Stiamo per assistere ad uno spettacolo unico: l’esplosione di una stella che non si vedeva da 80 anni.
La certezza di quando avverrà non c’è, ma per gli esperti da un momento all’altro potrebbe avvenire. Stiamo parlando dell’esplosione della nova T Coronae Borealis, meglio conosciuta come Blaze Star, un qualcosa che non avviene da 80 anni.
La T Coronae Borealis è una nova che si trova nella costellazione della Corona boreale, a circa 3.000 anni luce dalla Terra. Normalmente invisibile ad occhio nudo se non con un telescopio, nel momento dell’esplosione tornerà ad essere visibile e vi resterà per un periodo di 1-2 settimane. Ricomparirà nel cielo dopo 80 anni di assenza, era infatti maggio 1946 quando avvenne il precedente e identico fenomeno.
Si tratta di una nova ricorrente, un tipo di stella caratterizzata da una serie di esplosioni nel tempo. È una delle 5 nove ricorrenti conosciute all’interno della Via Lattea. Esplode a causa di una reazione termonucleare che avviene in superficie. La stella è formata da una nana bianca e una gigante rossa. Quando la nana bianca e la gigante sono abbastanza vicine, la gigante diventa instabile a causa dell’aumento della temperatura. Espelle a quel punto i suoi strati esterni che vengono raccolti dalla nana bianca che alla fine si riscalda tanto da provocare una esplosione fuori controllo visibile anche dalla Terra.
Nel 2023, la ONG American Association of Variable Star Observers (AAVSO) ha annunciato che la Blaze Star aveva il suo momento di calo, quindi l’esplosione poteva verificarsi in qualsiasi momento. Gli esperti pensavano che questa sarebbe avvenuta tra maggio e settembre di quest’anno ma al momento ancora nulla. La sensazione però che si è vicini all’evento.
La prima esplosione documentata della nova Blaze Star risale al 1217 in Germania quando in un rapporto tale Abbott Burchard scrisse di esser stato testimone oculare di una stella che brillava di grande luce e che durò molti giorni. Poi a dicembre 1787, il reverendo Francis Wollaston riportò di una stella che brillava lo stesso di grande luce. Più o meno il fenomeno tende a ripetersi ogni 80 anni circa.
«È un evento irripetibile che creerà molti nuovi astronomi, offrendo ai giovani un evento cosmico che potranno osservare da soli, porre le proprie domande e raccogliere i propri dati», ha affermato la dott.ssa Rebekah Hounsell, assistente ricercatrice presso il Goddard Space Flight Center della NASA negli Stati Uniti.
«In genere, gli eventi di nova sono così deboli e lontani che è difficile identificare con chiarezza dove si concentra l’energia dell’eruzione. Questa sarà davvero vicina, con molti occhi puntati addosso, che studieranno le varie lunghezze d’onda e, si spera, ci forniranno dati per iniziare a svelare la struttura e i processi specifici coinvolti. Non vediamo l’ora di avere il quadro completo di cosa sta succedendo», le parole di Elizabeth Hays, direttrice dell’Astroparticle Physics Laboratory presso il NASA Goddard.
Come fare per vederla
Per osservate la T Coronae Borealis una volta avvenuta l’esplosione, sarà importante individuare nel cielo la costellazione della Corona boreale, le cui stelle principali formano un arco semicircolare, tra le costellazioni Boote ed Ercole. Di solito la si trova guardando verso Nord-Est.
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