La Giornata contro la violenza sulle donne spiegata ai bambini

Maria Paola Pizzonia

25 Novembre 2024 - 08:46

Un articolo per spiegare ai bambini cos’è la giornata contro la violenza sulle donne e alcuni temi del femminismo, ricordando l’importanza dell’educazione.

La Giornata contro la violenza sulle donne spiegata ai bambini

Il 23 novembre 2024, Roma è stata il cuore di una manifestazione organizzata da Non Una di Meno (NUDM), un movimento transfemminista che si batte per i diritti delle donne e contro la violenza di genere. L’evento, che ha raccolto migliaia di persone, è stato un momento al tempo stesso di riflessione e azione, tenutosi simbolicamente a circa un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin, avvenuto l’11 novembre 2023. La sua tragica storia ha scosso profondamente il Paese, ponendo al centro del dibattito pubblico la necessità di un cambiamento culturale che parta dall’educazione.

Proprio collegandosi a questo, bisognerà parlare dell’importanza dell’educazione sessuoaffettiva. In questo articolo cercheremo di spiegare, con parole semplici e a misura di bambino, alcuni temi importanti legati alla Giornata contro la violenza sulle donne. Parleremo di rispetto, uguaglianza, consenso e di come tutti possiamo fare la nostra parte per rendere il mondo un posto migliore. Iniziamo:

Il 23 novembre e un mondo più giusto

Oggi vogliamo raccontarti una storia speciale. Ci sono giornate che ci aiutano a ricordare quanto sia importante essere gentili e rispettare gli altri, come quella del 23 novembre. Sai perché è così importante? Perché ci insegna a pensare a come possiamo rendere il mondo un posto più sicuro e felice per tutti, soprattutto per le bambine e le donne.

Immagina un mondo dove tutti possono essere felici, rispettati e liberi di fare ciò che amano. Sarebbe bello, vero? Purtroppo, non sempre è così. A volte, ci sono persone che trattano male le donne e le bambine solo perché loro “non sono maschi”. Questo non è giusto, e molte persone si impegnano a cambiare questa cosa. Per esempio, il 23 novembre 2024, a Roma, c’è stata una grande manifestazione organizzata da un gruppo che si chiama Non Una di Meno (NUDM). Le persone hanno marciato insieme per dire: “Basta! Rispettiamo tutti!” ed è stato un momento importante per ricordare che tutti meritano rispetto e sicurezza, indipendentemente dal loro genere.

Educazione sessuoaffettiva: imparare e rispettare

L’educazione sessuoaffettiva è un percorso che si può fare a scuola e aiuta bambini e ragazzi a comprendere le sensazioni proprie e quelle altrui, a costruire relazioni basate sul rispetto e a riconoscere i confini personali. In Italia, esperti come Flavia Restivo lavorano per portare questo insegnamento nelle scuole, spiegando in modo semplice ma incisivo cose come il consenso, le emozioni e la parità di genere.

Per esempio, i bambini che fanno educazione sessuoaffettiva che è giusto dire “no” se qualcosa li mette a disagio, a rispettare quando a loro viene detto il “no” e che ogni persona ha il diritto di sentirsi sicura. Questo tipo di educazione serve a prevenire non solo violenze visibili, come il femminicidio, ma anche quelle più subdole, come il controllo economico o le parole cattive.

Cos’è il femminismo?

Hai mai sentito questa parola? Il femminismo è un movimento che lavora per fare in modo che uomini e donne abbiano le stesse opportunità e gli stessi diritti. Significa che le bambine possono sognare di diventare astronaute, presidenti o qualsiasi altra cosa desiderino, proprio come i bambini. Significa che nessuno viene lasciato indietro, discriminato o fatto sentire a disagio in nessun modo. Il femminismo esiste da tanto tempo e grazie a questo movimento tante cose sono migliorate, ma c’è ancora tanto da fare. Per esempio, ci sono posti nel mondo dove le bambine non possono andare a scuola o scegliere i propri amici con cui giocare solamente perché sono femmine. Questo non è giusto, quindi il movimento lavora per cambiare queste situazioni, facendo tante cose diverse. Ecco alcuni concetti molto importanti su cui si basa il femminismo.

La piramide della violenza

Immagina una piramide, con una punta e una base. Alla base ci sono le cose più comuni e meno gravi, come parole poco gentili o gli scherzi brutti che fanno sentire qualcun altro male. Sono già cose sgradevoli così, ma salendo verso la punta, ci sono comportamenti sempre più seri e paurosi. Ad esempio ci sono cose come seguire e spiare qualcuno senza il suo permesso (questo si chiama stalking), ma anche cose molto più brutte e violente. Purtroppo, alcune donne perdono la vita a causa di queste violenze, e questo si chiama femminicidio: quando una donna muore perché é donna e un maschio ha deciso che lei non doveva più vivere. Lo vedi in TV quando si parla di coppie, mamme, fidanzate: questa cosa è legata a quella piramide di cui ti parlavo e per fortuna si può risolvere. Per fermare la piramide, dobbiamo iniziare dalla base: insegnare a tutti a rispettarsi e a non usare parole né azioni che possono far male agli altri. Anche le piccole cose contano tanto!

