Ecco il motivo scientifico per cui sembra che alcuni aerei non lascino la scia nel cielo, cosa è cambiato negli anni e a cosa è dovuta la formazione delle scie.
Durante il volo di un aereo, almeno nella maggior parte dei casi, è possibile notare che lascia un segno del suo passaggio nel cielo. Le scie tengono parecchi nasi all’insù, dai bambini curiosi agli adulti sognatori (secondo qualche credenza popolare vedere una scia sarebbe un segno di amore corrisposto) o sospettosi.
C’è chi teme le conseguenze del passaggio degli aerei per l’aria che respiriamo e chi vede nella loro formazione elementi inspiegabili. Molti si chiedono perché alcuni aerei lasciano la scia e altri no, avendo notato delle differenze nei vari episodi. Ecco qual è la risposta.
Cosa sono le scie degli aerei
Le scie degli aerei sono tecnicamente scie di condensazione, ma possono essere chiamate anche scie di vapore. A volte si legge di loro all’inglese - contrails - oppure come “scie chimiche”, anche se questa dicitura non è del tutto corretta. Parlando di scia chimica, di solito, si sottintende l’aggiunta intenzionale di sostanze da disperdere nell’ambiente per mezzo degli aerei.
Una teoria che non ha prove inconfutabili, ma che comunque resiste da decenni. A prescindere dalla tesi sulle scie chimiche, si tratta in ogni caso di una definizione scorretta dal punto di vista scientifico, per un fenomeno che riguarda la condensazione del vapore. Un fenomeno fisico, indipendentemente dalle sostanze coinvolte o rilasciate.
Comunque, le scie degli aerei sono dovute al raffreddamento del vapore espulso dalle turbine dell’aereo insieme all’aria. Quest’ultima anche si raffredda, tanto da portare il brinamento del vapore (dallo stato gassoso al solido) intorno alle particelle disperse nell’aria. La scia bianca non è altro che un insieme di minuscoli cristalli di ghiaccio e gocce d’acqua microscopiche, proprio come le nuvole normali.
Perché alcuni aerei lasciano la scia
Tutti gli aerei emettono aria e vapore acqueo, eppure non sempre lasciano la scia. Questo fenomeno apparentemente insolito ha in realtà una spiegazione molto semplice. In alcuni casi la scia semplicemente non è evidente dalla posizione dell’osservatore, spesso per le condizioni di scarsa visibilità atmosferica.
Oppure, la scia non si è formata. È assolutamente vero che alcuni aerei non lasciano la scia, ma ciò non dipende in alcun modo dal velivolo o dal combustibile. Le variabili determinanti per la formazione della scia sono la quota dell’aereo, la temperatura e l’umidità relativa dell’aria. Elementi che segnano anche il futuro della scia, che può svanire dopo pochi istanti o permanere a lungo, espandersi o rimanere finemente tratteggiata.
La quantità di acqua contenuta nell’aria e la temperatura sono fondamentali, perché soltanto a determinate condizioni si formano le scie. L’altezza di volo è un altro fattore determinante, perché più si sale e più l’aria diventa fredda e rarefatta. Così, a certe altitudini si ha il fenomeno dell’acqua sopraffusa, che rimane liquida sotto lo zero, almeno fino a un certo punto. Tutto dipende dalle leggi della fisica. Se l’aria è troppo secca, ad esempio, la scia non si forma affatto o al massimo svanisce nell’immediato. Quando l’aria è molto umida e fredda, invece, le scie tendono a durare molto.
È vero che un tempo gli aerei non avevano la scia?
Di conseguenza a quanto detto sopra, gli aerei hanno sempre lasciato la scia, a patto che vi fossero le condizioni di volo adeguate. L’aria deve essere sufficientemente umida e l’aereo deve avere un motore a reazione (detto anche a getto), con nessun cambiamento nel corso della storia. Non è dunque corretto affermare che un tempo gli aerei non lasciavano la scia.
Si parla piuttosto di una minore osservazione di scie, derivante da fattori oggettivi (meno voli e meno rotte) e soggettivi (la rinnovata attenzione verso il fenomeno).
In conclusione, tutti gli aerei con motore a getto lasciano la scia se ve ne sono le condizioni ambientali idonee. Non c’è stato alcun cambiamento da questo punto di vista nel corso degli anni, né ci sono differenze tra i vari aerei che incidono sensibilmente sulle scie formate.
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