Quando non si paga il ticket sanitario? Ecco quali sono le persone e le prestazioni per le quali vige il diritto all’esenzione.
Esenzione ticket sanitario, chi non lo paga nel 2025? Come noto, il ticket sanitario è una forma di compartecipazione alla spesa pubblica che i cittadini sono tenuti a pagare per accedere a determinate prestazioni sanitarie.
Questo strumento riguarda principalmente le visite specialistiche, gli esami diagnostici strumentali e di laboratorio, nonché le prestazioni fornite in pronto soccorso (a eccezione delle situazioni di emergenza) e le cure termali. Il pagamento del ticket ha quindi come obiettivo quello di sostenere economicamente il Servizio Sanitario Nazionale, garantendo al contempo un accesso equo e sostenibile alle prestazioni.
Esistono però casi in cui i cittadini possono usufruire di un’esenzione dal pagamento del ticket, accedendo gratuitamente ai servizi sanitari inclusi. Queste esenzioni sono regolamentate e riconosciute in base a specifici criteri. Nel 2025, l’esenzione del ticket può essere concessa sulla base del reddito o in presenza di condizioni particolari, come in presenza di alcune patologie croniche o invalidanti. Sono esentati, ad esempio, gli invalidi civili e gli invalidi di guerra, per i quali è prevista una tutela estesa. Altri casi di esenzione riguardano prestazioni mirate, come quelle per la diagnosi precoce di alcune forme di tumore, le cure necessarie durante la gravidanza o gli accertamenti per l’HIV, che vengono garantiti gratuitamente al fine di tutelare la salute pubblica.
Per beneficiare dell’esenzione dal ticket sanitario è dunque necessario soddisfare i requisiti previsti e seguire le procedure indicate, che possono variare in base alla specifica condizione o situazione personale. A tal proposito, di seguito approfondiremo i diversi casi di esenzione, chiarendo chi ne ha diritto e quali passi compiere per richiederla. Questo permette non solo di accedere alle cure necessarie senza costi aggiuntivi, ma anche di comprendere meglio i propri diritti e le opportunità offerte dal sistema sanitario.
Chi ha diritto all’esenzione
L’esenzione dal ticket è un diritto di molte categorie di cittadini, che possono usufruire gratuitamente della sanità pubblica. Le esenzioni del ticket dipendono da vari fattori: il reddito, l’anzianità, malattie patologiche e altri criteri che ora vedremo nel dettaglio.
1) Malattie croniche e rare
La prima categoria che può richiedere l’esenzione del ticket sanitario sono i malati cronici, ma solo per le prestazioni di specialistica ambulatoriale che sono finalizzate al monitoraggio della malattia, così come alla prevenzione di complicanze e di ulteriori aggravamenti. Il ticket non si paga neanche per i farmaci utilizzati in terapia.
L’elenco delle malattie croniche che danno diritto all’esenzione la troviamo nell’allegato 8 al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sui nuovi Lea del 12 gennaio 2017.
In tal caso l’esenzione va richiesta presso l’Asl di residenza, esibendo un certificato medico che attesti la malattia.
L’esenzione del ticket è prevista anche per coloro che hanno malattie rare. In questo caso le esenzioni riguardano tutte le prestazioni sanitarie necessarie per diagnosticare la malattia, monitorare i cambiamenti e le varie prestazioni di prevenzione. L’elenco è contenuto nell’allegato 7 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sui nuovi Lea del 12 gennaio 2017 e potete scaricarlo di seguito.
2) Diagnosi precoce tumori
Anche la diagnosi precoce dei tumori rientra tra i motivi di esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria.
Non tutte le diagnosi sono esentate dal pagamento del ticket, l’esenzione avviene solo per alcune tipologie, ossia per quelle che risultano le più diffuse:
- prestazioni diagnostiche nell’ambito di campagne di screening autorizzate dalla Regione
- esame citologico cervico-vaginale (Pap Test)
- esame mammografico
- colonscopia
- prestazioni di approfondimento diagnostico correlate alla diagnosi precoce del tumore della mammella
Tutti gli esami svolti per prevenire uno di questi mali sono totalmente a carico dello Stato e non chiedono la compartecipazione del paziente.
