Con le recenti novità economiche, un settore da tempo dimenticato dalle borse è tornato a far parlare di sé: l’agribusiness.
Negli ultimi anni, i settori delle risorse naturali hanno vissuto un periodo di relativa debolezza, a causa di fattori macroeconomici come l’inflazione elevata e l’aumento dei tassi di interesse.
Tuttavia, con l’attuale scenario economico in evoluzione, caratterizzato da un abbassamento dei tassi da parte della Federal Reserve e dalle crescenti preoccupazioni per una possibile recessione, questo comparto è tornato sotto i riflettori degli investitori.
In particolare, sta emergendo un segmento borsistico ormai dimenticato da tempo, quello dell’agribusiness. Ma cos’è l’agribusiness e per quale ragione potrebbe rappresentare una bella opportunità?
L’importanza dell’agribusiness
Le risorse naturali sono materie prime che provengono direttamente dalla natura e comprendono una vasta gamma di risorse, tra cui metalli, minerali, legno, petrolio e prodotti agricoli. Nello specifico, quando si fa riferimento all’agribusiness, si parla dell’ultimo degli elementi elencati, ovvero l’insieme delle attività economiche e produttive legate al settore agricolo, che comprende non solo la produzione agricola in senso stretto, ma anche tutte le fasi della filiera agroalimentare.
Può sembrare strano, perché quando si pensa all’agricoltura si tende a immaginare campi coltivati, ma l’agribusiness include anche un’importante evoluzione nei servizi e nelle tecnologie legate all’agricoltura. Questi elementi ricopriranno sempre più un ruolo centrale nell’attuale mercato globale.
Con una popolazione che supererà i 9,7 miliardi entro il 2050, richiedendo un aumento del 70% della produzione alimentare, lo sviluppo di questo settore diventa cruciale. Attualmente, il 30% del cibo prodotto viene sprecato, mentre il cambiamento climatico potrebbe ridurre la produzione agricola globale del 20% entro il 2050. Paesi in via di sviluppo come la Cina vedranno un raddoppio del consumo di carne entro il 2050, aumentando la pressione sulla filiera. Innovazioni come l’agricoltura di precisione possono aumentare le rese del 25%, rendendo l’agribusiness essenziale per sostenere la domanda e affrontare le sfide climatiche e logistiche.
ETF da monitorare
Con l’abbassamento dei tassi, questo settore potrebbe risorgere, dato che molte aziende nel comparto delle risorse naturali hanno debiti elevati e una riduzione dei tassi ridurrebbe i costi di finanziamento. Inoltre, un’eventuale recessione porterebbe gli investitori a cercare rifugio in settori difensivi come questo, che tendono a essere meno volatili e offrono rendimenti stabili anche durante i periodi di incertezza economica.
Uno degli ETF più specializzati è l’iShares Agribusiness ETF (AGF), che offre esposizione alle principali aziende globali attive nell’agribusiness.
Tra le principali capitalizzazioni del fondo troviamo aziende come Deere & Company, leader nella produzione di macchinari agricoli e per la costruzione, tra cui trattori, mietitrebbiatrici e attrezzature per l’irrigazione. La seconda capitalizzazione è Corteva Agriscience, specializzata in soluzioni per la protezione delle colture e nella produzione di sementi avanzate, mentre la terza è Nutrien, uno dei maggiori fornitori mondiali di nutrienti per le colture, in particolare fertilizzanti come potassio e fosfato.
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