Come funzionano i diritti morali degli autori e cosa permettono di fare

Caterina Gastaldi

5 Ottobre 2022 - 18:49

Il diritto d’autore si suddivide in due parti: diritti morali e diritti patrimoniali. Quelli morali riguardano il legame dell’autore con la sua opera.

Come funzionano i diritti morali degli autori e cosa permettono di fare

Le norme relative al diritto d’autore sono diverse e possono risultare complesse. Tuttavia quando se ne parla si deve partire dalla divisione tra diritti morali e diritti patrimoniali. I diritti patrimoniali riguardano nello specifico tutte le regole relative allo sfruttamento economico del lavoro creativo, e si suddividono in diversi sotto diritti riguardanti i vari aspetti. I diritti morali invece si riferiscono a quello che si può considerare il legame tra autore e opera.

Questi ultimi hanno diverse differenze con i quelli patrimoniali, che a prima vista risultano di più facile comprensione, e si occupano di proteggere l’autore più come creativo dell’opera in questione che come lavoratore in attesa di un guadagno. Ovviamente entrambi gli aspetti fanno parte del diritto d’autore ed esistono insieme.

Cosa sono i diritti morali

I diritti morali d’autore sono tutelati dagli articoli 20-24 della Legge 633/41 sui diritti di autore e sono validi indipendentemente dal fatto che il creatore di un’opera d’ingegno scelga di pubblicarla o meno. Non solo, se i diritti patrimoniali una volta ceduti non possono più venire esercitati se non da chi li ha acquistati, quelli morali rimangono sempre in possesso dell’autore e possono venire esercitati in qualsiasi momento, a qualsiasi condizione.

In breve infatti:

  • i diritti patrimoniali riguardano lo sfruttamento economico dell’opera e possono essere ceduti;
  • i diritti morali non possono venire ceduti e riguardano il legame tra l’opera e il suo autore.

Hanno lo scopo di proteggere non i guadagni dell’autore, bensì la sua personalità, evitando quindi che l’opera possa venire reclamata da terzi, o modificata senza il suo specifico permesso nel caso questo possa danneggiare la sua reputazione, anche nel caso in cui i diritti di elaborazione e modifica (che rientrano tra quelli patrimoniali) fossero stati ceduti ad altri.

Quali sono i diritti morali

Come i diritti patrimoniali, anche quelli morali sono suddivisi in diversi sotto diritti che si riferiscono a differenti situazioni.

  • diritto alla paternità dell’opera: l’autore ha sempre il diritto di essere riconosciuto come creatore dell’opera e questo diritto può essere rivendicato in qualsiasi momento. Per esempio, nel caso si utilizzasse uno pseudonimo o si preferisse lavorare in forma anonima, si potrebbe scegliere in futuro di mostrarsi come autore;
  • diritto di inedito: è solo l’autore a decidere se e quando pubblicare la propria creazione, avendo anche la possibilità di recedere contratti che obbligano alla pubblicazione, nel caso scegliesse di non farlo. Questo particolare diritto si esaurisce al momento della prima pubblicazione;
  • diritto di “pentimento”: l’autore può scegliere di ritirare un’opera dal commercio per gravi ragioni morali, che possono comprendere motivi religiosi, etici, politici, o di altri genere. Questa scelta può avvenire anche nel caso in cui l’opera contrasti con la personalità dell’autore a seguito di un mutamento. Tuttavia, se dovesse scegliere di ritirare le copie dal commercio l’autore dovrà risarcire le spese sostenute da terzi;
  • diritto all’integrità dell’opera: l’autore ha sempre la possibilità di opporsi a qualsiasi modifica o deformazione che possa danneggiare la sua reputazione. Questo diritto non si riferisce solo alle modifiche all’opera stessa, ma anche a tutte le modalità di comunicazione, che possono modificare il modo in cui l’opera viene percepita.

Caratteristiche

I diritti morali hanno alcune caratteristiche intrinseche. Prima di tutto, nascono assieme all’opera e non hanno necessità di essere rivendicati in alcun modo e possono venire esercitati indipendentemente dai diritti patrimoniali, anche quando questi sono di proprietà di terzi.

Inoltre non possono venire ceduti: qualsiasi contratto che richiede la cessione dei diritti morali non è valido, perché rimangono sempre all’autore fine al momento della sua morte. Quando l’autore muore questi diritti passano al coniuge, dai discendenti, o dagli ascendenti. Sono infatti eterni nel tempo, non avendo una scadenza come i diritti patrimoniali.

Cosa permettono di fare i diritti morali

In breve, i diritti morali permettono all’autore di proteggere la sua creazione in qualsiasi momento, salvaguardando anche la sua reputazione. Possono quindi venire utilizzati, quando necessario, in opposizione a quelli patrimoniali se ceduti, come nel caso di modifiche non approvate che potrebbero danneggiare il senso dell’opera, oppure quando questa viene utilizzata in maniera non consona.

Per esempio, se un proprio prodotto venisse utilizzato a fini pubblicitari da qualcuno che possiede tutti i diritti patrimoniali, ma questa scelta andasse ad avere effetti negativi sul senso dell’opera stessa modificando il senso, andando così contro alla sua integrità, l’autore avrà sempre il diritto di richiederne la rimozione. Oppure, se non si desidera veder mai pubblicato un romanzo, attraverso il diritto di inedito si può far sì che questo non veda la luce nemmeno dopo la propria morte, mettendolo per iscritto.

Attraverso l’esercizio di questi diritti gli autori possono quindi salvaguardare le proprie creazioni (e con queste la loro fama e il loro nome), evitando che vengano utilizzate e sfruttate in maniere che vanno contro la loro volontà anche nel caso in cui non fossero più in possesso dei diritti patrimoniali, potendosi quindi sempre tutelate.

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