Scuola, tutte le novità dell’a.s. 2024-2025

Simone Micocci

21 Agosto 2024 - 17:51

Ritorno in classe a settembre, quali sono le novità per studenti, insegnanti e famiglie? Ecco un elenco delle più importanti.

Scuola, tutte le novità dell’a.s. 2024-2025

Manca meno di un mese all’inizio dell’anno scolastico 2024-2025, caratterizzato da diverse novità sulle quali è bene essere informati prima del ritorno tra i banchi di scuola (o in cattedra, per gli insegnanti).

Tra riforme annunciate ma ancora da formalizzare e modifiche già avallate nei mesi scorsi, sono diverse le novità che incidono sull’inizio dell’anno scolastico, alcune delle quali interessano più da vicino gli studenti mentre altre gli insegnanti e gli altri lavoratori della scuola. Come pure non mancano le novità che riguardano le famiglie.

Dopo esserci soffermati sulle date rilevanti del prossimo anno scolastico, comprese quelle di ponti e vacanze, vediamo dunque quali sono le novità che stanno per debuttare e in che modo incidono sulle attività scolastiche.

Quali sono le novità del prossimo anno scolastico

Sono diverse le novità che debuttano nell’anno scolastico che in gran parte d’Italia inizierà il 16 settembre (con possibile anticipo all’11 settembre per alcune scuole). Ecco quali sono le più importanti.

Nuovo modello di scuole superiori

Per la prima volta 150 scuole italiane utilizzeranno il nuovo modello che prevede 4 anni di superiori a cui seguono 2 anni di formazione specializzata presso gli ITS Academy, ossia quelle scuole di eccellenza ad alta specializzazione dove si consegue il titolo di tecnico superiore. Un percorso che sarà supportato da percorsi integrati con le aziende, con maggior spazio alle attività di laboratorio come pure per i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (i PCTO, di fatto l’ex alternanza tra scuola e lavoro).

Infortuni nelle scuole

Debutta poi quest’anno la copertura assicurativa per studenti e insegnanti, come stabilito dal decreto Lavoro (legge n. 85 del 3 luglio 2023). Qui, nel rafforzare le regole di sicurezza sul lavoro e di tutela contro gli infortuni è stata disposta l’estensione dell’ambito in cui si applica l’assicurazione Inail contro gli infortuni, che fino allo scorso anno scolastico era limitata a laboratori e alle palestre. Con l’inizio delle lezioni, invece, sarà esteso in ogni ambiente dell’istituto.

Stop all’utilizzo dei telefoni

Una delle novità più contestate, specialmente dai diretti interessati, è la norma che vieta l’utilizzo del cellulare in classe fino alla scuola media (questa novità quindi non si applica alle superiori). Le uniche eccezioni in cui lo smartphone sarà ammesso in classe sono quelle espressamente previste dal PEI (Piano Educativo Individualizzato) e dal PDP (Piano didattico personalizzato). Saranno gli insegnanti, invece, a decidere quando si possono utilizzare Pc o tablet.

Ritornano i voti in condotta

Per quanto la riforma debba essere ancora approvata, tutti i segnali vanno in direzione di un ritorno del voto in condotta nelle scuole medie, con il quale verrà valutato il comportamento tenuto dallo studente in tutto l’anno scolastico. In caso di mancanze bisognerà prendere parte a percorsi educativi, mentre in quelli più gravi rischia di esserci anche la bocciatura.

Novità sulle sospensioni

Collegata alla riforma che riguarda il ritorno dei voti in condotta, c’è anche quella che rivede le regole per le sospensioni degli studenti. Laddove infatti dovesse esserci un episodio grave a tal punto da comportare la sospensione da scuola per più di 2 giorni, lo studente dovrà prendere parte ad attività di “cittadinanza solidale” che vedono la partecipazione di enti esterni alla scuola.

Violenza in classe

Il governo ha scelto quindi di adottare il pugno duro, senza però trascurare l’aspetto della rieducazione, per chi si macchia di comportamenti molto gravi. A tal proposito, viene anche introdotta una sanzione di tipo pecuniario, che va da 500 a 10.000 euro da pagare direttamente alla scuola, nei confronti di coloro che aggrediscono insegnanti o altri lavoratori della scuola (Ata).

Più controlli sui “diplomifici”

Ci sono scuole che in questi anni si sono dimostrate particolarmente “permissive” nella concessione di diplomi. Una pratica a cui il governo vuole assolutamente mettere un freno, ragion per cui vengono introdotte nuove regole (più severe) per l’attivazione di classi terminali nelle scuole paritarie, oltre all’obbligo di adozione della pagella elettronica, del registro online e del protocollo informatico.

Novità per i voti a scuola

Altra riforma da approvare, ma in via di definizione, è quella che potrebbe comportare il ritorno dei voti sintetici al posto dei numeri nella scuola primaria. Oltre alla descrizione nel percorso formativo, quindi, si potrebbe tornare a vari ottimo, buono, sufficiente e insufficiente.

Le altre novità

Al fianco a queste, che potremmo descrivere come le novità più importanti, ce ne sono altre:

  • per quanto riguarda gli alunni stranieri viene potenziato l’insegnamento della lingua italiana in orario extracurriculare. A partire dall’a.s. 2025-2026 poi ci sarà un vero e proprio insegnante dedicato, ma solo nelle classi con almeno il 20% di stranieri;
  • arrivano già da quest’anno, invece, i docenti tutor, ossia quegli orientatori incaricati di supportare gli studenti nella migliore scelta possibile per il percorso di studi e nella personalizzazione dell’apprendimento;
  • sempre lato docenti, arrivano da quest’anno i percorsi formativi per gli insegnanti specializzati sul sostegno. Viene poi data alle famiglie la possibilità di chiedere la conferma del supplente sul sostegno anche per l’anno successivo;
  • più attenzione alla formazione, attraverso la previsione di percorsi formativi online della durata di 30 ore (su base volontaria) anche per quei docenti con incarichi di collaborazione, come pure per i presidi. Per chi partecipa prevista una retribuzione o il riconoscimento di giorni di permesso.

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