La multinazionale americana di servizi finanziari, JP Morgan, vede un outlook di lungo termine estremamente positivo per il Bitcoin: con una graduale rinuncia all’oro da parte degli investitori, la quotazione della criptovaluta potrebbe toccare i 146.000 dollari.
Non mancano di certo gli estimatori al Bitcoin, la regina delle criptovalute che negli ultimi giorni è riuscita a rompere quota 30.000 dollari.
Sebbene la volatilità continui ancora a scuotere il mercato delle crypto, la valuta virtuale ideata da Satoshi Nakamoto nel 2009 riscuote ormai da tempo una fiducia pressoché incrollabile da parte degli investitori, rinfrancati dalle manovre dei key player della finanza globale – come gli hedge fund di Paul Tudor Jones e Stanley Druckenmiller – e dall’apertura alle criptovalute dei colossi dei pagamenti online, da PayPal a Square.
Ma a far rumore, ora, è soprattutto l’ultimo endorsement di JP Morgan, una delle Big four del ramo bancario statunitense: non solo perché il CEO Jamie Dimon è noto per la sua politica “bearish” sulle monete digitali – sebbene corretta dopo la grande corsa del comparto dell’ultimo anno – ma anche per la portata dell’outlook di lungo termine tracciato dagli analisti sul Bitcoin: 146.000 dollari, che si traduce in un rialzo della quotazione attuale del 360%.
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JP Morgan scommette sul rally del Bitcoin
La possibilità di un rally duraturo del Bitcoin, prospettata a più riprese dagli analisti, era difficile da immaginare solo tre anni fa, quando il sell-off degli investitori tramortì il comparto delle criptovalute, atto conclusivo di una bolla i cui primi vagiti erano giù udibili a fine 2017.
Poi, la scorsa primavera, il terremoto pandemico ha alterato i rapporti di forza sul mercato, con le piazze finanziarie che sono tornate a piazzare le loro scommesse sulle maggiori valute virtuali, da Bitcoin ad Ethereum: segno, questo, che il segmento monetario digitale è divenuto in pochi mesi un solido riparo dalle avverse congiunture economiche.
Ed è proprio questo il fattore che sta alimentando la visione rialzista di JP Morgan sul Bitcoin: una progressiva rinuncia all’oro come bene rifugio da parte degli investitori avrebbe inevitabilmente delle ripercussioni positive sulla criptovaluta e, più in generale, sull’intero comparto delle valute virtuali. Una prospettiva concreta secondo il cofondatore di Ethereum, Vitalik Buterin, che ad inizio settimana ha sottolineato nel suo blog personale il crescente disinteresse delle generazioni più giovani verso l’oro, un asset “noioso”.
L’outlook di lungo termine tracciato da JP Morgan, che vede il Bitcoin volare a quota 146.000 dollari, dipende tuttavia dalla convergenza della volatilità della criptovaluta con quella dell’oro, che potrebbe attrarre ulteriori investimenti sul mercato delle crypto. Secondo gli analisti della multinazionale USA questo processo richiederà tempo, e nel 2021 non è lecito attendersi mirabolanti rialzi da parte del Bitcoin.
Se lo scenario ipotizzato da JP Morgan dovesse concretizzarsi in un prossimo futuro, la criptovaluta registrerebbe un incremento della sua quotazione superiore al seppur notevole balzo del 2020, quest’ultimo in grado di consolidare la capitalizzazione di mercato del Bitcoin a quota 575 miliardi di dollari.
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