Malattie croniche e infermieri: l’Ipasvi propone più assistenza

Vittorio Proietti

11 Aprile 2017 - 11:49

Le malattie croniche hanno bisogno della cura degli infermieri ma il SSN deve garantire più assistenza. L’Ipasvi propone di aumentare la tutela dei malati: ecco il nuovo modello dall’Oms.

Malattie croniche e infermieri: l’Ipasvi propone più assistenza

Le malattie croniche richiedono una assistenza più ampia da parte degli infermieri e di tutto il SSN italiano: l’Ipasvi propone di aumentare le tutele dei malati a tutti i bisogni e le cure necessarie, poiché concentrarsi sulle sole patologie specifiche non basta.

L’Oms propone un modello di assistenza generale e sistemica molto più efficace secondo l’Ipasvi, in quanto il SSN dovrebbe impedire che i malati vengano lasciati soli a confrontarsi con le difficoltà quotidiane senza rinunciare al controllo costante delle malattie croniche.

L’infermiere avrebbe un ruolo fondamentale in questo processo di estensione delle tutele, poiché non soltanto sarebbe promotore di una assistenza orientata ai pazienti, ma fungerebbe soprattutto da intermediario tra le decisioni dei medici, le possibilità delle strutture sanitarie e le famiglie.

La proposta dell’Ipasvi potrebbe effettivamente migliorare le condizioni dei pazienti affetti da malattie croniche, vediamo di chiarirne i punti fondamentali.

Le malattie croniche e il modello dell’Oms

Le malattie croniche secondo l’Ipasvi dovrebbero essere affrontate da infermieri, medici e tutto l’apparato del SSN italiano in modo sistemico, coinvolgendo tutte le forze disponibili per l’assistenza dei pazienti in modo totale e non soltanto per le singole patologie cliniche.

Il modello ripreso dall’Oms e chiamato Chronic Care Model, sviluppato dal californiano McColl Institute for Healthcare Innovation, prevede che le risorse della comunità e il SSN si coordino puntando all’autonomia del paziente e sostenendolo nelle decisioni.

Lo strumento principale è la formazione di un gruppo di professionisti che informi correttamente il paziente delle opportunità o dei rischi cui va incontro, ma che sappia anche incentivare all’auto-cura, al superamento degli ostacoli della quotidianità.

Le cure primarie e il conforto della famiglia, come sappiamo, rientrano nelle competenze degli infermieri ed è per questo motivo che l’Ipasvi ha identificato in questi professionisti il fulcro del modello standardizzato dall’Oms, applicabile anche al contesto sanitario italiano.

Il ruolo dell’infermiere nelle malattie croniche

L’Ipasvi ha in progetto di estendere la tutela dei pazienti da parte del SSN mettendo in campo principalmente la forza e le competenze degli infermieri, certamente i più idonei all’approccio multidisciplinare teorizzato più orientato ai malati che alle malattie croniche in sé.

Gli infermieri possono rendere il paziente capace di reagire e autosufficiente grazie ad un approccio più funzionale e aperto, teso alla lotta delle complicazioni della malattia cronica, mantenendo comunque un controllo serrato della patologia cronica di base.

L’Ipasvi, tuttavia, propone anche di inserire il paziente in programmi di disease e care management che riescano a migliorare la qualità della vita dell’assistito, affetto da una malattia che sfortunatamente non lo abbandonerà e con la quale sarà costretto a convivere. Le possibilità potrebbero essere molte anche dal punto di vista occupazionale, ma occorrerà attendere la reazione del SSN italiano.

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