3) Invalidità
Possono inoltre richiedere l’esenzione dal pagamento del ticket sanitario le persone invalide. Invalidità che deve essere accertata dalle commissioni mediche della Asl di residenza.
L’esenzione per questa categoria di richiedenti dipenderà dal grado di invalidità. A seconda dei casi può essere applicata o soltanto per alcune visite specialistiche, strettamente legate all’invalidità del paziente, oppure a tutte le visite sanitarie.
4) Gravidanza
Durante il periodo di gravidanza si è esonerati dal pagamento del ticket per alcune visite specialistiche e diagnostiche utili per tutelare la loro salute e quella del nascituro
Il ticket non si paga neppure prima della gravidanza, nel caso delle prestazioni per donna, uomo e per la coppia eseguite su prescrizione dello specialista, - già prima del concepimento - al fine di escludere la presenza di fattori che possano incidere negativamente sulla gravidanza.
5) Reddito
Arriviamo infine all’ultimo motivo per cui si può richiedere l’esenzione: il reddito. L’esenzione del ticket si applica infatti anche a determinate condizioni sociali o a situazioni reddituali molto basse.
Le categorie che vengono esentate dal pagamento del ticket sono (con il relativo codice di esenzione):
- codice E01: i cittadini che hanno meno di 6 anni e quelli che superano i 65, nel caso in cui facciano parte di un nucleo familiare con un reddito complessivo non superiore a 36.151,98 euro annui.
- codice E02: disoccupati e familiari a carico, coloro che hanno un reddito del nucleo familiare inferiore a 8.263,31 euro, che arriva fino a 11.362,05 euro quando uno dei coniugi è a carico. A questo conteggio si devono aggiungere 516,46 per ogni figlio a carico.
- codice E03: titolari di pensione sociale o percettori di assegno sociale e familiari a carico.
- codice E04: titolari di pensione minima di età superiore a 60 anni e familiari a carico. Anche in questo caso però per chiedere l’esenzione dal pagamento del ticket si dovranno rispettare i criteri di reddito che abbiamo indicato prima.
Il termine “nucleo familiare” viene utilizzato in riferimento ai fini fiscali e non anagrafici. L’attestazione del nucleo familiare deve essere comprovata con documenti fiscali. Qui, invece, le informazioni su quando un familiare si può definire a carico.
Grazie all’introduzione della ricetta elettronica il codice della fascia di reddito risulterà direttamente nella banca dati delle Entrate e dell’Inps e quindi sarà automaticamente presente sulla prescrizione del medico.
Come chiedere l’esenzione
Per chiedere l’esenzione del ticket il cittadino deve presentare diversi documenti a seconda della propria situazione. Ad esempio, chi chiede l’esenzione per motivi legati al reddito deve presentare l’autocertificazione dove sono indicati i dati personali e il reddito complessivo del nucleo familiare (riferito ovviamente all’anno precedente a quello in cui si chiede l’esenzione).
Se si richiede l’esenzione perché disoccupati bisogna portare l’indicazione del Centro per l’impiego dove si è iscritti.
A questi va poi allegata una copia del documento d’identità, nonché dichiarare di essere consapevoli delle conseguenze - penali - qualora si stia dichiarando il falso.
Il tutto va consegnato alla Asl di appartenenza alla Regione che rilascerà un certificato provvisorio in scadenza il 31 marzo di ogni anno (a eccezione degli Over 65 che appartengono alle categorie E01-E03 e E04 per i quali il certificato, salvo modifiche del reddito, non va aggiornato).
Non sempre comunque è necessario presentarsi alla Asl; l’esenzione del ticket sanitario, infatti, può essere anche verificata dal medico curante tramite la lista della Tessera Sanitaria dove, incrociando i dati in possesso di Inps, Servizio Sanitario Nazionale e Agenzia delle Entrate, sono indicati i cittadini che hanno diritto all’esenzione del ticket.
Solo se il nominativo non è presente nell’elenco, ma il cittadino ritiene comunque di avere diritto all’esenzione, questo dovrà chiedere alla Asl il suddetto certificato provvisorio che poi andrà consegnato al medico curante.
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