesla, Apple è il titolo che dall’inizio del 2024 ha registrato la performance peggiore tra le azioni che fanno parte dei Magnifici 7, con un calo YTD pari a -12,3%, a fronte del -32,9% di Tesla.

Amazon è salita invece del 18,9%, Alphabet del 10,6%, Microsoft del 12,1%, e Nvidia si è confermata la prima della classe con un rally pari a +80,6%.

Conto alla rovescia alla diffusione del bilancio, cosa dicono gli analisti

In vista dei conti, che saranno pubblicati il prossimo 2 maggio, il consensus prevede per Apple un eps, per il primo trimestre del 2024, pari a $1,50, in calo di poco oltre l’1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dunque un trend praticamente piatto.

Il fatturato è stimato a $90,25 miliardi, in ribasso di quasi il 5% su base annua.

Per l’intero 2024, il consensus di Zacks stima un utile per azione di $6,24, e un giro d’affari di $385,52 miliardi, dunque in rialzo rispettivamente del 6,69% e dello 0,58% su base annua.

Ma quali sono le previsioni degli analisti sul trend delle azioni Apple?

Stock Analysis ha riportato che i 30 analisti che hanno elaborato le stime sul target price sul titolo Apple a 12 mesi hanno in media un target price pari a $204,93.

L’outlook peggiore è di un valore pari a $158, mentre quello migliore intravede per il titolo un potenziale di rialzo fino a $250.

In media, gli analisti prevedono così un rialzo, per le azioni Apple, del 22,7% circa rispetto al valore corrente, che si aggira attorno a $167.

Sempre in media, 31 analisti hanno un rating “buy” sul titolo, credendo che Apple farà meglio del mercato nei prossimi 12 mesi.

Tra gli esperti, occhio alla fiducia riposta nel titolo da Daniel Ives di Wedbush che, lo scorso 9 aprile, ha confermato la valutazione “buy” su AAPL, a fronte di un obiettivo sul prezzo pari a $250, che implica la presenza di un margine rialzo, per le azioni, di ben il 49,6% circa.

Qualche giorno fa l’analista Laura Martin di Needham ha reiterato il rating buy sul titolo, assegnando un target price pari a $220.

Tuttavia, Martin ha rivisto al ribasso le stime sui conti del secondo trimestre del 2024, citando i problemi della Big Tech in Cina e il calo, in generale, delle vendite di iPhone.

L’analista di Needham prevede ora per Apple vendite e un eps rispettivamente pari a $90,8 miliardi e a $1,51 nel secondo trimestre del 2024, in calo del 4% e del 7% rispetto alle precedenti previsioni, considerando l’outlook di crescita di Apple “anemico”, e stimando anche un aumento delle spese dovuto agli investimenti del gruppo nell’intelligenza artificiale.

Quest’ultimo è l’altro tasto dolente di Apple.

Attesa per gli annunci sulla sfida AI. Timing perfetto in arrivo o no?

In che modo il gigante Usa sta scommettendo sull’AI? È una domanda che da un po’ ossessiona Wall Street.

Sono di un mese fa le indiscrezioni riportate da Bloomberg, secondo cui Apple sarebbe in trattative con Google per integrare Gemini, modello di intelligenza artificiale della rivale, nel prossimo aggiornamento del software dell’iPhone iOS 18, che dovrebbe essere presentato in occasione del World Wide Developers Conference (WWDC) previsto per l’inizio di giugno.

Per Apple, dovrebbe essere quella l’occasione per rivelare la sua grande scommessa sul business dell’intelligenza artificiale, anche se gli analisti dell’europea Bernstein Société Générale ritengono che il gigante Usa potrebbe decidere di aspettare fino a settembre, mese in cui è previsto il lancio del suo nuovo iPhone 16.

Crediamo che la maggior parte delle novità sull’AI saranno lanciate insieme all’iPhone nel mese di settembre, e non in occasione dell’evento WWDC, visto che altre novità sui software chiave come Dynamic Island, Siri e Facetime sono arrivate in occasione del lancio degli iPhone ”, hanno commentato Toni Saccomaghi e Daniel Zhu in una nota diffusa il 18 aprile, riportata da Seeking Alpha.

Tanti dunque, per alcuni forse troppi, gli annunci che Apple deve ancora fare e che potrebbero finire, magari, con il riportare la fiducia nel titolo, che sta arrancando da un po’.

Aspettate che le luci si accendano”, ha consigliato nel frattempo di fare ai trader Daniel Ives, la scorsa settimana, ammettendo che forse bisognerà aspettare un po’, ma che alla fine il “rinascimento”, per il colosso americano, arriverà.

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