El Salvador sarà il primo Paese al mondo a lanciare una Bitcoin City, realizzando la costruzione di una città con finanziamenti garantiti interamente dalla criptovaluta. Il piano del presidente Nayib Bukele.
Dopo essere stato il primo Paese al mondo a riconoscere il Bitcoin come valuta legale, El Salvador è pronto a costruire una Bitcoin City: la prima città costruita grazie ai finanziamenti raccolti tramite l’emissione di 1 miliardo di dollari di obbligazioni garantite da criptovaluta.
Ad annunciarlo è stato Nayib Bukele, presidente dello Stato centroamericano, il quale ha svelato il suo piano a Mizada, al termine di un evento dedicato alla promozione dei Bitcoin.
Nel suo discorso alla folla, Bukele ha rivelato il piano di costruire una nuova città che includa tutte le infrastrutture e i servizi moderni, comprese “aree residenziali, commerciali, bar, ristoranti, musei, aeroporto, ferrovia e porto”, tutti dedicati alla criptovaluta. La posizione prevista di questo centro da costruire ex novo è vicino al vulcano Conchagua, così da permettere di utilizzare l’energia geotermica necessaria per il mining della moneta virtuale.
Inoltre, nel piano del presidente salvadoregno, la possibilità di finanziarsi tramite Bitcoin permetterà di cancellare qualsiasi tipo di tassa sul reddito o sulle proprietà dei cittadini, facendo pagare alla popolazione locale esclusivamente l’IVA.
El Salvador lancia la prima Bitcoin City al mondo, come funzionerà
Samson Mow, Chief Strategy Officer di Blockstream, società operante nel settore della blockchain, ha affiancato il presidente Bukele sul palco spiegando come funzionerà il piano di finanziamento della Bitcoin City.
Verranno emessi quindi bond a 10 anni per il valore di 1 miliardo di dollari, denominati “obbligazioni vulcano”. Metà del valore verrà convertito in Bitcoin, bloccando quindi nel mercato della criptovaluta circa 500 milioni di dollari per cinque anni. Passato questo periodo si procederà a una vendita parziale delle riserve in moneta virtuale, così da poter pagare gli interessi stimati intorno al 6,5%.
La strategia, che prevede l’emissione delle “obbligazioni vulcano” per il 2022, permetterà, sempre secondo Nayib Bukele, di far diventare El Salvador il “centro della finanza mondiale” in un futuro abbastanza prossimo.
I rischi del piano del presidente Bukele
Tuttavia, il Bitcoin, come le altre digital currency, tra cui Dogecoin ed Ethereum solo per citare le più famose, sono caratterizzate da un’alta volatilità, la quale rende difficile prevedere quali siano i risultati anche nel breve periodo.
Un altro elemento d’instabilità è legato anche al regime autocratico dello Stato. Il giovane presidente Bukele sembra poter contare al momento su un largo favore del popolo salvadoregno, con indici di gradimento oltre l’80%. Tuttavia, il suo Governo è già intervenuto pesantemente nel sistema giudiziario nazionale, licenziando tutti i giudici con età superiore a 60 anni e sostituendo cinque giudici della Corte Suprema.
Questa potrebbe essere la prima di una serie di mosse che potrebbero limitare le libertà all’interno dello Stato. Come è successo in altre occasioni, il sistema politico di un Paese può influenzare anche il sistema finanziario, rischiando d’indebolirlo in caso di svolta autoritaria.
Vedremo quindi se la Bitcoin City diventerà una realtà nei prossimi mesi, oppure sarà una bolla pronta a scoppiare.
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