Il carry trade è una pratica speculativa finanziaria originaria del Forex. Il carry trade consiste nel prendere a prestito una valuta con tassi di interesse bassi (o anche fissi) per poi convertire questa quantità in valuta di un Paese con tassi di rendimento più alti.
Questa pratica prevista dal carry trade consente allo speculatore di guadagnare sullo spread generato sui tassi di interesse. La pratica del carry trade era molto in voga nel periodo precedente alla crisi, ma con la crisi economica i trader che la applicano sono sempre meno.
Un esempio pratico può essere prendere a prestito lo yen, che ha un tasso di interesse molto basso, e investire il denaro in obbligazioni australiane espresse in valuta locale, oppure acquistando il dollaro australiano nel mercato Forex, che generano un interesse molto più alto.
In questo modo è possibile speculare sulla differenza di rendimento delle due valute grazie al carry trade. I guadagno dipenderà dal trader e dalle valute che ha scelto per effettuare questa pratica speculativa.
I rischi per i trader che non sono esperti non sono però da sottovalutare, dato che il carry trade richiede una certa dose di esperienza.
Uno dei rischi principali del carry trade è quello di perdita, che proviene dalla rivalutazione della moneta che si prende a prestito all’interno della propria strategia di carry trade. Riprendendo l’esempio precedente, se lo yen si dovesse rivalutare oltre lo spread di rendimento, si andrebbe incontro ad una perdita.
Inoltre, è conveniente fare carry trade solo quando i mercati sono poco volatili, altrimenti si cade facilmente nel rischio di rivalutazione o svalutazione di breve periodo delle valute su cui è stata posta in essere la strategia speculativa.
Per conoscere meglio le tecniche di carry trade e avere una guida completa sull’argomento vi consigliamo di leggere: Come funziona il Carry Trade?.