Bonus Tv volatilizzato; i fondi per i nuovi dispositivi sono già esauriti e alcuni utenti potrebbero restare al buio a partire dal 20 dicembre.
Carmine Fotina sul Sole24Ore fa il punto sul passaggio verso il sistema del digitale terrestre parlando del rischio sugli incentivi del Bonus TV per l’acquisto di dispositivi compatibili con i nuovi standard di trasmissione.
I fondi destinati a finanziare la misura di transizione sono gestiti dall’ex ministero dello Sviluppo economico (ora ministero delle Imprese e del made in Italy) ma sarebbero già del tutto esauriti, peraltro a pochissima distanza dall’apertura delle pratiche fissata a ottobre 2022.
È pur vero che c’è in gioco un possibile rifinanziamento del bonus, ma il problema è che difficilmente questo vedrà la luce prima della legge di bilancio e che, di conseguenza, la nuova misura non entrerà in vigore prima dell’inizio del 2023. Un tempo non in linea con lo stop dei canali previsto per il prossimo 21 dicembre.
Quella di fine anno è infatti una tappa intermedia del passaggio al nuovo digitale terrestre che vedrà l’intera programmazione trasmessa soltanto in Mpeg-4, con canali che quindi potranno essere visibili soltanto se si è in possesso di una tv o di un decoder in grado di supportare l’alta definizione (HD).
Al netto di questo quadro, capiamo quindi quali potrebbero essere i prossimi passi del governo in tal senso e a quando ammonterebbe lo sforzo economico necessario a garantire una buona copertura del fabbisogno di tutti i cittadini ancora non attrezzati per la liberazione della frequenza.
Passaggio digitale terrestre: cosa si rischia
Chi avrebbe dovuto avvalersi del Bonus TV per non restare scoperto dalla dismissione della codifica Mpeg-2 oggi potrebbe essere a rischio.
Come annunciato un mese fa dal ministero dello Sviluppo e dagli operatori rappresentanti da Confindustria radio-tv di fatti il 20 dicembre è attesa la completa dismissione della codifica MPEG-2 e, dal giorno dopo, l’intera programmazione della tv digitale terrestre sarà trasmessa soltanto in MPEG-4 - compresi i canali nazionali che in questo momento sono ancora trasmessi in standard definition.
Come scrive Fotina ciò «significa che l’utenza - si tratta comunque di una fascia residuale, soprattutto quella più anziana - che non dispone di apparecchi per la ricezione dell’HD (high definition) resterà al “buio”.»
Bonus TV: quanto fondi sarebbero necessari?
Ricordiamo che, ad oggi, i fondi già utilizzati per il ricambio dei televisori attraverso la rottamazione o per l’acquisto di decoder adeguati al nuovo sistema ammontano a poco più di 315 milioni di euro.
Del budget iniziale infatti ad oggi resta solo una parziale disponibilità di fondi destinata ai Comuni montani che devono adeguare gli impianti e alla consegna gratuita a domicilio di un decoder compatibile agli anziani con basso reddito, un progetto frutto di un intesa tra Mise e Poste che, ad oggi, non sembra decollare.
Per evitare però il disservizio all’ultima fetta di popolazione che non ha ancora effettuato il cambio dei dispositivi servirebbero nuove risorse. Più precisamente, riporta Adnkronos, le stime tecniche discusse al ministero parlando di altri 100 milioni da inserire in una prossima manovra.
Sappiamo che il tema è all’esame del neo ministro Adolfo Urso ma non sono ancora del tutto chiare le posizioni del governo in merito ad un nuovo finanziamento e, contestualmente, quale potrebbe essere la risposta del Tesoro.
Anche per questo motivo si ipotizza che, se altri fondi verranno liberati in tal senso, si procederà sempre secondo gli stessi criteri. Il Bonus TV infatti poteva essere richiesto dalle famiglie con ISEE fino a 20 mila euro e veniva erogato sotto forma di sconto (fino a 50 euro) sul prezzo del prodotto acquistato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA