La BCE ha trovato una soluzione al caos generato dalla sentenza della corte costituzionale tedesca sul QE?
La BCE ancora alle prese con la sentenza della corte costituzionale tedesca.
Qualche settimana fa i giudici di Karlsruhe hanno messo in discussione la legittimità del Quantitative Easing e lo hanno fatto scatenando un dibattito internazionale di grande importanza (QE: la sentenza tedesca è l’inizio della fine?)
Oggi, a quasi due mesi da quella sentenza che ha contrapposto la BCE alla Germania, la soluzione potrebbe essere più vicina che mai.
BCE: documenti confidenziali per risolvere la questione
Nella sentenza del 5 maggio la corte costituzionale tedesca ha lanciato alla BCE un vero e proprio ultimatum, dandole 3 mesi di tempo per giustificare il Quantitative Easing e per dimostrare:
“in modo comprensibile e comprovato che gli obiettivi di politica monetaria perseguiti dal PSPP non sono sproporzionati rispetto agli effetti di politica economica e fiscale risultanti dal programma.”
Secondo quanto fino ad ora trapelato, la BCE avrebbe deciso di sciogliere questa impasse mettendo a disposizione delle autorità tedesche dei documenti confidenziali volti a ribadire ancora una volta la legalità del QE.
Questi rapporti riservati, utilizzati dall’istituto centrale nelle sue riunioni di politica monetaria, potrebbero sbrogliare la complessa matassa venutasi a creare dopo la sentenza.
La cosa fondamentale sarà trovare una soluzione in grado di rispondere adeguatamente alla corte tedesca ribadendo però al contempo l’indipendenza della banca centrale.
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