Quali velocità rileva l’autovelox e quando scattano le multe? Ecco tutto quello che c’è da sapere e a cosa fare attenzione.
I limiti di velocità devono essere rispettati per avere un controllo ottimale del veicolo, tutelando così l’incolumità propria e altrui. Il Codice stradale impone questi vincoli proprio per limitare gli incidenti stradali, ma anche gli eventuali danni. Con una velocità ridotta, infatti, la forza dell’impatto è maggiore. Gli autovelox svolgono quindi una funzione fondamentale a garanzia della sicurezza stradale, anche se i conducenti non hanno sentimenti positivi. Le multe per eccesso di velocità servono a scoraggiare i comportamenti imprudenti, ma ciò non toglie che i verbali siano comunicazioni alquanto sgradite.
Chi di proposito viaggia a velocità inadeguate di solito non se ne preoccupa troppo, ma per chi inavvertitamente supera appena il limite la situazione è diversa. L’azione meccanica del pedale non è controllabile in modo tanto minuzioso da evitare con ogni certezza il distacco di qualche chilometro, in eccesso o in difetto, dal limite imposto. La presenza di salite, discese, dossi e in genere la conformazione della strada può inoltre incidere sulla velocità complessiva di marcia.
Senza contare che il contachilometri del veicolo può fornire risultati imprecisi, come può essere anche la misurazione degli autovelox. Non a caso sono previste delle misure di tolleranza, volte a compensare qualsiasi tipo di errore. Ovviamente non si tratta di grandi differenze rispetto al limite, che altrimenti non avrebbe senso di esistere, anche perché la precisione degli strumenti di rilevazione non è eccessivamente ridotta.
I limiti di tolleranza non mancano però di creare confusione, con tanti conducenti sorpresi all’arrivo delle multe, erroneamente convinti di ricevere importi più bassi o addirittura nessuna sanzione. Altri, al contrario, si allarmano per velocità che non prevedono multe. Sai davvero a che velocità scatta l’autovelox?
Di quanto sono i limiti di tolleranza degli autovelox
Il Codice della strada impone che i dispositivi di accertamento della velocità siano conformi ad alcuni requisiti tecnici che ne garantiscano il funzionamento. Nonostante gli autovelox dovrebbero essere omologati e poi revisionati periodicamente, la legge prevede comunque un certo limite di tolleranza per far fronte all’eventuale malfunzionamento o imprecisione dello strumento.
Una precauzione che potremmo considerare provvidenziale, vista l’assenza di omologazione, e che accorre in tutela dell’automobilista. Ovviamente, non si tratta di parametri elevati, altrimenti non si potrebbe più parlare di margine di tolleranza e sarebbe superfluo installare apparecchi per la rilevazione della velocità. I parametri sono però sufficientemente ampi da coprire la percentuale di errore dello strumento, sia in caso di rilevazione della velocità diretta oppure media.
In particolare, per le velocità fino a 100 km/h c’è una tolleranza di 5 km/h, di fatto sottratti alla velocità rilevata e così riportati sul verbale. Quando la velocità rilevata supera i 100 km/h, invece, la tolleranza è del 5% sul totale. Oltre a ciò, bisogna sapere che la velocità viene arrotondata per difetto, mentre il margine di tolleranza per eccesso, dunque a favore - seppur con una minima differenza - del conducente.
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A che velocità scatta davvero l’autovelox
Per capire quando scatta l’autovelox e quindi in quali casi dovete aspettarvi di ricevere un verbale non basta conoscere la tolleranza, ma è necessario considerare anche i limiti di velocità e la velocità effettiva. Facciamo qualche esempio prendendo come spunto i limiti di velocità generalmente applicati sul territorio, escludendo casi particolari (prossimità di edifici scolastici, cantieri, nebbia) o mezzi sottoposti a limiti differenti.
Nei centri abitati il limite di velocità corrisponde a 50 km/h, a cui bisogna aggiungere 5 km/h di tolleranza. In questo caso, l’autovelox scatta se rileva una velocità di almeno 56 km/h, mentre non rischia alcun multa chi percorre il tratto fino a 55 km/h. Lo stesso principio si applica alle strade extraurbane secondarie e locali, con limite a 90 km/h: l’autovelox scatta superando i 95 km/h.
Nelle strade extraurbane principali, invece, essendo il limite di velocità pari a 110 km/h non è possibile sottrarre 5 km/h, bensì bisogna diminuire la velocità rilevata del 5%. In caso di velocità pari al limite, si otterrebbe così un risultato di 5,5, arrotondato per eccesso a 6 km/h; dunque l’autovelox scatta soltanto superando i 116 km/h. Analogamente, anche per le autostrade, dove considerando un limite di 130 km/h la sanzione parte soltanto superando i 137 km/h.
Bisogna comunque ricordare che la modalità di calcolo della tolleranza dipende dalla velocità rilevata e non dal limite di velocità. Nell’assurda ipotesi in cui un automobilista percorra un centro urbano a 110 km/h, ad esempio, avrebbe una tolleranza del 5% scontata sul verbale e non di 5 km/h. Nulla che incida sensibilmente sulla sanzione, ecco perché è importante tenere conto della tolleranza sul limite massimo previsto.
Multe per eccesso di velocità, importi e sanzioni accessorie
Come anticipato, l’autovelox scatta e implica l’accertamento di una violazione quando rileva una velocità superiore al massimo consentito su quel tratto stradale al netto del margine di tolleranza da applicare. Bisogna però ricordare che il rispetto del Codice della strada è importante per la sicurezza e che comunque la riduzione fa la differenza soltanto tra ricevere la sanzione o meno.
Quando viene superato il limite di velocità (nonostante la sottrazione di 5 km/h o del 5%) l’eccesso di velocità condonato per via della tolleranza viene invece conteggiato e diventa utile alla comminazione della sanzione. Le multe per eccesso di velocità attualmente previste, infatti, dipendono dall’entità di superamento del limite.
- Fino a 10 km/h oltre il consentito: sanzione pecuniaria da 42 a 173 euro;
- da 10 fino a 40 km/h oltre il consentito: sanzione pecuniaria da 173 a 695 euro e decurtazione di 3 punti dalla patente;
- da 40 a 60 km/h oltre il consentito: sanzione pecuniaria da 544 a 2.174 euro e decurtazione di 6 punti dalla patente;
- da 60 km/h oltre il consentito: ammenda da 847 a 3.389 euro, decurtazione di 10 punti dalla patente e sospensione della stessa da 6 mesi a un anno.
Ci sono poi delle aggravanti, come la recidiva nel biennio oppure la guida di alcuni mezzi professionali, così come i neopatentati devono rispettare limiti inferiori su alcune strade e sono soggetti alla sanzione accessoria della decurtazione di punti dalla patente in modo raddoppiato. Restando nel tema dello scarto di tolleranza, però, è bene sapere che questo non trova applicazione quando l’eccesso lo supera e non è nemmeno rilevante per passare alla categoria di violazione meno grave.
Per esempio, chi supera di 41 km/h il limite non può sperare nell’applicazione della tolleranza come se avesse oltrepassato il limite di 36 km/h. Lo scarto si applica quando consente di non contestare la violazione.
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