La revoca della concessione ad ASPI è giustificata, ma forse presenta un grado di rischio troppo elevato. Lo hanno rilevato i tecnici incaricati dal ministero dei Trasporti.
Il recente allentamento della tensione tra governo, e in particolare tra il ministro Di Maio, e Atlantia potrebbe essere legato al parere dei tecnici incaricati dal ministero dei Trasporti.
Dopo dichiarazioni particolarmente forti, ieri il vicepremier ha detto che esiste la possibilità di trovare un accordo con la società della famiglia Benetton. “Siamo pronti a individuare una soluzione, a patto che Autostrade paghi e si faccia giustizia verso le vittime”, ha detto il capo politico del Movimento 5 Stelle (Atlantia: Di Maio, soluzione possibile, basta che l’azienda paghi).
Atlantia: rischio di dover rinegoziare convenzione
Nonostante i tecnici abbiano rilevato la fondatezza della revoca unilaterale della concessione ad Autostrade per l’Italia (ASPI), esiste il rischio di contenzioso. E questo potrebbe indurre il governo a rinegoziare la convenzione.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, causa il “grave inadempimento negli obblighi di manutenzione, custodia e restituzione del Ponte Morandi di Genova”, i tecnici incaricati dal ministero valutano «plausibile» la revoca anticipata della concessione.
Bisogna però tenere presente che il rischio di contenzioso potrebbe «consigliare una diversa soluzione, rimessa alla valutazione politica o legislativa, volta alla rinegoziazione della stessa convenzione».
Atlantia: abbiamo diritto ad indennizzo
Secondo Atlantia, che in una nota di qualche giorno fa ha rimarcato di non conoscere le cause del crollo del ponte, e di aver comunque diritto ad un indennizzo.
“I termini della Convenzione prevedono, nella denegata ipotesi di revoca, il pagamento di un cosiddetto indennizzo che corrisponde al giusto valore della concessione” e la sussistenza di questo obbligo “è confermata anche dalla stessa relazione della Commissione” (Di Maio-Atlantia: “inadempienze” per il ministro, Aspi vuole indennizzo).
Secondo alcuni analisti, Atlantia potrebbe ottenere fino a circa 24 miliardi di euro.
Toninelli: non un centesimo
Non pagheremo un centesimo ad Atlantia per la risoluzione anticipata della concessione. Parole particolarmente dure, che cozzano con la prudenza di Di Maio, quelle del ministro dei Trasporti Danilo Toninelli.
«Non gli diamo neanche un centesimo, siamo sicuri delle nostre azioni», ha detto Toninelli nel corso di un’intervista radiofonica.
A circa due ore dall’avvio delle contrattazioni, le azioni Atlantia passano di mano a 23,49 euro, +2,09% rispetto al dato precedente.
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