Sulle donazioni si devono pagare le tasse? Vediamo cosa dice la normativa di riferimento e quando si deve e non si deve pagare.
Sulle donazioni si pagano le tasse? Quando si riceve del denaro in donazione oppure si ricevono beni immobili si è tenuti al pagamento di tasse? La risposta a questa domanda dipende dall’importo della donazione e dal grado di parentela che lega il donante da chi riceve il bene o il denaro.
Ci sono, infatti, delle precise regole fiscali da considerare in questi casi per comprendere se l’imposta di donazione è dovuta oppure no. Proprio per questo l’attenzione va posta in modo particolare sui profili fiscali dell’operazione . Cerchiamo di capire chi è tenuto a pagare l’imposta di donazione, quando si applica e quando il trasferimento può avvenire a titolo gratuito.
Cos’è l’imposta di donazione?
Chi riceve una donazione, solitamente, è tenuto a pagare un imposta in base al rapporto che lo lega al soggetto che dona. Le aliquote previste sono diverse e vi sono anche delle franchigie che rendono tassabili solo la parte eccedente il valore di queste ultime.
L’atto di donazione, se non è di modico valore, deve essere redatto da un notaio che provvederà anche alla registrazione delle relative imposte dovute.
Quando non è dovuta l’imposta di donazione
Se il bene o la somma donata è di modico valore prima di tutto non è necessario un notaio e, poi, non è dovuto il pagamento dell’imposta. Quando la donazione può essere considerata di modico valore? Quando il suo valore non arricchisce chi la riceve o non impoverisce chi la effettua (o entrambe le cose).
Se un genitore dona a un figlio, ad esempio, 1,000 euro non serve certamente un notaio per annotare la donazione. Si tratta di una regalia che non impoverisce chi dona e non arricchisce chi la riceve. Il modico valore, in ogni caso, è stabilito anche dalle condizioni economiche di chi dona e di chi riceve perché, magari, per il miliardario, donare 100.000 euro non rappresenta un impoverimento ma se li dona a un impiegato quest’ultimo ne risulterà arricchito.
Si tratta, quindi, di una determinazione di somme che variano in base alle condizioni del donante e del ricevente.
Quando le donazioni non sono di modico valore è dovuta l’imposta di donazione per la cifra che eccede la franchigia prevista dalla Legge.
Quanto si versa per l’imposta di donazione?
L’imposta di donazione prevede aliquote differenti in base al rapporto che lega donante e ricevente:
- se a ricevere la donazione è il coniuge o i parenti in linea retta si pagherà il 4% da calcolare solo sul valore eccedere il milione di euro per ogni beneficiario;
- se a ricevere la donazione sono fratelli e sorelle, si pagherà il 6% da calcolare solo sul valore eccedere i 100.000 euro per ogni beneficiario;
- se a ricevere la donazione sono altri familiari fino al quarto gradi o affini in linea retta, si pagherà il 8% da calcolare sul totale;
- se a ricevere la donazione altre persone, si pagherà il 8% da calcolare sul totale.
Se a ricevere la donazione è una persona portatrice di handicap grave si applica l’aliquota prevista ma sulla quota che eccede i 1.500.000 euro a prescindere dal grado di parentela.
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