La Russia ha un grave problema con i soldati che tornano dalla guerra

Luna Luciano

16/06/2024

La Russia deve affrontare le conseguenze della guerra per la sua popolazione: numerosi i militari che tornano dal fronte con disturbo da stress post-traumatico. Ecco cosa sta accadendo in Russia.

La Russia ha un grave problema con i soldati che tornano dalla guerra

Aumentano i crimini a Mosca e nel resto della Russia. È questa una delle conseguenze della guerra russo-ucraina.

Molti militari russi, infatti, ritornano dal fronte soffrendo di disturbo da stress post-traumatico (Ptsd) e, incapaci di rielaborare i traumi della guerra, cedono all’alcol, alle droghe e incorrono in frequenti scoppi d’ira e di violenza.

Come riportato dalla testata russa online Verstka, si stima che siano almeno 190 i crimini commessi in patria, inclusi 55 omicidi, da veterani della guerra in Ucraina a causa del Ptsd. La maggior parte degli autori dei reati erano sotto l’effetto dell’alcol.

Tra le storie riportate vi è quella d’Alexander Mamaev, che, tornato a casa, incapace di elaborare i traumi, si è ubriacato e ha ucciso la moglie davanti ai figli. Ancora dai rapporti emerge che molti dei crimini sono stati commessi da ex mercenari della compagnia militare privata Wagner.

Le autorità russe hanno lanciato quindi un programma per curare i militari di ritorno dal fronte, ma non tutti chiedono aiuto e spesso le loro vicende si concludono con tragedie. Ecco l’altra faccia della guerra: cosa sta accadendo in Russia e quali sono le cure adeguate a curare il Ptsd.

Guerra Russia-Ucraina e Ptsd, pochi i veterani che ricevono cure

In uno studio, l’Istituto di ricerca psiconeurologica Bekhterev di San Pietroburgo ha scoperto che il 3-11% dei veterani sono a rischio di sviluppare il disturbo da stress post-traumatico.

Infatti, secondo il Ministero della Sanità russo, nel 2023, nell’arco di soli sei mesi, 11.000 militari russi, tornati dal fronte ucraino hanno cercato con i loro familiari aiuto psicologico, ma come ha ammesso il ministro della Sanità Mikhail Murashko, solo il 15% delle persone colpite ha ricevuto cure.

Come se non bastasse, scrive la stampa russa, alcuni soldati, nonostante la diagnosi di Ptsd, sono stati costretti a ritornare al fronte e a rivivere i traumi che li tengono svegli la notte. Un fatto grave, soprattutto se si considera che i dati dell’Istituto Bekhterev potrebbero essere sottostimati, come spiegato da uno psicoterapeuta russo che ha richiesto l’anonimato. Lo psicoterapeuta, che ha già lavorato con i veterani della guerra in Cecenia e ha trattato il disturbo da stress post-traumatico, ha citato i dati del Dipartimento americano per gli affari dei veterani, secondo cui il tasso di disturbo da Ptsd raggiunge il 29% dei militari nei diversi conflitti.

Guerra russo-ucraina e il Ptsd: rischi e cure

Purtroppo, come spiegato dallo stesso psicoterapeuta, con una guerra in corso ci si aspetta sempre un aumento dei crimini attribuiti al disturbo da stress post-traumatico tra i soldati. E anche nel caso in cui la guerra dovesse terminare, i crimini non cesseranno, anzi potrebbero potenzialmente aumentare: gli orrori della guerra sopravvivono nelle menti di chi ha combattuto, su entrambi i fronti, e di chi l’ha vissuta sulla sua pelle come civile.

Non solo. Come spiegato dallo psicoterapeuta, il Ptsd non trattato può causare disturbi secondari, come la dipendenza dall’alcol o dalle sostanze psicotrope, e a soffrire poi sono le famiglie, specialmente i minori che vivono in ambienti stressanti e pericolosi.

L’unico modo per poter curare il Ptsd è agire tempestivamente con la terapia cognitivo-comportamentale, facendo rivivere esperienze traumatiche per superarle. Lo psicoterapeuta ha spiegato poi che alcuni suoi colleghi cercano di trattare i soldati affetti da Ptsd facendo sembrare “eroiche” le loro azioni in guerra. Ma non funziona così, infatti se “a livello emotivo può essere di supporto”, a livello morale rischia di normalizzare la violenza e l’aggressività.

Invece di illudere qualcuno riguardo al proprio eroismo, ha suggerito che i terapeuti dovrebbero aiutare le persone a comprendere la situazione in cui si trovavano e a superare i sentimenti di colpa. “Il compito principale della terapia è riportare il paziente alla normalità in modo che comprenda i propri errori e costruisca una nuova vita, cosa che tutti hanno il diritto di fare.” Purtroppo, la guerra distrugge le vite su entrambi i fronti.

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