Da ottobre stop all’uso di banconote rovinate o strappate. Ecco dove non saranno più utilizzabili per pagare e cosa fare.
A discapito dei crescenti sforzi dei governi per incentivare l’uso di mezzi di pagamento tracciabili, il contante rappresenta ancora lo strumento più diffuso, almeno per il momento. Per i consumatori l’uso di banconote e monete è abbastanza pratico, ma non è sempre facile riconoscere il contante falso e mettersi al riparo dai relativi rischi.
Oltretutto, capita spesso che le banconote si danneggino, ad esempio per un lavaggio accidentale in lavatrice o strappandosi rimanendo incastrate nella cerniere del portafoglio. In tutti questi casi, è facile avere dei dubbi sulla loro validità.
Si tratta in effetti di compromissioni che possono pregiudicare la legalità della banconota o quanto meno la sua autenticabilità, tanto che gli Stati Uniti hanno deciso che le banconote strappate o rovinate non saranno più utilizzabili per pagare. Ecco cosa cambia da ottobre e come funziona in Italia.
Cosa cambia da ottobre?
Da ottobre diverse banconote non saranno più accettate da negozi, imprese, banche e Atm statunitensi. Si tratta di un’iniziativa avviata collettivamente dal Bureau of Engraving and Printing - un’agenzia governativa del Dipartimento del Tesoro che si occupa di progettare strumenti finanziari - insieme all’United States Secrete Service e al comitato direttivo dell’Acd (organismo contro la contraffazione) per migliorare la sicurezza del sistema monetario.
A partire da questo mese, quindi, alcune banconote non potranno più essere utilizzate per pagare. Si tratta in particolare delle banconote severamente danneggiate, rovinate, mutilate, strappate o scolorite al punto di non essere controllabili con i mezzi ordinari. Per questo motivo, chi si trova in possesso di banconote in valuta statunitense non integre deve contattare il Bureau of Engraving and Printing, segnalando le banconote rovinate o strappate.
L’agenzia governativa si assicurerà della validità del contante per poi emettere un rimborso dell’intero valore del contante riconsegnato. Contestualmente, alcuni tagli di banconote statunitensi saranno ridisegnati. Nel dettaglio, il Federal Reserve (Fed) - la banca centrale degli Stati Uniti d’America - emetterà le nuove banconote:
- nel 2028 per i tagli da 50 dollari;
- nel 2030 per i tagli da 20 dollari;
- tra il 2032 e il 2035 per i tagli da 5 dollari;
- tra il 2034 e il 2038 per i tagli da 100 dollari.
Si tratta di un’ulteriore misura di sicurezza, che presto cambierà l’aspetto della maggior parte delle banconote in circolazione negli Stati Uniti. Restano invariati soltanto i tagli da 1,2 e 10 dollari, oltre a quelli da 500, 1.000 e 10.000 ancora in circolazione nonostante lo stop alla produzione e infatti più che rari.
Come funziona in Italia
Le banconote logore, danneggiate o mutilate possono essere utilizzate in Italia, ma i venditori hanno la facoltà di rifiutarle come mezzo di pagamento quando ci sono dubbi sulla sua rimborsabilità. Questo perché la Banca d’Italia sostituisce le banconote rovinate soltanto se rappresentano almeno il 50% della banconota originale. In altre parole, serve che almeno metà della banconota sia integra, altrimenti sarà possibile ottenere il rimborso soltanto dimostrando di aver distrutto per errore la maggior parte della banconota.
Ovviamente, queste regole sono state poste per evitare truffe ai danni dello Stato. Per evitare contestazioni sarebbe quindi preferibile conservare tutte le parti della banconota danneggiata al fine di restituirle, senza però provare ad aggiustarla con metodi casalinghi. In ogni caso, è un requisito essenziale che la banconota, pur essendo logora, danneggiata o mutilata, sia comunque autenticabile.
Devono cioè essere presenti e integri, o comunque verificabili, gli elementi che contraddistinguono il contante vero da quello contraffatto. Per approfondire la procedura in vigore in Italia si rimanda alla nostra guida completa.
Controllare se una banconota è vera
Ecco alcuni consigli del Comando Carabinieri antifalsificazione monetaria per riconoscere una banconota vera.
- Toccare la banconota per rilevare la stampa calcografica (in rilievo) dell’acronimo della Bce, delle cifre indicanti il valore della banconota e dei motivi architettonici di finestre e portali. Sulle banconote da 200 e 500 euro, inoltre, il bordo ha elementi tattili ulteriori per i non vedenti.
- Guardare la banconota controluce, per vedere il registro recto-verso (in alto a sinistra), la filigrana e il filo di sicurezza microscritto.
- Muovere la banconota da 5, 10 o 20 euro per verificare l’alternarsi tra il simbolo dell’euro e il valore nominale sul fronte e la striscia iridescente sul retro.
- Per i tagli grandi (50, 100, 200 e 500 euro) muovere la banconota per osservare la placchetta olografica, dove si alternano le cifre del valore nominale e il simbolo dell’euro o il motivo architettonico. Sul retro della banconota, invece, si controlla l’uso dell’inchiostro otticamente variabile per le cifre indicanti il valore nominale.
Ci sono poi ulteriori passaggi utili a capire se ci si trova dinanzi a una banconota vera o contraffatta. Con l’uso di una lente di ingrandimento, per esempio, si possono vedere i microcaratteri su ambo i lati, che devono apparire nitidi e leggibili. La lampada a luce ultravioletta, invece, deve rilevare le fibrille luminescenti sparse (blu, rosse e verde) e la luminescenza degli inchiostri in alcune aree. La carta, invece, non deve risultare fluorescente.
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