L’equilibrio sui mercati sta cambiando. Cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi? Ne parliamo con Walid Koudmani, Chief Market Analyst di XTB online trading.
I mercati finanziari globali sono da sempre influenzati da una serie di fattori determinanti. Negli ultimi anni hanno dovuto subire numerosi shock esogeni che ne hanno aumentato la volatilità e i dati macroeconomici più recenti continuano ad essere contrastanti.
In questo contesto incerto, il mercato obbligazionario potrebbe offrire un rendimento agli investitori più prudenti? Quali sono le insidie che incombono sui mercati e cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi negli Stati Uniti e in Europa?
Ne parliamo con Walid Koudmani, Chief Market Analyst di XTB online trading.
1) L’accordo sul debito Usa ha dato ossigeno ai mercati, ma ha solo rinviato un problema e sui mercati continuano a incombere molte insidie. Cosa aspettarsi nei prossimi mesi?
L’accordo sul debito statunitense è stato uno sviluppo positivo per i mercati, ma non ha risolto tutti i problemi dell’economia statunitense dato che si prevede ancora che la Federal Reserve aumenterà i tassi di interesse quest’anno e ciò potrebbe pesare sulla crescita economica. Inoltre, la guerra commerciale USA-Cina è ancora in corso e ciò potrebbe danneggiare la crescita economica in un periodo in cui si avvicinano le elezioni presidenziali nel paese, un evento di alta importanza sia politica che economica. Di conseguenza, è probabile che i mercati rimangano volatili nei prossimi mesi mentre gli investitori tentano di intuire le prossime mosse politiche delle banche centrali e di prevedere il potenziale di una recessione economica di cui si è parlato molto finora.
2) L’inflazione ancora alta porterà le banche centrali ad aumentare ulteriormente i tassi. Quali effetti sui mercati azionari? Quali differenze tra i mercati Usa e quelli europei?
È probabile che l’aumento dei tassi di interesse abbia un impatto negativo sui mercati azionari dato che tassi di interesse più elevati rendono più costoso per le aziende prendere in prestito denaro, il che può portare a guadagni inferiori. Inoltre, tassi di interesse più elevati riducono la quantità di denaro nel mercato che potrebbe essere investita e questo generalmente potrebbe mettere sotto pressione i mercati azionari dato che alcuni investitori potrebbero decidere di investire i loro soldi in obbligazioni, un mercato che da alcuni potrebbe essere considerato più stabile.
È inoltre probabile che il mercato statunitense ed europeo reagiscano in modo diverso all’aumento dei tassi di interesse dato che il mercato statunitense è più sensibile ai tassi di interesse rispetto al mercato europeo a causa del fatto che l’economia statunitense è più grande e più integrata con l’economia globale. Una delle possibili conseguenze potrebbe essere una pressione maggiore sulle azioni USA rispetto al mercato europeo mentre invece l’Europa è più sensibile allo sviluppo del conflitto Russia-Ucraina che ha già causato danno notevoli all’economia.
3) Con i dati sulla crescita in deterioramento e l’avvicinamento alla fine del ciclo rialzista dei tassi, è il momento di puntare sull’obbligazionario?
Se sia o meno il momento di concentrarsi sul mercato obbligazionario con i dati sulla crescita in peggioramento e la fine del ciclo di rialzi dei tassi che si avvicina, dipende dagli obiettivi di investimento individuali e dalla tolleranza al rischio. Gli investimenti a reddito fisso, come le obbligazioni, offrono un tasso di interesse fisso e sono meno volatili delle azioni e questo può renderli attraenti per gli investitori che cercano un flusso costante di reddito o che cercano di ridurre il rischio.
Tuttavia, gli investimenti a reddito fisso offrono anche rendimenti inferiori rispetto alle azioni dato che i tassi di interesse sulle obbligazioni sono in genere inferiori ai rendimenti delle azioni in periodi positivi. Di conseguenza, gli investimenti a reddito fisso potrebbero non essere una buona opzione per gli investitori che cercano un rischio maggiore con un potenziale di rendita maggiore. Generalmente in un periodo di rischio e incertezza maggiore, alcuni investitori cercano metodi alternativi che sono meno volatili delle azioni mentre altri tentano di sfruttare la volatilità a loro favore e per il momento sembra che la situazione sui mercati rimarrà incerta mentre continuano ad arrivare dati contrastanti macroeconomici.
4) La strategia di dedollarizzazione perseguita dai membri del BRICS porterà alla sostituzione del dollaro come valuta di riserva internazionale?
È improbabile che la strategia di dedollarizzazione perseguita dai membri BRICS porti alla sostituzione del dollaro come valuta di riserva internazionale. Il dollaro è ancora la valuta più utilizzata al mondo ed è improbabile che questo cambi presto data la natura molto complessa degli scambi di materie prime e la dipendenza da una stabilità della valuta. Inoltre, l’economia statunitense è ancora la più grande del mondo e questo dà molto supporto al dollaro.
Tuttavia, se altri paesi iniziano a utilizzare maggiormente altre valute, ciò potrebbe portare a un calo della domanda di attività statunitensi, come i buoni del Tesoro e di conseguenza la strategia di dedollarizzazione potrebbe avere un impatto negativo sull’economia statunitense. Ciò potrebbe portare a tassi di interesse più elevati e a un calo della crescita economica per un’economia che sta tentando di riprendersi. Nel complesso, la strategia di dedollarizzazione è una sfida a lungo termine per il dollaro USA, ma è improbabile che porti alla sua sostituzione nel breve termine anche se ha mostrato alcune debolezze del sistema.
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