È stato trovato un pupazzo di neve su Marte, una simpatica formazione rocciosa che ricorda tanto il gioco amato dai bambini. Ecco di cosa si tratta e perché potrebbe essere importante.
È recente la notizia di un pupazzo di neve trovato su Marte, che ovviamente non è fatto davvero di neve. Si tratta di una formazione rocciosa curiosa, con una forma che ricorda proprio i classici pupazzi di neve fatti dai bambini nei pomeriggi invernali. La scoperta si deve al rover Perseverance, progettato per l’esplorazione del cratere Jezero nell’ambito della missione Mars 2020.
Il rover, grazie alla fotocamera Right Mastcam-Z, ha immortalato diverse formazioni rocciose sulla superficie marziana, tra cui proprio questa pila di rocce tondeggianti che richiama la forma di un pupazzo di neve. Questa scoperta non ha particolari rilevanze dal punto di vista scientifico, nel senso che non ha aggiunto informazioni sulle caratteristiche del pianeta o sulla sua composizione, ma ha comprensibilmente destato curiosità.
Il nostro cervello è abituato a ricercare immagini familiari e abituali, soprattutto se si tirano in ballo oggetti immediatamente riconoscibili per le loro forme semplici e le associazioni emotive. Così, due sfere di roccia una sopra l’altra diventano un pupazzo di neve, soltanto grazie al fatto che quella superiore è leggermente più piccola.
Il pupazzo di neve trovato su Marte
Per quanto trovare un pupazzo di neve su Marte sia di per sé poco rilevante, più uno strizzare l’occhio a sogni e immaginazione, le molteplici formazioni rocciose catturate dalla fotocamera del rover Perseverance sono così numerose da poter effettivamente fornire qualche dettaglio aggiuntivo sul terreno marziano.
Il pupazzo di neve, ormai conosciuto con questo titolo in ogni parte del mondo, non è l’unica forma simpatica e anzi sul web è partita una vera e propria sfida di immaginazione nel rintracciare quelle più strambe, proprio come si faceva con le nuvole.
Queste formazioni, nel loro insieme, possono comunque essere d’aiuto agli esperti per acquisire informazioni più approfondite sul pianeta rosso, che per tanti versi appare ancora misterioso se guardato dalla Terra. La dimensione, la composizione e la posizione delle rocce può infatti servire a comprendere più a fondo cosa accade su Marte, mentre ai non addetti ai lavori viene fornito materiale per volare con la fantasia.
Pupazzo di neve su Marte, davvero impossibile?
È chiaro a tutti che il pupazzo di neve su Marte non è un reale pupazzo di neve, ma non tutti sanno perché una simile idea è davvero impossibile. Come prima cosa, la mancanza d’acqua. La Nasa sta infatti valutando l’ipotesi della rimanenza di acqua sul pianeta rosso, ma anche in questa eventualità l’elemento si troverebbe nelle calotte sotterranee, non potendo coesistere con la sottile atmosfera di Marte.
Un eventuale pupazzo formato con l’aiuto dell’acqua e del terreno sabbioso, ipotizzando che possa assumere una forma simile, sarebbe in ogni caso invisibile per noi. Per non parlare della neve, che non avrebbe modo di formarsi con le temperature del pianeta, perlomeno non per come noi la conosciamo.
In effetti, ci sono su Marte degli elementi che ricordano moltissimo la neve terrestre, ma sono formati da anidride carbonica. Si formano veri e propri strati nevosi, simili alla brina più che alla neve vera e propria, dovuti alla trasformazione spontanea dell’anidride carbonica. Un fenomeno che non si verifica, invece, sul pianeta terrestre, dove non è possibile trovare la Co2 a temperature così basse (per il brinamento servono almeno 78 gradi Celsius sotto zero).
L’importanza delle rocce su Marte
Anche se sarebbe entusiasmante, il pupazzo di neve marziano non è spiccato particolarmente agli occhi della comunità scientifica. Le rocce, tuttavia, possono giocare un ruolo fondamentale nell’attività di esplorazione del pianeta. Proprio di recente, infatti, il robot Curiosity della Nasa ha scoperto nel canale Gediz Vallis una roccia con all’interno zolfo puro, trovato dopo la rottura accidentale della stessa.
Lo zolfo puro è abbastanza raro da trovare su Marte, nonostante abbondino i materiali a base di zolfo, perciò partendo dalle particolari condizioni per la formazione di questo elemento gli scienziati potrebbero ampliare notevolmente la conoscenza del pianeta.
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