Chi preleva contanti al bancomat paga una “tassa”, spesso senza neanche rendersene conto. Ecco le commissioni previste dalle banche che operano in Italia.
I costi per il prelievo di contanti al bancomat esistono e variano in modo significativo in base alla banca e al tipo di carta.
Non è corretto parlare di “tassa”, poiché il tributo non va a beneficio dello Stato ma contribuisce ad arricchire le casse delle banche, ma tant’è che il risparmiatore si trova, alla fine dell’anno, con decine se non con centinaia di euro decurtati dal proprio conto.
Chi vuole ritirare i propri soldi contanti deve, quindi, fare molta attenzione alle commissioni previste, soprattutto se utilizza i bancomat di banche diverse dalla propria.
Commissioni sul prelievo di contanti al bancomat in Italia
In Italia, le commissioni per il prelievo contante da sportello bancomat variano principalmente in base a due fattori: la banca presso cui si effettua il prelievo e il tipo di carta utilizzata.
Se si prelevano contanti presso un bancomat della stessa banca che ha emesso la carta, nella maggior parte dei casi il prelievo è gratuito. Tuttavia, alcune banche possono applicare una piccola commissione in situazioni specifiche, come nel caso di intestatari di conti zero spese o per i prelievi oltre una certa soglia mensile.
La situazione cambia se si utilizza un ATM di una banca diversa. Qui, le commissioni possono variare da 1,50 a 3,50 euro per ciascun prelievo, a seconda della banca “emittente” e della banca “ospitante”. Chi effettua diversi prelievi ogni mese da sportelli esterni alla propria banca questo può significare decine e decine di euro spesi ogni mese.
Anche il prelievo di contanti con una carta di credito, e non con una carta di debito, può prevedere dei costi decisamente più alti. In questo caso, infatti, la commissione è generalmente calcolata come percentuale sull’importo prelevato (di solito tra il 2% e il 4%), con un minimo fisso di circa 2-3 euro per operazione. Il prelievo con carta di credito è considerato un’operazione di anticipo contante e possono quindi essere applicati degli interessi a decorrere dal giorno stesso dell’operazione.
Attenzione, infine, se ci si trova all’estero e si ha bisogno di contanti: le commissioni aumentano ulteriormente, poiché si aggiungono i costi per il cambio valuta e la conversione, qualora il prelievo avvenga in una moneta diversa dall’euro. Il costo può variare dal 3% al 5% calcolato sull’importo prelevato.
Per conoscere nel dettaglio le commissioni previste puoi contattare il numero verde della tua banca o consultare il contratto sottoscritto al momento dell’apertura del conto.
Come risparmiare soldi sui prelievi al bancomat
Senza una gestione oculata, i soldi dati ogni anno alla propria banca possono raggiungere le centinaia di euro. Per questo motivo riportiamo, di seguito, alcuni consigli pratici per evitare o ridurre le commissioni sui prelievi:
- scegli con attenzione il bancomat: per risparmiare, è preferibile utilizzare sempre il bancomat della propria banca. In caso di necessità, verifica quali sono le banche che offrono prelievi con commissioni ridotte per i non correntisti;
- apri un conto con prelievi gratuiti: diverse banche online offrono conti senza spese di commissione sui prelievi in Italia o persino all’estero. Informati bene sui dettagli del contratto, alcuni conti offrono solo un numero massimo di prelievi gratuiti mensili;
- evita di prelevare con carta di credito: se ti è possibile, meglio prelevare contanti con una carta di debito, evitando l’utilizzo della carta di credito a causa delle commissioni e degli interessi previsti;
- organizza i prelievi in anticipo: anziché effettuare piccoli prelievi frequenti, su cui ogni volta dovrai pagare la commissione, ti conviene pianificare prelievi meno frequenti ma di importo più elevato.
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