Mentre i listini europei sono in difficoltà, il prezzo dell’oro supera i 2mila dollari l’oncia, così come non accadeva da 13 mesi: la corsa al bene rifugio fa riflettere gli analisti.
Il prezzo dell’oro supera i 2mila dollari l’oncia, come non accadeva da 13 mesi a questa parte. L’investimento di massa sul bene rifugio avviene in un momento in cui i listini azionari europei e americani hanno qualche difficoltà dopo il rally della seconda metà di marzo. Tutto ciò deve far pensare a una crisi imminente? Ancora presto per dirlo, ma gli analisti guardano con attenzione all’evolversi della situazione, che può diventare allarmante.
Gli investitori si sono riversati sull’oro a partire da ieri, dopo alcuni serie annunci che hanno causato turbolenze nel mercato. Non si vedevano acquisti così di massa da tempo, con il prezzo tornato ai livelli di febbraio 2022. Nel frattempo, poi, il valore dell’argento è salito di un dollaro in un giorno, a 25 dollari l’oncia.
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Perché è partita la corsa all’oro
La corsa all’oro è stata alimentata dalle speculazioni sulla politica monetaria dei prossimi mesi della Fed, mentre i nuovi posti di lavoro negli Usa sono scesi in maniera significativa, con 1,7 offerte a persona. Gli annunci di nuove occupazioni misurano la domanda di lavoro e questo dato potrebbe indurre la Banca centrale americana a pensare che le sue politiche per domare l’inflazione stanno funzionando.
Tutto ciò, quindi, potrebbe interrompere interrompere l’aumento dei tassi o addirittura invertire la rotta. Una notizia che ha fatto scendere il valore del dollaro e alzare quello dell’oro.
Il legame tra boom dell’oro e taglio della produzione di petrolio
Questo prezzo dell’oro, però, è stato influenzato anche dalle novità sul petrolio. I Paesi produttori dell’Opec+ hanno annunciato un taglio a sorpresa della produzione, facendo aumentare i prezzi. Questo taglio, secondo alcuni esperti, potrebbe spingere in alto l’inflazione ed è più probabile che la Fed mantenga i tassi elevati se l’indice dei prezzi al consumo rimane elevato.
Sta per arrivare una nuova crisi?
Insomma lo scenario americano è contrastato, ma anche quello europeo, con un’inflazione che si abbassa (ma non sul cosiddetto ’carrello della spesa’) e una Bce che non è chiaro se continuerà con politiche monetarie aggressive o meno.
Il tutto a fronte di previsioni molto modeste sul Pil dei principali Paesi occidentali e dopo segnali preoccupanti arrivati da alcune banche europee e statunitensi (tanto da far pensare per almeno una settimana a un possibile diffuso effetto contagio).
Questo scenario fa salire l’appeal dell’oro come copertura per un eventuale peggioramento della situazione, sempre possibile a fronte di un’atmosfera stagnante. Un significativo peggioramento delle condizioni geopolitiche, ad esempio con una nuova escalation con la Russia legata alla guerra in Ucraina, ma anche a un contrasto maggiore con la Cina, potrebbe infatti portare a una nuova crisi economica.
Conviene investire ora nell’oro?
Conviene ora comprare oro? Spesso lo si fa per acquistarlo a prezzo basso e rivenderlo a uno alto. Quindi se si vuole attuare questa strategia non è il momento giusto. Tuttavia l’oro è come detto un bene rifugio, molto più stabile di altri investimenti e quindi può essere una salvaguardia in un momento incerto.
Secondo David Morgan del Morgan Report, poi, se si ha una visione a lungo termine sull’oro si potrebbe considerare quanto in alto il metallo giallo potrebbe salire in futuro, dati fattori come i recenti fallimenti bancari negli Stati Uniti. Quello che conta, insomma, potrebbe non essere il prezzo giornaliero, ma un ragionamento sulle condizioni economiche e finanziarie dell’Occidente a trecentosessanta gradi.
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