Vuoi sapere quanto devi guadagnare, e per quanti anni, per arrivare a una pensione di 2.500 euro lordi mensili? Ecco una spiegazione utile.
Quanto guadagnato in carriera ha molta rilevanza ai fini della pensione. Tuttavia, mentre per quanto riguarda il metodo retributivo utilizzato fino al 31 dicembre 1995 si tiene conto perlopiù delle ultime retribuzioni, con il sistema contributivo è tutto il periodo lavorato a essere preso in considerazione.
Ecco perché con un sistema contributivo è più complicato arrivare a un importo medio, come possono essere 2.500 euro lordi al mese, dal momento che si presuppone che specialmente nei primi anni di carriera lo stipendio non sia stato particolarmente elevato.
Non è un caso infatti che ogni anno, quanto più si fa rilevante la quota calcolata con il sistema contributivo, il tasso di sostituzione - ossia la differenza che c’è tra l’ultimo stipendio e l’importo liquidato con la pensione - si faccia sempre più basso.
A tal proposito è lecito chiedersi quanto bisogna guadagnare, e per quanti anni, durante la propria carriera per andare in pensione con un assegno di 2.500 euro lordi (circa 2.100 euro netti al mese). Scopriamolo in questa guida dedicata facendo chiarezza su come si arriva a questo importo con un assegno calcolato con il sistema misto - per una parte con retributivo e per l’altra con il contributivo - e come invece laddove vengano utilizzate interamente le “nuove” regole.
Come prendere 2.500 euro di pensione con il sistema misto
Viene utilizzato il sistema di calcolo misto per coloro che periodi antecedenti al 31 dicembre 1995 e successivi a questa data. Per i primi periodi si applica il sistema retributivo che possiamo così sintetizzare:
- si fa una media delle ultime retribuzioni;
- per ogni anno di contributi versato nel retributivo se ne prende un 2%, fino a un massimo di 40 anni (80% quindi).
Prendiamo ad esempio un lavoratore che negli ultimi anni ha goduto di un aumento di stipendio che ha portato a un innalzamento della retribuzione pensionabile a 4.000 euro lordi mensili, 52.000 euro lordi l’anno.
Ora consideriamo che questo abbia maturato 15 anni di contributi nel sistema misto: avrà diritto al 30% della retribuzione pensionabile, quindi a 15.600 euro di pensione l’anno, 1.200 euro lordi al mese solo per la parte maturata nel retributivo.
Questo però ha anche 28 anni versati nel contributivo, dove invece la pensione è così calcolata:
- si prendono tutti i contributi versati (solitamente il 33% della retribuzione percepita in quello specifico periodo) e si accumulano nel cosiddetto montante contributivo;
- il montante contributivo si trasforma in pensione applicando un coefficiente variabile in base all’età del pensionamento.
Con questo sistema quindi la pensione dipende dai contributi versati durante l’intera carriera, e quindi da tutti gli stipendi. Ritorniamo al lavoratore dell’esempio di cui sopra che come anticipato ha goduto di un aumento di stipendio negli ultimi anni di carriera tale da far salire la media a 4.000 euro lordi. Per il contributivo però va considerato quanto ha guadagnato per tutti i 28 anni, con una media che nel nostro caso scende a 2.800 euro lordi mensili, 36.400 euro l’anno.
Di fatto, in media ha versato 12.012 euro l’anno, che per 28 anni di lavoro fanno 336.336 euro circa di montante contributivo. Considerando che per chi va in pensione a 67 anni nel 2024 il coefficiente di trasformazione è pari al 5.723%, ne risulta un importo annuo di 19.248 euro circa, poco più di 1.480 euro al mese.
Questo arriva così a una pensione di 2.680 euro lordi, persino superiore ai 2.500 in oggetto.
Come possiamo vedere dall’esempio, comunque, per arrivare a 2.500 euro lordi di pensione bisogna aver guadagnato uno stipendio superiore a questo importo per buona parte della carriera. E come vedremo di seguito, nel caso in cui la pensione risulta calcolata interamente con il contributivo è persino più complicato arrivarci.
Come prendere 2.500 euro di pensione con il sistema contributivo
Come anticipato, con il sistema contributivo si prende in esame tutta la carriera del lavoratore e tutti i contributi versati. Arrivare a 67 anni assicurandosi un assegno mensile lordo di 2.500 euro è possibile quindi solo con molti anni di contributi e uno stipendio medio piuttosto elevato, come possiamo vedere dalla tabella seguente (per la quale è stato stimato un pensionamento all’età di 67 anni):
Anni di contributi | Stipendio medio lordo percepito |
---|---|
20 anni | 86.045 euro |
25 anni | 68.835 euro |
30 anni | 57.360 euro |
35 anni | 49.000 euro |
40 anni | 43.000 euro |
Quando la pensione è calcolata interamente con il contributivo, il che succede a coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1996 ma anche a chi ricorre a opzioni di pensionamento che prevedono interamente l’applicazione di questo metodo come nel caso del computo della Gestione separata o di Quota 103, arrivare a una pensione di 2.500 euro lordi mensili non è semplice, anzi. Ecco perché potrebbe essere importante “aiutarsi” con una seconda rendita, aderendo a un fondo pensione e iniziando a versare quanto necessario per assicurare una buona integrazione alla pensione pagata dall’Inps.
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