Cos’è la violenza contro le donne?

Ti ho detto che la violenza contro le donne può avere tante forme. A volte è fisica, come quando qualcuno usa le mani o fa cose molto pericolose. Altre volte, però, non è fisica e quindi può sembrare “invisibile”. Ad esempio, può essere fatta di parole cattive, di controllo dei soldi per non farti essere indipendente o di decisioni varie, che rendono una persona triste ma soprattutto senza libertà. Non è solo una questione di bulli o di cattiveria: è un abuso che va fermato per rendere il mondo un posto migliore.

Per evitare che queste cose succedano, è importante imparare già dalla scuola come rispettare gli altri e come capire meglio le emozioni: imparare a essere gentili, a rispettare cosa vuole l’altro per non farlo soffrire, a costruire rapporti basati sulla fiducia. È come un grande gioco di squadra: tutti ascoltano cosa dicono gli altri e imparano insieme, per creare un mondo più bello e sicuro. Questa è l’educazione sessuo-affettiva che ti spiegavo prima.

Disparità salariale e ingiustizie sul lavoro

Ci sono tanti modi in cui si può essere ingiusti con qualcuno e non sempre è necessario usare la violenza o la forza. Parliamo ora di una difficoltà che molte donne affrontano: la disparità salariale. Questo significa che, in molti lavori, le donne vengono pagate meno degli uomini anche se svolgono esattamente lo stesso lavoro. Non sembra giusto, vero? Ma non finisce qui. A volte, le donne trovano più difficile essere assunte o mantenere il loro lavoro se decidono di avere dei figli. Questo si chiama discriminazione legata alla maternità, e non è giusto costringere qualcuno a scegliere tra il lavoro e la famiglia, tra lo stipendio o avere un figlio.

La disparità salariale e la discriminazione sul lavoro non possono continuare ad esistere perché fanno pensare che alcune persone valgono meno di altre, e questo non è mai vero. Dobbiamo impegnarci affinché tutti abbiano le stesse possibilità di successo e felicità.

Cos’è il glass ceiling?

Restando in tema di lavoro, c’è un’espressione inglese che significa “soffitto di vetro”. Immagina di guardare in alto e vedere un tetto trasparente: puoi vedere cosa c’è oltre, ma non riesci a passarci attraverso. Questo succede a molte donne, che incontrano difficoltà a raggiungere certi obiettivi, anche se sono brave e capaci. Perché il mondo è pieno di donne brave e capaci, grandi genie e inventrici.

Per esempio, pensiamo a grandi scienziate come Marie Curie, che ha vinto ben due Premi Nobel, o Rita Levi-Montalcini, che ha fatto scoperte incredibili sul nostro cervello. Grazie al loro coraggio, oggi molte ragazze sognano di fare grandi cose. Allora noi dobbiamo continuare a rompere quel soffitto di vetro per loro, perché ogni bambino e bambina dovrebbe avere le stesse opportunità.

Parliamo di consenso

Hai mai prestato un giocattolo a un amico? Quando lo hai fatto, eri contento che lui ti chiedesse il permesso, vero? Questo si chiama consenso. Anche tra le persone, è importante chiedere sempre se qualcosa va bene per l’altro. Nessuno può costringerti a fare qualcosa che non vuoi. Ma nemmeno tu non puoi farlo con gli altri. Se hai dei dubbi pensa questo: se qualcuno non dice proprio “sì” chiaramente o se ti dice “no”, allora significa che non è d’accordo. Ricorda: il “no” è sempre “no”, e se una persona non dice “sì”, allora è comunque “no”.

Questo è anche uno dei motivi per cui è importante parlare di queste cose: serve a capire queste cose che ti sto dicendo per bene, a insegnarci come trattare gli altri con rispetto, a riconoscere i nostri sentimenti e quelli degli altri, a capire che ogni persona ha il diritto di sentirsi sicura e rispettata.

Femminismo tutto l’anno: ogni gesto conta

A tutti i genitori (e non) che hanno letto questo articolo. La Giornata contro la violenza sulle donne, il 23 novembre, non è solo una data sul calendario: è un momento per ricordare, riflettere e agire. La manifestazione organizzata da Non Una di Meno, avvenuta a un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin dell’11 novembre 2023, ci ha ricordato quanto sia urgente continuare a lottare contro ogni forma di violenza di genere.

Abbiamo parlato di temi fondamentali come il consenso, la disparità salariale, il glass ceiling e l’importanza di un’educazione sessuo-affettiva che insegni il rispetto, la gentilezza e l’uguaglianza. Questi strumenti sono essenziali non solo per prevenire tragedie come il femminicidio, ma anche per affrontare le tante forme di violenza quotidiana, spesso invisibili.

Ogni piccolo gesto conta. Che tu sia un bambino o un adulto, puoi fare la differenza scegliendo di rispettare gli altri e promuovere l’uguaglianza. Insieme, possiamo costruire un futuro dove la violenza di genere non abbia più spazio e dove ognuno si senta al sicuro, libero e rispettato.

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