Telecom Italia in panne a Piazza Affari dopo il taglio del rating da parte di UBS. La price action del titolo sembra riscontrare difficoltà nel trovare compratori che facciano salire il titolo, vediamo perchè
Secondo giorno di ottava piuttosto complicato per Telecom Italia dopo che UBS ha tagliato il giudizio sull’azione a “sell” e ridimensionato il target price da 0,83 euro a 0,59 euro (clicca qui per approfondire). Al momento il titolo TIM segna la peggior variazione dell’indice FTSE Mib, mentre quest’ultimo viaggia in territorio positivo. Questa mattina i corsi hanno toccato un bottom a 0,6348 euro per azione, non molto distanti dai minimi dell’anno a 0,615 euro segnati il 27 giugno scorso.
Grafico daily Telecom Italia
Analizzando il grafico dell’azienda di telecomunicazioni si nota come a partire dal 4 luglio scorso i prezzi abbiano iniziato a rallentare la discesa dopo essere entrati in contatto con l’ex supporto statico di area 0,657 euro, ereditato dai minimi del 14 novembre 2017.
Le quotazioni Telecom Italia sembrano quindi diretti al successivo livello di supporto statico di area 0,6265 euro che, se non dovesse tenere, provocherebbe probabili allunghi ribassisti fino all’intorno dei 0,567 euro, traghettando Telecom in territori che non si vedevano da fine 2013.
Nel caso di un recupero dei prezzi e di un ritorno sopra a 0,655 euro, si potrebbe assistere al test di 0,674 euro, zona di transito della linea di tendenza che collega i minimi del 7 luglio 2016 a 0,6265 euro con quelli del 14 novembre 2017 a 0,657 euro e della trendline che collega i minimi del 6 febbraio 2018 a 0,647 euro con quelli del 6 giugno 2018 a 0,67 euro.
Per il momento appare quindi sensato restare alla finestra fino ad una rottura dei supporti o di un eventuale rimbalzo su di essi. In questo contesto agire in maniera frettolosa significherebbe rischiare di restare incastrati in una situazione perigliosa.
Strategia operativa su Telecom Italia
Vista la struttura che ha assunto il grafico ci si può attendere un recupero del gap down aperto nella seduta odierna ma la difficoltà nel trovare compratori che facciano salire il titolo è evidente. Si possono quindi privilegiare strategie di stampo ribassista alla rottura di area 0,615 euro con stop loss a 0,6674 e obiettivo primario individuabile in area 0,5814 euro. L’obiettivo finale si può invece porre in area 0,58 euro.
Se invece i prezzi dovessero recuperare terreno, almeno fino a quota 0,665 euro si possono considerare strategie di matrice rialzista con stop loss a 0,61 e obiettivo principale e finale rispettivamente collocati a 0,71 e 0,713 euro, dove passa la media mobile a 200 giorni.
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