Mentire sull’identità personale è facile, ma fare delle ricerche lo è altrettanto. Ecco come scoprire se una persona esiste veramente.
Ci sono moltissimi motivi per cui le persone mentono sulla propria identità, più o meno gravi a seconda dei casi. Diversamente da quanto si pensa, l’avvento dei social network ha soltanto amplificato questa tendenza, ma nulla impedisce di presentarsi con un nome diverso dal proprio anche nella conoscenza di persona.
Esclusi i casi particolari come gli pseudonimi in un certo tipo di professioni, difficilmente si riscontrano intenzioni positive in chi si presenta con un nome falso, inventato o rubato da altre persone. Indipendentemente da questo, però, è del tutto legittima la volontà di capire chi si ha davanti e se le informazioni apprese corrispondono al vero.
In altre parole, bisogna scoprire se quella persona esiste veramente per come si è presentata, se ha detto la verità sul proprio conto o meno. Non serve essere investigatori privati per reperire le informazioni di base, semplici ma sufficienti a individuare contraddizioni negli aspetti caratterizzanti della persona. Vediamo come fare.
Il certificato di nascita
La maggior parte dei dubbi sull’identità di una persona può essere dissipata dalla lettura di un unico documento, il certificato di nascita. Quest’ultimo contiene i dati anagrafici del soggetto in questione e può essere richiesto da chiunque conosca il codice fiscale oppure:
- nome e cognome;
- luogo di nascita;
- data di nascita.
L’attestato di nascita contiene di fatto i medesimi dati, che però sono ufficiali e certi. Il vantaggio di questo documento è che le informazioni necessarie per richiederlo sono davvero basilari, di norma oggetto delle prime conversazioni tra interlocutori che non si conoscono. Il certificato deve essere richiesto all’Anagrafe del Comune di nascita o di residenza e, se rilasciato, conferma i dati in proprio possesso.
In caso contrario, almeno una delle informazioni è errata, perciò bisogna quantomeno approfondire la ricerca. Ciò non significa necessariamente che ci si trova di fronte a una falsa identità, ma non è così frequente sbagliare questo tipo di comunicazioni.
Al giorno d’oggi le nascite avvengono per lo più in ospedale, perciò difficilmente il giorno del compleanno ufficioso discosta da quello documentato. Potrebbero però esserci delle incongruenze dovute a nomignoli o secondi nomi che giustificherebbero l’incomprensione.
Ricerca inversa delle immagini
Nelle chat online spesso il dubbio non riguarda tanto i dati anagrafici quanto l’aspetto esteriore dell’interlocutore, che potrebbe utilizzare foto altrui fingendo che siano proprie. Raramente chi compie queste azioni lo fa con il consenso del soggetto ritratto (e anche in questo caso difficilmente non si trovano tracce), perciò semplicemente ricercando le foto su internet si può svelare il mistero.
Ci sono vari servizi per fare questa operazione, come Google Immagini e Google Lens, senza contare che gli smartphone più moderni hanno la funzione di ricerca da immagine incorporata nella galleria. Si potrebbero così trovare profili social con un diverso nome che utilizzano la stessa foto, alimentando le probabilità di avere a che fare con un furto d’identità.
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Altri metodi per verificare l’identità
Per avere una conoscenza più approfondita è possibile richiedere, senza dover fornire alcuna motivazione particolare, ulteriori certificati anagrafici della persona in questione. Tra questi, ci sono lo stato di famiglia e il certificato di residenza, che permettono di reperire informazioni preziose. Al giorno d’oggi, inoltre, una semplice ricerca su internet con nome e cognome è spesso sufficiente, anche per chi non è avvezzo al mondo virtuale.
Menzioni scolastiche e curriculum sono soltanto alcuni dei contenuti che spesso citano i destinatari all’insaputa degli stessi. Ovviamente, servirà un po’ di impegno per capire se questi dati sono compatibili con la persona conosciuta.
Se anche in questo caso non si ottengono le informazioni sperate bisogna prendere in considerazione l’idea che abbia mentito, ma prima di gettare la spugna potrebbe servire porre qualche domanda più approfondita e accertarsi che i dati anagrafici corrispondano al vero, perlomeno secondo l’interessato. Così facendo, si disperdono i dubbi sull’indisponibilità del certificato anagrafico.
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