I pensionati (in genere over 65) hanno la possibilità di accedere a diverse esenzioni, tra queste i ticket sanitari. Ecco quando pagano o non pagano il ticket.
Tra le diverse agevolazioni di cui possono usufruire i pensionati ci sono le esenzioni dei ticket sanitari. In particolar modo questo è vero sopra una certa età e sotto una soglia di reddito annuale. Le pensioni, soprattutto quelle inferiori ai 1.000 euro mensili, non riescono a stare al passo con i costi della vita è proprio per questo si può usufruire di diverse riduzioni o esenzioni parziali e totali per i servizi pubblici.
Tra i diversi servizi si trovano quelli dei trasporti, dei musei o dei cinema, ma anche i ticket sanitari ai quali spesso lo Stato aggiunge agevolazioni come bonus e sconti.
I ticket sanitari però possono variare a seconda delle Regioni o in presenza di specifiche invalidità o patologie. Infatti in alcuni casi l’esenzione, che parte in maniera automatica per chi ha oltre i 65 anni di età e un reddito familiare non superiore ai 36.151,98 eurp annui, sono disponibili ulteriori sgravi o esenzioni per visite ed esami specifici.
I pensionati pagano il ticket sanitario?
Il diritto all’esenzione è previsto con alcune condizioni personali e sociali. I pensionati che non hanno specifiche caratteristiche, pagano il ticket sanitario, così come altri ticket. A seconda della Regione potrebbero esserci degli aumenti della fascia di reddito o un’esenzione parziale o completa per servizi di trasporto, culturali e sanitari.
Per quanto riguarda il servizio sanitario nazionale di esenzione dal ticket rispetta un’esenzione per reddito o condizioni personali, sociali e di salute. L’esenzione da reddito permette di prestarsi a visite diagnostiche di laboratorio e specialistiche per la propria condizione di salute.
Attenzione: l’esenzione per reddito non riguarda l’assistenza farmaceutica, per la quale è necessario rivolgersi alla propria azienda sanitaria locale di residenza.
Che esenzione hanno i pensionati?
I pensionati possono pagare il ticket. Questo infatti non viene automaticamente diminuito o esentato, ma vanno presentati alcuni requisiti. L’esenzione del ticket per reddito, per esempio, presenta come categoria anche i soggetti con meno di 6 anni o più di 65, ma con reddito familiare complessivo inferiore a 36.165,98 euro.
Le categorie che hanno diritto all’esenzione sono:
- cittadini di età superiore a 65 anni, purché appartenenti a un nucleo familiare con reddito complessivo non superiore a €36.151,98 annui (codice E01) (non necessariamente pensionati ma ce li puoi ficcare);
- i titolari di pensione sociale o percettori di assegno sociale e familiari a carico (codice E03) (assegno sociale è misura che spetta a chi ha più di 67 anni e reddito basso, alcuni la chiamano ancora pensione sociale (per quanto siano due misure differenti) Assegno sociale importo 2023: 507,03 euro, spetta per intero a chi ha reddito pari a zero, parzialmente a chi non supera 6.591,39 euro;
- i titolari di pensione minima: di età superiore a 60 anni e familiari a carico, appartenenti ad un nucleo familiare con reddito complessivo inferiore a € 8.263,31 elevato a €11.362,05 nel caso di coniuge a carico, più ulteriori € 516,46 per ogni figlio a carico (codice E04);
- e chi ha una pensione minima con importo nel 2023 di 567,94 euro, 7.383,22 euro annui.
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Quando si paga o non si paga il ticket dopo i 65 anni?
In alcuni casi è previsto il pagamento del ticket, come per esempio per le visite specialistiche e l’esame di diagnostica strumentale di laboratorio, le prestazioni eseguite in pronto soccorso che non rivestono carattere di emergenza, non seguite da ricovero, e le cure termali.
Le prestazioni dove non è previsto il pagamento del ticket sono le restanti:
- gli esami di diagnostica per la diagnosi precoce o la prevenzione collettiva, per esempio la mammografia per il tumore alla mammella, il pap-test per il tumore della cervice uterina, la ricerca del sangue occulto nelle feci per il tumore del colon-retto;
- gli esami per la tutela della salute collettiva od obbligatorie per legge, per esempio le persone affette da malattie infettive contagiose;
- le prestazioni del medico di medicina generale e del pediatra di libera scelta;
- i trattamenti erogati nel corso di un ricovero ospedaliero, tra cui riabilitazione e lungodegenza;
- gli alimenti le strade le categorie particolari;
- le protesi e altri ausili tecnologici per le persone con disabilità.
Il ticket non è previsto neanche sulle prestazioni erogate in situazioni particolari come la tutela della maternità, la diffusione dell’infezione da HIV, la donazione del sangue, degli organi e dei tessuti, tutela dei soggetti danneggiati da complicanze irreversibili dovute a vaccini obbligatori o i vaccini inclusi nel piano nazionale della prevenzione vaccinale per le persone identificate come destinatarie. In questo caso specifico, per esempio, sono molti gli anziani, tra cui pensionati over 65, che rientrano nella categoria di “persone fragili” per cui esistono più richiami vaccinali.
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