Risparmiare sul riscaldamento domestico è fondamentale per l’economia personale e per l’ambiente: ecco come fare tra consigli, norme e trucchi da attuare.
Risparmiare sul riscaldamento fa sempre comodo, non solo per il proprio portafoglio ma anche per l’ambiente. È possibile, infatti, seguire delle abitudini di risparmio, senza per questo rinunciare al «benessere termico». Ma come?
Basta seguire una serie di accorgimenti che possono essere presi per provare a ridurre i consumi e, di conseguenza, a risparmiare in bolletta. Innanzitutto, l’uso delle valvole termostatiche e la loro regolazione permette di regolare tempistiche e intensità del riscaldamento; come anche - per chi lo possiede in casa - fissare col termostato la temperatura oltre la quale i riscaldamenti si spengono, al fine di evitare lo spreco inutile di energia e soldi.
Anche una sapiente distribuzione degli spazi può contribuire a un efficientamento delle spese di riscaldamento, contribuendo al risparmio. Ecco tanti consigli utili per risparmiare efficacemente sul riscaldamento.
Quando si possono accendere i termosifoni? Zone climatiche e normativa vigente
Prima di capire come risparmiare sul riscaldamento, è importante sapere quando è possibile accenderlo e quando no. In Italia, l’accensione dei termosifoni è regolata da specifiche norme che suddividono il Paese in sei zone climatiche, definite dal D.P.R. n. 412 del 1993 e aggiornate periodicamente, in base alle caratteristiche climatiche locali. Questa suddivisione tiene conto delle temperature medie annuali e dell’ubicazione geografica delle varie aree, al fine di ottimizzare il consumo energetico e ridurre l’inquinamento. Le date di accensione e spegnimento dei riscaldamenti variano quindi a seconda della zona climatica di appartenenza.
Le zone climatiche e le date di accensione
- Zona A: rappresenta le aree più calde d’Italia, come Lampedusa e Porto Empedocle. Qui i termosifoni possono essere accesi dal 1° dicembre al 15 marzo, per un massimo di 6 ore al giorno.
- Zona B: include città come Trapani e Agrigento. In questa zona, il riscaldamento è consentito dal 1° dicembre al 31 marzo, per un massimo di 8 ore al giorno.
- Zona C: città come Napoli e Cagliari appartengono a questa fascia climatica. I riscaldamenti possono essere accesi dal 15 novembre al 31 marzo, con una durata massima giornaliera di 10 ore.
- Zona D: copre aree come Roma, Firenze e Genova. Qui i riscaldamenti possono essere attivati dal 1° novembre al 15 aprile, per un massimo di 12 ore al giorno.
- Zona E: città come Milano, Bologna e Torino rientrano in questa zona. I termosifoni possono essere accesi dal 15 ottobre al 15 aprile, per un massimo di 14 ore giornaliere.
- Zona F: comprende le aree più fredde, come quelle montane di Trento e Belluno. In queste zone non ci sono limitazioni di tempo per l’accensione dei riscaldamenti, considerata la necessità di riscaldare per lunghi periodi dell’anno.
Esenzioni e flessibilità
La normativa prevede delle esenzioni o flessibilità in casi particolari. Ad esempio, possono essere previste deroghe per scuole, ospedali, case di riposo e altri edifici con necessità specifiche, che possono accendere i riscaldamenti anche al di fuori delle date stabilite.
Inoltre, i Comuni hanno la facoltà di modificare le date di accensione e spegnimento o aumentare la durata giornaliera dell’uso del riscaldamento in caso di condizioni climatiche anomale o particolarmente rigide. Allo stesso tempo, in situazioni eccezionalmente miti, è possibile ridurre i periodi di accensione.
Chi è coinvolto nelle norme
La gestione dell’accensione e della regolazione del riscaldamento è demandata agli amministratori condominiali per quanto riguarda gli edifici con impianti centralizzati. Per gli impianti autonomi, ogni proprietario deve rispettare gli orari e le date stabilite, ma ha maggiore flessibilità nella gestione della propria abitazione. Le norme sono supervisionate dal Ministero della Transizione Ecologica e dai Comuni, che possono effettuare controlli e imporre sanzioni in caso di mancato rispetto delle disposizioni.
Questo quadro normativo è pensato per ottimizzare il consumo energetico e favorire un uso più responsabile delle risorse, contribuendo così anche a ridurre le emissioni di CO2.
Le 10 regole dell’Enea per risparmiare sul riscaldamento
Il primo passo per risparmiare sui termosifoni è, quindi, il rispetto delle norme in materia di accensioni e zone climatiche. Anche per non avere problemi con eventuali sanzioni. Ma, di certo, tutto questo non basta. A venire in soccorso dei cittadini è arrivato anche un ente molto importante del nostro Paese.
Per limitare i consumi e risparmiare sul consumo di gas, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) ha diffuso un vademecum con le «Indicazioni essenziali per una corretta impostazione degli impianti di riscaldamento a gas». Si tratta di suggerimenti pratici che vogliono «agevolare l’attuazione delle misure di contenimento dei consumi di metano per il riscaldamento domestico sulla base del decreto del ministero della Transizione Ecologica (del 6 ottobre 2022)».
Ecco quali sono le dieci regole per risparmiare sul riscaldamento.
- Eseguire la manutenzione degli impianti: un impianto consuma e inquina meno quando è regolato correttamente, è pulito e senza incrostazioni di calcare. Per chi non effettua la manutenzione del proprio impianto è prevista una multa a partire da 500 euro.
- Controllare la temperatura degli ambienti: bastano 19 gradi per garantire il comfort necessario in casa. Per ogni grado in meno si risparmia fino al 10% sui consumi di combustibile.
