Queste sfere sono 20 volte più efficienti del fotovoltaico

Simone Micocci

3 Luglio 2024 - 19:58

Si chiama Photon Energy System, realizzato dall’azienda statunitense Wavja. Secondo i dati è già 20 volte più efficiente di un pannello solare, ma l’intenzione è di arrivare a 100.

Queste sfere sono 20 volte più efficienti del fotovoltaico

L’impressione è che la tecnologia abbia ancora molto da dire in merito alle energie rinnovabili.

Sempre più società si stanno dedicando allo studio di sistemi ancora più efficienti, e sostenibili, rispetto a quelli attuali. Se ad esempio c’è chi lavora a delle turbine che possano semplificare l’utilizzo degli impianti idroelettrici, dall’altra c’è chi invece è alla ricerca di un modo per ottimizzare gli impianti fotovoltaici, cercando un sistema alternativo alle tradizionali batterie per immagazzinare energia o comunque dei nuovi materiali che possano essere d’aiuto per massimizzare la produzione.

Ed è proprio in quest’ultimo ambito che lavora la società statunitense Wavja, sussidiaria della Solmet LLC, la quale ha sviluppato dei dispositivi innovativi che possono sostituire le moderne fotocellule dei pannelli fotovoltaici.

Queste sfere sono molto più efficienti di un pannello fotovoltaico

Si tratta di sfere molto piccole, di dimensioni variabili tra i 2,54 e i 10,16 centimetri. Il prodotto è stato rinominato Photon Energy System, in riferimento alla tecnologia utilizzata.

Il presidente esecutivo della Wavja, Sherin Che, ha sviluppato infatti una nuova tecnologia energetica che sfrutta strati multipli di materiali e sfere speciali per catturare la luce solare e produrre una quantità significativa di luminosità, che viene quindi convertita in elettricità tramite un modulo conduttore in silicio.

A differenza dei pannelli solari convenzionali, che operano per circa 2 ore limitati dalle condizioni meteorologiche, il PES può funzionare per 8 ore indipendentemente dal tempo atmosferico. La caratteristica più distintiva del PES è la sua capacità di utilizzare anche la luce artificiale, inclusi i LED.

I vantaggi sono notevoli: oltre a essere 30 volte più piccoli, e questo ovviamente è già un fattore da non trascurare, garantiscono una potenza in uscita 20 volte maggiore rispetto ai pannelli solari convenzionali.

Attualmente, il PES viene applicato in diverse specifiche aree di utilizzo. Per esempio, la versione da circa 3 cm è principalmente dedicata ad apparecchiature mobili, locomotive elettriche, veicoli elettrici inclusi auto volanti, droni, taxi autonomi, camper turistici, e altri mezzi di trasporto.

Per veicoli elettrici, è necessario combinare 9 PES.

Il PES da 6 cm è impiegato per abitazioni residenziali, edifici intelligenti, trasporti pubblici, ville sull’acqua, resort, autocarri pesanti, aeroplani, idrovolanti, autobus elettrici, yacht e attività di immersione subacquea.

Infine, il PES da 10 cm trova applicazione in impianti industriali, edifici commerciali, parchi scientifici e tecnologici, impianti di desalinizzazione, fabbriche di rifiuti, centrali elettriche, ristoranti, parchi di divertimento, e altre strutture simili.

Nessuna batteria è necessaria

Il vantaggio delle sfere realizzate da Wavja non si limita a una maggiore efficienza: queste, infatti, rispondono a un’altra esigenza, ossia la possibilità di immagazzinare energia così da poterla utilizzare nei momenti di scarsa produzione senza doversi dotare di una batteria esterna.

Nel dettaglio, ogni sfera viene posizionata su un dispositivo di forma quadrata che aiuta a convertire la luce in elettricità, oltre a immagazzinare quella non consumata all’interno di un sistema di batterie autonomo.

Siamo solo in una fase sperimentale

Tuttavia è ancora presto per poter dire se effettivamente queste nuove sfere ci faranno dire addio ai pannelli fotovoltaici come li conosciamo oggi. Come spiegato dal presidente Chen, al momento siamo ancora in una fase sperimentale e la sensazione è che il prodotto possa essere ancora migliorato.

In futuro poi, attraverso l’utilizzo di nuovi coloranti, si dovrebbe arrivare a una terza generazione capace di produrre 100 volte l’equivalente di energia generata da un pannello solare di dimensioni simili.

Siamo quindi ancora lontani dal poter dire che effettivamente queste sfere possono lanciare una sfida al fotovoltaico.

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