Sai quali valori devi assolutamente leggere sull’etichetta dell’acqua?

Luna Luciano

20 Ottobre 2024 - 15:49

L’acqua non è tutta uguale: scegliere quella giusta è importante per la salute. Ecco quali valori bisogna leggere sull’etichetta per scoprire quale acqua è la più adatta alle proprie esigenze.

Sai quali valori devi assolutamente leggere sull’etichetta dell’acqua?

Quando si sceglie una bottiglia d’acqua, quanto spesso ci si sofferma a leggere l’etichetta? Spesso si tende a dare per scontato che tutte le acque imbottigliate siano uguali, ma in realtà ci sono caratteristiche diverse che le distinguono e influiscono direttamente sulla salute.

L’etichetta dell’acqua contiene informazioni essenziali che possono aiutare a scegliere quella più adatta alle proprie esigenze. Valori come il residuo fisso, il pH e la presenza di minerali come calcio, magnesio e sodio possono influire significativamente sul benessere del corpo.

Conoscere questi valori aiuta a fare scelte consapevoli, soprattutto in caso di particolari condizioni di salute o diete specifiche. Ad esempio, chi ha problemi di ipertensione dovrebbe fare attenzione alla quantità di sodio presente, mentre chi è soggetto a calcoli renali potrebbe preferire un’acqua con basso residuo fisso e basso contenuto di sodio. Ecco quindi come leggere correttamente l’etichetta dell’acqua e quale scegliere.

Come leggere l’etichetta dell’acqua: valori da conoscere

Prima di acquistare una cassa d’acqua, è importante soffermarsi a leggere con attenzione l’etichetta. Questa operazione, che potrebbe sembrare superflua, è fondamentale, specialmente quando tra chi beve ci sono persone con esigenze specifiche di salute.

Sull’etichetta dell’acqua minerale vengono fornite informazioni essenziali che permettono di comprendere meglio le caratteristiche dell’acqua. Ecco i principali parametri da considerare:

  • Residuo fisso: questo valore indica la quantità di sali minerali rimasti dopo l’evaporazione di un litro d’acqua a 180°C. Un residuo fisso basso (inferiore a 50 mg/L) segnala un’acqua leggera, ideale per favorire la diuresi, mentre un residuo fisso alto (oltre 1500 mg/L) indica un’acqua ricca di minerali, da consumare con scopi terapeutici.
  • pH: misura l’acidità o l’alcalinità dell’acqua. Un pH inferiore a 7 indica acqua acida, utile per problemi digestivi, mentre un pH superiore a 7 indica acqua alcalina, che può aiutare a contrastare l’acidità di stomaco.
  • Sodio: un contenuto di sodio inferiore a 20 mg/L è consigliato per chi deve controllare la pressione sanguigna, mentre un livello più alto è utile per chi deve reintegrare i sali persi, ad esempio durante l’attività sportiva.
  • Durezza: indica la quantità di calcare presente nell’acqua. Acque più dure, ricche di calcio, sono utili per la salute delle ossa, ma meno indicate per chi soffre di calcoli renali.

Altri elementi da controllare quindi sono i livelli di calcio e magnesio. Il calcio è fondamentale per le ossa e i denti, e un’acqua ricca di questo minerale (oltre 150 mg/L) può essere particolarmente utile a chi ne assume poco dalla dieta. Anche il magnesio supporta l’attività muscolare e nervosa, oltre a combattere stanchezza e crampi, per cui un contenuto superiore ai 50 mg/L è consigliato a chi pratica sport o ha bisogno di integrare questo minerale.

Quale acqua scegliere in base alle proprie esigenze?

La scelta dell’acqua non è universale; ognuno dovrebbe optare per quella più adatta alle proprie esigenze e condizioni di salute. Ecco alcuni suggerimenti per scegliere l’acqua giusta.

  • Acqua per sportivi: chi fa attività fisica regolarmente ha bisogno di reintegrare i sali minerali persi. Le acque mediamente mineralizzate, con un residuo fisso tra 500 e 1500 mg/L, sono ideali per mantenere l’equilibrio idrico durante l’esercizio fisico. Un’acqua con un buon contenuto di sodio può anche aiutare a ripristinare i sali persi.
  • Acqua per neonati e bambini: i più piccoli dovrebbero bere acque minimamente mineralizzate, con un residuo fisso inferiore a 50 mg/L, povere di sodio e leggere per non affaticare i reni. Queste acque sono ideali anche per preparare il latte in polvere.
  • Acqua per chi soffre di pressione alta: chi ha problemi di ipertensione dovrebbe optare per acque con basso contenuto di sodio (meno di 20 mg/L). Questo aiuta a ridurre la ritenzione idrica e mantenere la pressione sotto controllo.
  • Acqua per chi soffre di calcoli renali: chi ha calcoli renali dovrebbe preferire acque minimamente mineralizzate, con un residuo fisso inferiore a 50 mg/L, per favorire la diuresi e ridurre il carico sui reni. Una corretta idratazione è fondamentale per prevenire la formazione di nuovi calcoli.
  • Acqua per la gravidanza e l’allattamento: durante queste fasi della vita, il fabbisogno di calcio aumenta. Si consiglia un’acqua calcica, con più di 150 mg/L di calcio, per sostenere le necessità nutrizionali della madre e del bambino.

Scegliere l’acqua giusta significa ascoltare il proprio corpo. Ogni acqua ha una composizione unica, e scegliere quella giusta può migliorare il nostro benessere quotidiano.

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