Tasse universitarie e tasse scolastiche hanno un diverso trattamento fiscale, solo le seconde si possono pagare con il credito di imposta usando il modello F24. Ecco perché.
Le tasse scolastiche si possono pagare con il credito di imposta eventualmente maturato dal contribuente, diverso trattamento, invece, per le tasse universitarie.
Ecco perché le università non accettano il pagamento con il credito di imposta maturato.
Chi matura un credito di imposta può ottenere un rimborso oppure utilizzarlo in compensazione, cioè per scontare altre imposte. Molti non sanno che è possibile ottenere la compensazione anche per versare le tasse scolastiche, si tratta, infatti, di tributi che possono essere pagati con il modello F24.
Ecco le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate per usare correttamente i crediti di imposta maturati per pagare le tasse scolastiche.
Tasse universitarie pagate con il credito di imposta: codici tributo
Con la Risoluzione 106 del 17 dicembre 2019 l’Agenzia delle Entrate ha fornito indicazioni per il versamento delle tasse scolastiche con il modello F24. Deve essere ricordato che si tratta di un’importante innovazione in quanto consente le compensazioni delle imposte, di conseguenza, i contribuenti che vantano un credito fiscale possono utilizzarlo per pagare le tasse scolastiche. Ovviamente se il credito vantato è inferiore alle tasse da pagare, il contribuente deve versare il residuo.
La risoluzione segue l’approvazione dell’articolo 4-quater, comma 1, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34 (convertito con modificazioni dalla legge 28 giugno 2019, n. 58) che ha aggiunto all’articolo 17, comma 2, del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, la lettera h-septies, che estende alle tasse scolastiche il versamento unitario e la compensazione. Tale disposizione trova applicazione dal 1° gennaio 2020.
I codici tributo, come già anticipato, sono contenuti nella Risoluzione 106 del 2019 dell’Agenzia delle entrate e sono:
- TSC1, denominato “Tasse scolastiche – iscrizione”;
- TSC2, denominato “Tasse scolastiche – frequenza”;
- TSC3, denominato “Tasse scolastiche – esame”;
- TSC4, denominato “Tasse scolastiche – diploma”.
Come compilare il modello F24 per pagare le tasse scolastiche con il credito di imposta
Nella Risoluzione 106 sono indicate anche le modalità operative. In particolare nella sezione “ Erario ” devono essere indicati i codici tributo prima visti in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “ importi a debito versati ”.
Nella sezione “ anno di riferimento ” deve essere indicato l’anno a cui si riferisce il pagamento della tassa scolastica, indicandolo per intero, ad esempio 2024.
Naturalmente gli anni scolastici sono solitamente indicati nella forma doppia, ad esempio “2024-2025”, in questo caso l’Agenzia delle Entrate sottolinea che deve essere indicato solo il primo anno, quindi 2024.
Particolare attenzione deve essere posta anche alla compilazione del campo codice fiscale. In questo caso:
- nel campo “ Codice Fiscale ” deve essere inserito quello dello studente;
- nel campo “ Codice fiscale del coobbligato, erede, genitore, tutore o curatore fallimentare ”, il codice di chi effettua il versamento, il tipico caso è il genitore che vanta un credito di imposta e decide di utilizzarlo per il pagamento delle tasse scolastiche del figlio.
- Nel campo “ codice identificativo ”, deve, invece, essere inserita la sigla “02”.
Generalmente quando si pagano le imposte con il modello F24 è possibile effettuare il versamento con i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, oppure rivolgersi a uno dei concessionari, ad esempio Poste Italiane, ed effettuare il versamento anche in contanti.
Attenzione però, per avvalersi della compensazione del credito di imposta è essenziale effettuare il pagamento utilizzando i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.
Si possono pagare le tasse universitarie con i crediti di Imposta?
Per i contribuenti pagare le tasse scolastiche con il credito di imposta può essere un importante vantaggio perché spesso tra il momento in cui matura un credito fiscale e quello in cui si ottiene il rimborso passa molto tempo, mentre le tasse scolastiche devono essere versate e, se si hanno problemi di liquidità, l’uso del credito di imposta può essere una soluzione davvero comoda.
Purtroppo però lo stesso trattamento non è riservato alle tasse universitarie che hanno un importo generalmente molto più elevato delle tasse scolstiche e proprio per questo per le famiglie usare questa modalità di pagamento potrebbe essere un vero sollievo.
Purtroppo tale forma di pagamento non viene accettata e la ratio di tale comportamento è nella applicazione letterale delle norme. Infatti, la Risoluzione 106/E del 2019 parla esclusivamente di tasse scolastiche e non anche di tasse universitarie.
Per questo motivo, quando i contribuenti provano a utilizzare la compensazione per pagare le tasse universitarie ricevono un diniego da parte dell’ente.
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