La nuova Manovra scoraggia l’utilizzo dei buoni pasto cartacei, che dal 1° gennaio 2020 scendono da 5,29 euro a 4 euro. Ecco cosa cambia con le nuove regole sul welfare aziendale.
Le novità della Manovra finanziaria riguardano anche i buoni pasto, interessati da una rimodulazione dei limiti di esenzione.
Cambiano le regole per i ticket assegnati ai dipendenti pubblici e privati: per i buoni pasto cartacei si abbassa la soglia di neutralità da 5,29 a 4 euro, mentre per quelli elettronici sale da 7 a 8 euro.
La stretta sui buoni pasto cartacei sarebbe dovuta alla maggiore affidabilità fiscale del formato elettronico. Il ticket cartaceo infatti presenta alcune problematiche di diversa natura, dal conteggio al ritiro, fino ai controlli da parte delle autorità vigilanti.
La novità si inserisce a pieno nel maxi piano del Governo intenzionato a digitalizzare tutti i sistemi di pagamento e i processi per garantire tracciabilità e maggiore controllo.
Finalità che possono essere raggiunte solo svantaggiando da un lato il cartaceo e dall’altro incentivando l’utilizzo dei buoni pasto elettronici. Questi, infatti, possono essere usati unicamente dal titolare, non sono cedibili né cumulabili oltre le 8 unità, né vendibili o convertibili in denaro.
Buoni pasto: come cambiano le regole nel 2020
Con il DDL presentato in Senato il 2 novembre dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, vengono ritoccate anche le soglie entro cui le prestazioni sostitutive dei servizi di mense aziendali rese tramite buoni pasto non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente.
Vediamo cosa cambia:
i buoni pasto cartacei passano da 5,29 euro a 4 euro
i buoni pasto elettronici passano da 7 euro a 8 euro
Se il testo verrà approvato senza modifiche, queste novità dovrebbero essere applicate nei fatti sui buoni pasto assegnati a partire dal 1° gennaio 2020. Per tutti quelli assegnati fino al 31 dicembre 2019 restano valide le attuali soglie.
Servizio mensa aziendale: che novità nel 2020?
Per quanto riguarda l’indennità sostitutiva di mensa, ossia l’erogazione in denaro per chi lavora in cantiere o altre strutture temporanee situate in zone in cui sono assenti servizi di ristorazione, resta l’esenzione fino a un massimo di 5,29 euro al giorno.
Attualmente le prestazioni rese attraverso la card non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente neppure se superano il limite di 5,29 euro.
Non vi sono novità per il servizio mensa nel 2020 con badge/card elettronica negli esercizi convenzionati. Il valore della somministrazione diretta di vitto da parte del datore di lavoro non rientra nel reddito di lavoro dipendente, per cui resta totalmente esente da imposizione fiscale e contributiva.
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