Già una Regione italiana ha arrestato la vaccinazione per una settimana a causa della mancanza di dosi Pfizer. Un’altra rischia lo stop per un ritardo AstraZeneca. Ma secondo l’Ue a giugno sarà vaccinato il 57% della popolazione italiana.
La campagna vaccinale procede a ritmo lento in Italia, e in alcune Regioni potrebbe essere addirittura sospesa. Un temporaneo stop si è verificato il mese scorso a causa di dubbi sulla sicurezza del vaccino AstraZeneca, ora denominato Vaxzevria.
Adesso, però, la sospensione potrebbe arrivare per via della mancanza di dosi. Ad essere più penalizzate sarebbero quindi le Regioni più virtuose, che sono più avanti nella campagna vaccinale e quindi hanno bisogno delle ulteriori forniture da parte delle aziende farmaceutiche.
Con ritardi forniture Regioni sospendono vaccinazione
La questione è particolarmente impellente, perché ulteriori ritardi potrebbero far mancare l’obiettivo del Governo e di Bruxelles di vaccinare il 70% della popolazione adulta entro agosto.
Secondo le stime Ue, stando alle ordinazioni sicure di vaccini, entro la fine del secondo trimestre sarà vaccinato il 57,14% della popolazione italiana. Il nostro Paese sarà leggermente sotto Francia (58,16%) e Germania (61,04%), ma molto meglio di Repubblica Ceca (44,33%) e Bulgaria (45,01%). I Paesi che avranno vaccinato fette maggiori della propria popolazione saranno Malta (93,10%) e Danimarca (79,88%).
La stima sull’Italia, comunque, farebbe ben sperare. Il problema è che l’andamento della campagna vaccinale dipende anche dalla rapidità della catena e dall’arrivo effettivo delle forniture di vaccini, già colpite da pesanti ritardi da parte delle case farmaceutiche.
Una Regione, il Veneto, ha già ufficializzato la sospensione a causa del mancato arrivo di dosi Pfizer, mentre un’altra potrebbe sospenderlo a breve per via di un ritardo da parte di AstraZeneca.
Veneto sospende campagna per ritardo Pfizer
È ufficiale: campagna vaccinale sospesa in Veneto da giovedì 1 a mercoledì 7 aprile per gli Over 80 a causa della mancanza di dosi Pfizer.
“A causa di ritardi nelle forniture vaccinali previste, le somministrazioni della prima dose di vaccino Pfizer programmate per gli ultraottantenni sono temporaneamente sospese”, ha fatto sapere la Regione governata da Luca Zaia.
Lazio a rischio stop vaccinazioni
Si rischia una situazione simile nel Lazio: “Se nelle prossime 24 ore non arrivano i 122mila vaccini di AstraZeneca previsti siamo costretti nostro malgrado a sospendere le vaccinazioni”, ha dichiarato l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.
L’assessore laziale ha proseguito augurandosi “che tale sospensione venga scongiurata”, anche perché è stata messa “in esercizio una macchina imponente che non deve fermarsi”. D’Amato ha aggiunto che le prenotazioni da qui a maggio sono già un milione, ma “servono i vaccini”.
Il presidente della Regione Nicola Zingaretti ha annunciato che dal 20 aprile saranno avviate “le vaccinazioni nelle farmacie con Johnson&Johnson”. Le dosi del vaccino Janssen, la divisione farmaci dell’azienda, dovrebbero arrivare il 16 aprile. Si inizierà con la fascia d’età che va dai 60 ai 55 anni.
Quali Regioni rischiano di sospendere la campagna vaccinale
Non c’è modo di sapere quali sono le Regioni che potrebbero essere costrette a sospendere la campagna vaccinale a causa della penuria di dosi. Possiamo però presumere che siano quelle che hanno somministrato una percentuale più alta di dosi rispetto a quelle disponibili.
Quelle che hanno superato l’85% di dosi somministrate sono: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Molise, PA di Trento, PA di Bolzano, Sicilia, Toscana e Valle d’Aosta.
Di certo le dosi Pfizer sono in esaurimento. Le Regioni italiane ne hanno somministrato il 90% delle dosi, a fronte del 72% di dosi AstraZeneca e 67% di Moderna.
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