Da ottobre dello scorso anno è cambiata la durata delle ricette del medico per visite, analisi ed esami. Ecco le nuove tempistiche.
Il covid ha velocizzato il processo di digitalizzazione del sistema sanitario nazionale. Le vecchie ricette del medico cartacee, che siano bianche o rosse, sono finite in soffitta, sostituite da quelle in formato elettronico.
Il cambiamento si è reso necessario per evitare assembramenti negli ambulatori ma poi si è deciso di spingere verso questa novità rendendo il cambiamento definitivo. In attesa dell’entrata in vigore a gennaio 2025 delle nuove tariffe per le prestazioni ambulatoriali (era previsto ad aprile ma è stato rinviato al prossimo anno, ndr), si è deciso di modificare momentaneamente la durata dell’impegnativa del medico. Chi da ottobre e chi da gennaio, le Regioni hanno modificato la durata della ricetta elettronica che adesso non vale più 1 anno ma di meno.
Ricette mediche elettroniche: cosa sono
Con il covid le ricette mediche sono diventate elettroniche. Questo significa che il paziente riceverà soltanto il numero di ricetta elettronica (NRE) che il medico potrà inviare per email, sms, applicazione di messaggistica instantanea, dettare telefonicamente o rilasciare un promemoria cartaceo.
Per ottenere quindi i farmaci o prenotare visite ed esami, al paziente basterà soltanto comunicare il numero identificativo della ricetta senza obbligo di consegnare il cartaceo. Le stesse ricette possono essere recuperare anche dal fascicolo sanitario elettronico che è scaricabile online dal portale sanitario regionale, si accede tramite Spid o Cie.
Impegnative elettroniche: la nuova durata
Le ricette mediche possono essere prescritte soltanto dai medici di medicina generale, i pediatri e gli specialisti di una struttura pubblica o convenzionata. Solo loro possono prescrivere farmaci, esami e visite specialistiche a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
Generalmente l’impegnativa elettronica del medico per la prescrizione di visite, analisi ed esami ha una durata di un anno da quando è stata emessa. La prenotazione della prestazione doveva essere fatta quindi nell’arco di 12 mesi.
Da qualche mese però le cose sono cambiate. Ci sono Regioni che hanno attuato la nuova durata da ottobre dello scorso anno e Regioni che invece hanno fatto partire la modifica dal 1° gennaio 2024.
La modifica prevede che la durata delle ricette non sia più di un anno ma di 6 mesi, quindi dimezzata rispetto alla scadenza solita. Una decisione presa momentaneamente in attesa dell’entrata in vigore delle nuove tariffe per le prestazioni ambulatoriali a gennaio 2025.
Per le ricette emesse prima di ottobre 2023 o gennaio 2024 non cambia nulla e la durata sarà sempre di un anno. Per quelle successive si passa a 6 mesi.
Nessun cambiamento invece per le ricette elettroniche che prescrivono farmaci che continuano ad avere una validità di 30 giorni come è sempre stato senza nessuna novità.
Ma cosa succede se la ricetta scade? Assolutamente nulla, semplicemente non ha più validità e per riutilizzarla ci sarà bisogno dell’emissione di una nuova ricetta da parte del medico o dello specialista.
© RIPRODUZIONE RISERVATA