Indennità di stage e tirocinio, possibile aumento? Ecco cosa succede in Europa e conseguenze per l’Italia.
Già quest’anno potrebbe essere messa la parola fine per gli stage gratuiti post diploma e laurea. Una buona notizia per chi oggi presta attività “lavorativa” gratuitamente in quanto considerata al pari di qualsiasi altra attività formativa.
La novità viene da lontano: è stata una risoluzione approvata dal Parlamento europeo nel corso del 2023 ad invitare la Commissione Ue ad aggiornare la raccomandazione del Consiglio del 2014 trasformandola in uno strumento legislativo “più forte”.
A tal proposito, secondo quanto riportato dal Guardian, questo invito dovrebbe portare già quest’anno all’approvazione di una proposta di legge che vieta lo stage gratuito per tutti i Paesi membri, fissando il compenso minimo a cui bisognerò adeguarsi.
Vero che nel nostro Paese non esiste lo stage gratuito, in quanto le linee guida introdotte nel 2023 dall’allora ministro del Lavoro Elsa Fornero hanno fissato un rimborso spese che non può essere inferiore a 300 euro, tuttavia laddove la Commissione Ue dovesse seguire le indicazioni presentate dal Parlamento potrebbe esserci un aumento dei compensi anche in Italia.
Aumento indennità per stage e tirocini, cosa prevede la proposta Ue
La proposta approvata dal Parlamento europeo a giugno 2023 si compone di due diverse parti:
- da una parte si interviene sui tirocini extra curriculari, quelli che non sono compresi nei corsi di studi, chiedendo che la retribuzione percepita sia in linea con il salario minimo applicato dal Paese in cui si tiene lo stage o comunque con i minimi fissati dai contratti collettivi (come nel caso dell’Italia dove un salario minimo garantito dalla legge non esiste);
- dall’altra, invece, per i tirocini curriculari, svolti durante il corso di studi, viene invece incoraggiata l’introduzione di un certificato comune europeo con il quale si attestano le conoscenze e le competenze acquisite.
Sul primo punto, inoltre, viene chiesto che gli Stati membri facciano in modo che il tirocinio non si sostituisca ai contratti di lavoro, limitandone ad esempio la durata.
Aumento indennità per stage e tirocini, i vantaggi in Italia
Come visto sopra, quindi, la novità - sempre che la Commissione Ue la faccia sua includendola in una legge ad hoc - sta nel fatto che le attuali indennità di stage e tirocinio come definite dalle singole Regioni dovrebbero essere riviste in quanto commisurate alla retribuzione minima garantita dai contratti collettivi più rappresentativi tra quelli operanti in quello specifico settore.
L’importo dell’indennità, quindi, non sarebbe uguale per tutti in quanto variabile in base al settore d’impiego.
A beneficiarne maggiormente, ovviamente, sono coloro che oggi sono occupati in quelle Regioni dove il valore del rimborso spese per stage e tirocinio è più basso: pensiamo ad esempio alla Sicilia dove la soglia è fissata a 300 euro, o al Veneto dove è di 450 euro (ma può scendere a 350 euro nel caso in cui il tirocinante abbia accesso al servizio mensa). O ancora, ai 400 euro di Marche e Friuli Venezia Giulia, i 450 euro di Puglia, Umbria ed Emilia Romagna: tutte soglie che nel caso in cui la proposta del Parlamento Ue dovesse realizzarsi in una legge ad hoc andrebbero assolutamente riviste con tanto di aumento per le persone interessate.
Quando possono aumentare le indennità per stage e tirocini
Per quanto se ne parli da tempo (l’approvazione della risoluzione Ue risale a giugno) l’aumento delle indennità per stage e tirocini non è imminente, né tanto meno certa.
Come prima cosa, infatti, bisognerà attendere l’approvazione della legge da parte della Commissione Ue che per quanto probabile non è affatto scontata.
Dopodiché i singoli Stati dovranno adeguarsi e avranno il tempo per farlo: probabile, quindi, che semmai dovessero esserci sviluppi concreti in merito se ne riparlerà solamente per il 2025.
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