Dalle banche alle partecipate: ecco la biografia di Alessandro Profumo, ex MPS e Unicredit e ora amministratore delegato di Leonardo.
I primi passi nel mondo bancario, la carriera in Unicredit e la politica delle acquisizioni, il passaggio a Monte dei Paschi di Siena e infine la nomina, da parte del governo Gentiloni che contemporaneamente indicò anche Matteo Del Fante alla guida di Poste Italiane, ad amministratore delegato di Leonardo (ex Finmeccanica).
Non sembrerebbero essere mancati gli incarichi di prestigio nella carriera di Alessandro Profumo: ecco la biografia del manager passato dalle Banche alle grandi aziende e, in passato, dato anche in odore di scendere in politica.
La biografia di Alessandro Profumo
Nessuno nel 1977 tra i colleghi di lavoro del Banco Lariano avrebbe pensato che che quel ventenne dall’aspetto imponente, quasi due metri di altezza, così taciturno ma anche bravo nel suo lavoro di impiegato un giorno sarebbe diventato il numero uno di un autentico colosso del mondo bancario.
Invece Alessandro Profumo è riuscito durante la sua carriera a sorprendere tutti, fino a diventare uno dei protagonisti indiscussi della nostra finanza e attualmente alla guida di una delle maggiore partecipate dello Stato.
Nato a Genova il 17 febbraio 1957, più piccolo di cinque figli ha passato l’adolescenza a Palermo dove il padre ingegnere aveva fondato una piccola industria elettronica. A tredici anni poi si trasferisce a Milano, dove al liceo Manzoni incontra la sua attuale moglie Sabina Ratti con la coppia che poi avrà il loro unico figlio Marco.
Neanche ventenni nel 1976 i due si sposano vista la gravidanza di lei, con Profumo che così per mandare avanti la famiglia entra a lavorare come impiegato al Banco Lariano dove lavorava anche il suocero.
Studiando di notte e con un figlio piccolo, alla fine Alessandro Profumo riesce anche a conseguire la laurea in Economia Aziendale alla Bocconi. Completati gli studi, decide così di lasciare il posto al Banco Lariano per ricominciare come consulente aziendale in McKinsey e poi in seguito in Bain, Cuneo e Associati.
La carriera lavorativa
Lasciato il posto sicuro al Banco Lariano di piazza Loreto a Milano per mettersi in gioco nel mondo del lavoro, nel 1991 torna alle banche entrando nel gruppo RAS dove diventa anche direttore centrale.
La svolta però per Alessandro Profumo arriva nel 1994 quando passa a Credito Italiano. Con una carriera lampo nel 1997 diventa amministratore delegato, mantenendo la stessa carica anche quando il gruppo si fuse con Unicredito dando vita a Unicredit.
Attraverso una politica di acquisizioni di istituti di credito minori e di fusioni, soprattutto quella del 2007 con Capitalia, Profumo portò Unicredit a essere un colosso da 100 miliardi di euro: primo istituto in Italia e quinto in Europa, dove in totale poteva contare su 9.289 filiali per oltre 160.000 dipendenti.
Entrato in conflitto con alcuni grandi azionisti, alla fine nel 2010 si dimette da Unicredit incassando così una liquidazione record da 38 milioni dei quali poi 2 milioni verranno dati in beneficenza.
Proprio in quel periodo si iniziò a vociferare anche un suo possibile impegno in politica, momento quello in cui anche Luca Cordero di Montezemolo sembrava essere pronto a scendere in campo con il suo movimento.
Invece nell’aprile 2012 il Monte dei Paschi di Siena pensa a lui come nuovo presidente dopo la fine della guida di Giuseppe Mussari. Altro incarico prestigioso al quale dice addio dopo tre anni nell’agosto del 2015.
Dopo aver presieduto Equita SIM, ecco che il governo Gentiloni lo nomina amministratore delegato di Leonardo, ex Fincantieri, con Alessandro Profumo che così ha messo la sua firma nel nuovo piano industriale 2018-2022 della grande partecipata statale.
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