Pensione: per gli invalidi almeno all’80% si raggiunge all’età di 61 anni (uomini) o 55 anni (donne). Ma ci sono altri requisiti da soddisfare, ecco quali.
Con Quota 100 si può andare in pensione a 62 anni, mentre con Opzione Donna anche a 58 anni (un anno più tardi per le autonome); tuttavia, nonostante l’approvazione del decreto 4/2019 c’è ancora un’opzione che consente di accedere alla pensione prima del compimento del 62° o del 58° anno di età (per le donne).
Si tratta di una possibilità riconosciuta dall’articolo 1 - VIII comma - del decreto 403/1992, riservata però ai lavoratori con invalidità, ai quali viene consentito di andare in pensione molto prima del raggiungimento dell’età pensionabile attualmente prevista. Con quella che chiameremo con il nome di “pensione invalidi all’80%”, infatti, si può smettere di lavorare all’età di 61 anni - per gli uomini - e di 55 anni per le donne.
Siamo certi quindi che coloro che hanno un’invalidità tale da comportare una riduzione della capacità lavorativa superiore alla percentuale indicata dal decreto, ossia di almeno l’80%, approfitteranno di questa possibilità per anticipare l’accesso alla pensione: vediamo quindi quali sono i requisiti da soddisfare per ricorrere a questa opzione e quali sono le categorie di lavoratori che vi possono accedere.
Pensione: per gli invalidi si raggiunge prima
Alcuni dei requisiti per la pensione invalidi li abbiamo già anticipati: vi abbiamo già svelato, infatti, la percentuale di invalidità che deve avere il lavoratore per poter anticipare la pensione che deve essere pari o superiore all’80%.
Inoltre, sappiamo che per accedere a questa opzione per il pensionamento nel 2019 bisogna aver compiuto il 61° anno di età - se uomini - o il 55° anno se donne.
Questa misura è disciplinata dal D.lgs 503/1992 che ne disciplina anche gli altri requisiti. In realtà, qui si legge che accedono alla pensione di vecchiaia i disabili che hanno compiuto il 60° (uomini) o il 54° (donne) anno di età; tuttavia questa misura - che non è stata né intaccata dalla riforma Fornero del 2011 né tantomeno dall’ultima riforma delle pensioni disciplinata dal decreto 4/2019 - nel tempo si è adeguata alle aspettative di vita, aumentando così di 12 mesi (l’ultimo incremento è datato 1° gennaio 2019, quando l’età pensionabile è salita di 5 mesi).
Quindi i due requisiti base di questa misura sono quelli indicati in precedenza, con un’età anagrafica di 61 anni per gli uomini e 55 per le donne e un’invalidità non inferiore all’80%. Ma ci sono altre condizioni da soddisfare, vediamo quali.
Pensione a 61 e 55 anni: i requisiti da soddisfare
Ci sono altre condizioni da soddisfare per anticipare l’accesso alla pensione di vecchiaia - che nella generalità di casi si raggiunge a 67 anni - di diversi anni: per quanto riguarda il requisito contributivo vale quanto previsto per la pensione di vecchiaia - quindi 20 anni, 15 nel caso in cui questi siano stati maturati entro il 1992 - tuttavia è anche necessario che l’interessato sia in possesso di un’anzianità contributiva al 31 dicembre 1995.
Possono ricorrervi, quindi, sia coloro che hanno la pensione calcolata interamente con il sistema retributivo o con il sistema misto, ma non chi invece rientra interamente nel regime contributivo.
Sono esclusi dalla possibilità di anticipare l’accesso alla pensione all’età di 61 o 55 anni anche i lavoratori subordinati del pubblico impiego e gli autonomi: la pensione invalidi all’80%, infatti, è riservata esclusivamente ai dipendenti del settore privato.
Pensione invalidi 80%: da quando decorre l’assegno?
Prima di concludere è bene sottolineare che l’assegno non decorre dal momento in cui vengono maturati i requisiti per l’accesso alla pensione, né tantomeno dal mese successivo.
Questa opzione, infatti, è soggetto alla disciplina della finestra mobile ossia quell’arco di tempo che trascorre tra la maturazione dei requisiti per la pensione alla decorrenza dell’assegno stesso; nel caso specifico della pensione invalidi all’80% questa ha una durata di 12 mesi, quindi c’è il differimento di un anno dal perfezionamento del requisito.
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