- Fare attenzione alle ore di accensione: le nuove regole riducono di 1 ora i tempi di accensione finora consentiti. Controlla in quale delle 6 zone climatiche d’Italia si vive.
- Installare pannelli riflettenti tra muro e termosifone: anche un semplice foglio di carta stagnola contribuisce a ridurre le dispersioni verso l’esterno.
- Schermare le finestre di notte: persiane e tapparelle o anche tende pesanti riducono le dispersioni di calore verso l’esterno.
- Non mettere ostacoli davanti ai termosifoni: posizionare tende o mobili davanti ai termosifoni ostacola la diffusione del calore verso l’ambiente ed è fonte di sprechi.
- Non lasciare le finestre aperte troppo a lungo: per rinnovare l’aria in una stanza bastano pochi minuti, mentre lasciare le finestre aperte troppo a lungo comporta inutili dispersioni di calore.
- Fare un check-up alla casa: affidati a un tecnico qualificato e fai valutare l’efficienza dell’impianto di riscaldamento e lo stato dell’isolamento termico di pareti e finestre. Puoi abbattere i consumi fino al 40%.
- Installare valvole termostatiche: obbligatorie per legge nei condomini, le valvole termostatiche permettono di ridurre i consumi fino al 20%.
- Scegliere soluzioni di ultima generazione: sostituire il vecchio impianto con uno a condensazione o con pompa di calore ad alta efficienza e adotta cronotermostati, sensori di presenza e regolatori elettronici a distanza.
I consigli aggiuntivi per un risparmio totale su riscaldamento e termosifoni
Oltre ai consigli dell’Enea e al rispetto delle norme su accensione e spegnimento, però, è possibile fare anche qualcosa di più. Ecco 5 consigli da attuare da oggi per risparmiare sui termosifoni e, in generale, sul riscaldamento.
1. Il calore naturale aiuta ad abbattere i consumi
Il calore disponibile in natura è una fonte spesso non considerata per riscaldare le nostre abitazioni. Facendo cambiare aria alla nostra casa nelle ore più calde della giornata, indicativamente le 12.00-13.00, è possibile non soltanto respirare un’aria più leggera, ma anche farne entrare di più calda.
Molte persone aprono le finestre molto presto al mattino (le 8.00/8.30), il che non fa altro che rendere le proprie stanze più fredde. Prendendo la sana abitudine di cambiare aria nelle ore più calde sarà dunque possibile rendere meno necessario e soprattutto prolungato nel tempo l’uso del riscaldamento.
2. Risparmiare sulla bolletta rimuovendo l’umidità
Risparmiare sul riscaldamento è possibile anche per coloro che vivono in zone molto umide. Capita infatti che il nostro corpo venga ingannato dall’umidità nell’aria e perciò ci faccia avvertire una sensazione di freddo e la voglia di accendere il termosifone.
Per sconfiggere questo istinto, è possibile acquistare un deumidificatore che, grazie alla sua azione, renderà le nostre stanze più asciutte e possibilmente anche meno fredde.
3. I consumi del riscaldamento si abbassano sfruttando gli spazi
Per abbassare i consumi legati al riscaldamento è fondamentale usare bene gli spazi a disposizione. Che cosa significa? Mantenere calde le stanze che più si utilizzano e abbassare o spegnere i caloriferi nelle stanze dove si trascorre un tempo minimo. Per esempio, all’interno della propria abitazione le stanze più utilizzate potrebbero essere il salotto, il bagno ed eventualmente lo studio.
Dunque, il riscaldamento dovrebbe essere concentrato prevalentemente su queste stanze, abbassando o spegnendo direttamente i termosifoni della cucina, dove il forno e i fornelli garantiscono tepore, e accendendo il riscaldamento in camera da letto solo poco prima di andare a coricarsi.
4. Il riscaldamento è nemico dei camini
Se i termosifoni rimangono accesi più a lungo e il costo della bolletta aumenta, la colpa è imputabile, ad esempio, ai camini. Il rischio di dispersione del calore tramite questi punti di fuga, infatti, è altissimo.
Per ovviare al problema è possibile isolare i camini durante l’inverno (tramite l’installazione di appositi palloni o pannelli isolanti). In questo modo il calore resterà all’interno dell’abitazione.
5. Non disperdere il calore: attenzione a porte, finestre e... cassonetti degli avvolgibili
Il paraspifferi è molto comodo da utilizzare, è infatti sufficiente inserirlo sotto la porta così da evitare che il caldo fuoriesca. Ma i benefici non finiscono qui: i paraspifferi impediscono anche che gli insetti provenienti dall’esterno entrino passando dalla porta; e che il pavimento si rovini a causa del movimento della porta soprastante.
Per trattenere il calore nella propria casa è fondamentale isolare anche i cassonetti degli avvolgibili con cui si alzano e si abbassano le tapparelle, poiché spesso questi sono responsabili degli spifferi.
Una soluzione percorribile è, ad esempio, l’acquisto di una fascia isolante termoacustica autoadesiva, che impedisce sostanzialmente la formazione di quei ponti termici responsabili degli spifferi. L’applicazione, semplice e duratura, consente a chi la utilizza di risparmiare sulla bolletta dell’elettricità.
Infine, per fare in modo che il calore non fuoriesca è possibile anche utilizzare delle guarnizioni di gomma isolante autoadesiva da applicare lungo il lato di chiusura delle finestre. In questo modo diminuisce ancora di più la quantità di calore prodotto dai termosifoni che si disperde dagli infissi. In alternativa, si può applicare la pellicola isolante sopra le finestre, che collabora anch’essa all’obiettivo di isolare efficacemente la nostra casa.
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