Spid, ora è necessario per entrare su molti siti

Nadia Pascale

21 Ottobre 2024 - 14:55

A breve per l’accesso a molti siti internet sarà necessario utilizzare lo Spid, non si tratta solo di siti della Pubblica Amministrazione, ma siti hard e giochi online.

Spid, ora è necessario per entrare su molti siti

Lo Spid diventa necessario per l’accesso a molti siti internet, l’obiettivo è tutelare i minori, ecco le novità a breve in vigore.

Siamo abituati a utilizzare l’identità digitale (Spid, Cie e Cns) per l’accesso a siti della Pubblica Amministrazione, ad esempio Agenzia delle Entrate, ma presto questo sistema sarà utilizzato anche per l’accesso a numerosi altri contenuti/siti.

Arrivano le nuove linee guida per l’accesso ai siti hard e giochi d’azzardo: a breve serve lo Spid. L’AGCOM al fine di dare attuazione alle misure previste dal decreto Caivano ha stabilito nuove linee guida per l’accesso ai siti potenzialmente pericolosi per i minori.

Ecco cosa prevede il nuovo regolamento AGCOM per l’accesso ai siti internet, quando entra in vigore il regolamento e come adeguarsi alle nuove normative.

Il decreto Caivano e il regolamento AGCOM per l’accesso ai siti internet: serve lo Spid

Uno dei problemi che la società si trova a dover affrontare è l’accesso da parte di minori a contenuti pericolosi, tra questi i contenuti hard e i siti in cui si accede a giochi online, legali, ma rivolti esclusivamente a maggiorenni.

Per ovviare anche a questo problema nasce il decreto Caivano (decreto legge 123 del 2023) che mira a contrastare il fenomeno delle baby gang e dell’abbandono scolastico, a reprimere il disagio giovanile, la povertà educativa, la criminalità minorile e tutelare la loro sicurezza in ambito digitale. Con Regolamento AGCOM viene data attuazione al decreto Caivano.

Scopo del Regolamento è tutelare i minori attraverso un sistema di identificazione sicuro. Il nuovo impianto regolamentare segue le direttive del DSA (Digital Services Act) dell’Unione Europea, il quale stabilisce, ai sensi dell’articolo 35, paragrafo 1, lettera j) che i fornitori di piattaforme online di dimensioni “molto grandi” e di motori di ricerca online di dimensioni “molto grandi” devono adottare misure di attenuazione dei rischi sistemici, tra cui “misure mirate per tutelare i diritti dei minori, compresi strumenti di verifica dell’età e di controllo parentale, o strumenti volti ad aiutare i minori a segnalare abusi o ottenere sostegno, a seconda dei casi”.

Con il decreto Caivano, capo IV, la normativa per la tutela dei minori sul web si adegua alle misure già in vigore nell’Unione Europea. L’AGCOM in attuazione del decreto legge ha stabilito misure volte a evitare l’accesso ai minori a siti considerati pericolosi in relazione all’età. Il regolamento deve ora ottenere l’ok definitivo dalla Commissione Europea, ma prevede importanti novità e in particolare l’uso dello Spid per accedere a determinati contenuti.

Lo Spid è un sistema di identificazione digitale, è personale e univoco.

Lo schema di regolamento è frutto del lavoro di AGCOM, in collaborazione con il Garante della Privacy e con la collaborazione di associazioni di settore.
Il comunicato dell’AGCOM sottolinea che “La normativa vigente – anche specificamente riferita al ruolo dell’Autorità – richiama l’esigenza di meccanismi di age verification, stabilendo che i minori hanno diritto a un livello più elevato di protezione dai contenuti che potrebbero nuocere al loro sviluppo fisico, mentale o morale anche introducendo misure più rigorose nei confronti di ogni servizio della società dell’informazione.”

Obblighi dei fornitori di servizi internet: controllo dell’età con Spid o sistemi alternativi sicuri

I base al Regolamento AGCOM i fornitori devono adottare un sistema di identificazione sicuro del soggetto che accede al sito, lo stesso mira a verificare esclusivamente l’età del soggetto limitando/escludendo l’accesso al sito per i minori.
In base allo schema di regolamento, i fornitori potranno adottare come sistema di identificazione lo Spid, ma è loro facoltà utilizzare sistemi diversi, l’importante è che sia possibile accertare la minore età dell’utente. Insomma non basta la solita spunta che non consente di avere alcuna sicurezza sull’effettivo fruitore del servizio.

Il nuovo sistema di verifica prevede l’adozione del modello del doppio anonimato. Tra i metodi di verifica sarà inserita la Carta di Identità Elettronica, lo Spid e il nuovo servizio IT Wallet.

I fornitori possono, inoltre, sviluppare specifiche App per l’identificazione, l’importante è che il metodo di verifica dia comunque certezza sull’età e rispetti il Gdpr.
Il nuovo sistema di identificazione dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio 2025.

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