Il terrorismo torna a far tremare l’Europa, ma cos’è il jihadismo e cosa vogliono gli jihadisti?
La decisione personale di Zerocalcare di non presentarsi a Lucca comics and games per via del patrocinio dell’ambasciata d’Israele ha riacceso gli animi in merito al tema dello jihadismo. Ma cosa c’entra?
Per capire cosa sta succedendo bisogna però fare un piccolo passo indietro e spiegare chi sono gli jihadisti e il jihadismo.
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Cos’è il jihadismo e cosa vuole?
Il termine “jihadismo” identifica il movimento fondamentalista islamico e i diversi gruppi che hanno uno scopo comune: il sostegno della guerra santa contro gli infedeli. Di conseguenza con “jihadista”, che deriva dalla comune jihād (“guerra santa”) ci si riferisce ai fondamentalisti islamici e ai sostenitori della guerra santa.
Il concetto di jihād è stato però fortemente influenzato dall’interpretazione occidentale, che vede oggi tale termine solo in senso conflittuale. Questo è dovuto ai fatti dell’11 settembre 2001, ovvero l’attentato alle Torri Gemelle e al Pentagono. Eppure il termine jihād nel linguaggio dell’Islam ha un ampio spettro di significati.
Letteralmente significa sforzo e rende l’idea di una lotta interiore spirituale. Nella dottrina islamica lo “sforzo” si fa intellettualmente attraverso lo studio e la comprensione dei testi sacri o del diritto. Questo si intende come “jihād superiore”, al contrario “jihād inferiore” è l’espansione dell’Islam al di fuori del mondo musulmano.
Quanto appena descritto è un riassunto estremo del concetto di jihād d non ha la pretesa di spiegare né dal punto di vista religioso, né dal punto di vista culturale e storico l’interpretazione del termine. Ci si può però soffermare sul primo significato di jihād, ovvero lotta non violenta e personale e sforzo interiore per la comprensione dei misteri divini.
Quello che viene dopo è interpretazione, perché è proprio interpretando i passaggi del Corano che movimenti islamici hanno introiettato il significato di “lotta armata” e quindi “guerra santa”. Sono molti i musulmani che promuovono il jihād non come lotta armata. Dopo tutto il Corano usa il termine jihād solo quattro volte e mai facendo riferimento esplicito alla lotta armata, anche se il Corano contiene in altri passaggi — che fanno riferimento a specifici eventi storici - il concetto di “guerra islamica”.
Jihād nel mondo occidentale: il ruolo del terrorismo
Il perché Islam e jihād sono accomunati il più delle volte al terrorismo è storia contemporanea. In Occidente il termine è arrivato grazie al racconto mediatico dei fatti che hanno anticipato e seguito l’11 settembre 2001. Gli attentati che hanno colpito gli Stati Uniti nel 2001 non sono a loro volta episodi accaduti su una pagina bianca, ma conseguenze di rapporti e conflitti nati per mantenere un presunto equilibrio, anche in chiave antisovietica, dall’altra parte del mondo rispetto durante il periodo della Guerra Fredda.
L’Occidente si è quindi riunito in maniera più o meno compatta contro l’Islam, spesso identificato come estremista, fondamentalista, jihadista e quindi terrorista. Oggi il jihadismo si presenta a macchia di leopardo in tutto il mondo, nelle cosiddette cellule terroristiche o organizzazioni di stampo jihadista.
Le accuse di Zerocalcare: annullata la partecipazione per colpa del patrocinio della fiera
Il fumettista Zerocalcare ha pubblicato la sua personale decisione di annullare la sua presenza alla fiera del fumetto di Lucca, perché il patrocinio dell’ambasciata israeliana per lui “rappresenta un problema e questo perché a Gaza, in questo momento, sono incastrate 2 milioni di persone”. Per l’autore festeggiare significherebbe un cortocircuito che non riesce a gestire. Zerocalcare ha quindi spiegato i motivi di questo disagio, oltre al fatto dei bombardamenti in corso da parte Israele sulla Striscia di Gaza; scrive che è stato a Gaza e conosce persone che ci vivono. Il simbolo dell’ambasciata d’Israele rappresenta per lui e per le persone care la paura di non vedere il sole sorgere.
Alla scelta personale e motivata di Zerocalcare però hanno risposto in molti attaccandolo sia come artista che come persona, additandolo come amico di formazioni islamisti e come antisemita. Eppure Zerocalcare è stato più volte in Siria quando c’era l’Isis e “l’ho fatto per supportare i curdi che combatteva il jihadismo”. Lo ha raccontato nelle sue storie.
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