La dengue spaventa anche l’Italia: il piano del ministero della Salute e quali sono le Regioni dove si sono registrati più casi di questa malattia che sta imperversando in Brasile.
La dengue fa paura anche all’Italia, tanto che il ministero della Salute in vista dell’estate - periodo di possibile massima trasmissione di questa malattia tropicale - ha emanato una circolare alle Regioni per predisporre la stagione vettoriale 2024.
“Considerato l’approssimarsi in Italia del periodo di maggior attività di ‘Aedes albopictus’ o zanzara tigre, vettore potenzialmente competente per la trasmissione di virus Dengue oltre che di altri arbovirus - si legge nella circolare del ministero -, si invitano Regioni e Province autonome a predisporre tutte le misure previste dal Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle arbovirosi, Pna 2020-2025, atte a ridurre il rischio di trasmissione autoctona di virus Dengue”.
La febbre dengue è una malattia infettiva tropicale trasmessa da zanzare del genere Aedes. I sintomi sono simili a quelli dell’influenza: febbre, mal di testa, nausea e dolori muscolari e articolari, tanto da essere stata ribattezzata nei secoli scorsi anche come febbre spaccaossa. Viene facilmente riconosciuta anche grazie all’eruzione cutanea che provoca simile a quella del morbillo.
La sua diffusione non avviene tra persona a persona ma sempre tramite un vettore, in questo caso la zanzara, ed è una malattia caratteristica dei Paesi tropicali tanto che da mesi è scattato un allarme in Brasile. I cambiamenti climatici però nel 2023 hanno generato diversi casi di dengue in Italia anche autoctoni, cioè non importati dall’estero.
In Brasile pochi giorni fa è stato superato il numero record di 2 milioni di casi di dengue, con 682 morti confermati e altri 1.042 in fase di indagine; sempre nel Paese sudamericano inoltre stanno imperversando anche altri due virus come zika e chikungunya, con dei casi di queste due malattie che sono stati registrati pure in Italia.
Dengue in Italia: il piano del ministero della Salute
In Italia c’è massima allerta per la diffusione della dengue : in Brasile si è arrivati a un’incidenza di 990,3 casi per 100.000 abitanti. Il tutto mentre anche in Giappone c’è apprensione per l’aumento dei casi della STSS (sindrome da shock tossico streptococcico), tanto che si è tornati a parlare della malattia X che potrebbe causare la prossima pandemia.
In merito alla dengue in Italia il nostro ministero della Salute si è raccomandato con le Regioni e le Province autonome di “potenziare la sorveglianza dei casi umani di dengue su tutto il territorio nazionale, soprattutto in termini di tempestività, di rispetto dei flussi di comunicazione e sensibilizzando gli operatori sanitari, tra cui pediatri di libera scelta e medici di medicina generale, per permettere la rapida identificazione dei casi”.
“Implementare tutte le azioni di bonifica ambientale previste - si legge ancora nella circolare -, mirate a ridurre i siti di proliferazione e di riparo per le zanzare (ad esempio: rimozione dei potenziali focolai larvali, pulizia e manutenzione di quelli inamovibili, sfalcio della vegetazione incolta); provvedere alla predisposizione, previa programmazione, di misure locali di monitoraggio e di contrasto dei vettori; individuare, come da linee guida riportate in allegato Pna 2020-2025, tutti i potenziali siti a rischio di introduzione di nuove specie di zanzare invasive, quali Aedes aegypti, e predisporre tutte le misure di sorveglianza e controllo atte a prevenire e contrastare il possibile ingresso e successiva diffusione di questi potenziali vettori di arbovirosi”.
Bisogna ricordare che contro la febbre dengue esiste un vaccino che è stato approvato anche in Italia e dovrebbe essere disponibile a breve: per raggiungere l’immunizzazione saranno sufficienti due dosi.
Dengue: le Regioni con più casi in Italia
Stando all’ultimo bollettino diramato dall’Istituto Superiore di Sanità, in Italia dal 1 gennaio al 4 dicembre 2023 al sistema di sorveglianza nazionale risultano 347 casi confermati di dengue (82 casi autoctoni ), 8 casi confermati di zika e 7 casi confermati di chikungunya.
La Regione che nel 2023 ha fatto registrare più casi di dengue in Italia è stata la Lombardia (115), seguita da Lazio (95) ed Emilia-Romagna (42).
Quanto ai casi autoctoni di dengue in Italia “sono riferiti a quattro episodi di trasmissione non collegati tra loro in provincia di Lodi (41 casi confermati), in provincia di Latina (2 casi) e in provincia di Roma (38 casi con esposizioni in diverse parti della città metropolitana di Roma e 1 caso ad Anzio, per cui sono in corso indagini per verificare eventuali collegamenti epidemiologici)”.
Fortunatamente - a differenza di quello che sta succedendo in Brasile - tutti i casi di dengue riscontrati in Italia “sono guariti o in via di miglioramento”.
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