Quarto trimestre al via per le azioni: cosa succede nei mercati e cosa aspettarsi in questi ultimi 3 mesi dell’anno? Il clima oscilla tra spiragli di ottimismo e persistente incertezza.
I mercati oggi entrano nel quarto trimestre, l’ultimo dell’anno, supportati da qualche spiraglio di ottimismo, pur in un contesto generale di incertezza.
Con gli scambi asiatici ridotti ai minimi a causa delle chiusure per ferie in Cina, i riflettori sono accesi soprattutto su Wall Street. Negli Usa la Fed resta protagonista con la sua politica ormai data per certa di tassi più alti e più a lungo, mentre i timori di una chiusura del Governo sono stati superati da un accordo in Congresso nella notte.
La settimana si preannuncia importante, con dati chiave sia per gli Stati Uniti che per l’Eurozona. Oggi verranno svelati i Pmi manifatturieri di Italia, Germania e di tutta la regione a moneta unica. Saranno indicatori cruciali per capire fino a che punto si sta indebolendo la produzione del vecchio continente.
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Mercati oggi tra lieve ottimismo e incertezza: cosa succede nel quarto trimestre?
I futures sulle azioni statunitensi avanzano dopo che nel fine settimana è stato raggiunto un accordo per evitare una chiusura del governo americano.
I contratti futures sui tre indici principali Usa stanno guadagnando, spinti dalla notizia che i legislatori statunitensi hanno approvato in extremis una legislazione di compromesso per mantenere il governo in carica fino al 17 novembre. Al momento, quindi, è stato evitato lo scenario dello shutdown, nel quale il Governo federale è visto senza finanziamenti per spese importanti come pagamenti di stipendi e funzionamento di uffici e servizi.
Il disegno di legge sui finanziamenti provvisori del fine settimana consente la piena operatività del Governo e significa anche che il rilascio dei dati chiave, incluso il rapporto mensile sui libri paga di venerdì, potrà procedere in tempo.
In Asia, le azioni giapponesi sono aumentate, mentre un certo numero di mercati asiatici, tra cui Cina e Corea del Sud, sono stati chiusi per ferie. Il Nikkei giapponese è balzato fino all’1,7%, prima di chiudere in rosso. Le azioni giapponesi sono state sostenute anche dall’indagine trimestrale Tankan della Banca del Giappone, che ha mostrato un miglioramento della fiducia delle imprese. Lo yen è sceso a un soffio da 150 per dollaro e la sua debolezza è un vantaggio per gli esportatori e per il prezzo dei loro guadagni esteri in yen.
Tra gli spiragli di ottimismo, gli investitori hanno intravisto i dati del fine settimana sull’attività manifatturiera cinese, aumentata per la prima volta in sei mesi, aggiungendo segnali che alcune parti dell’economia della nazione stanno ritrovando un rilancio.
Tuttavia, il quarto trimestre inizia all’insegna dell’incertezza. Vasu Menon, amministratore delegato di Oversea-Chinese Banking Corp ha commentato su Bloomberg la situazione Usa: “I tassi più alti per un periodo più lungo, la politica fiscale più restrittiva in futuro, i rendimenti obbligazionari più elevati, almeno nel breve termine, finiranno per incidere sull’economia e causare un rallentamento, una recessione probabilmente nella prima metà del 2024”.
Anche gli strateghi di TD Securities hanno espresso dubbi sull’ottimismo nel breve-medio periodo: “un senso di ridotta incertezza probabilmente porterà un piccolo sollievo nei mercati, ma è probabile che la volatilità del mercato rimanga elevata mentre gli investitori attendono il prossimo catalizzatore, che probabilmente saranno dati di alto livello”.
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