Le obbligazioni cum warrant differiscono dalle altre tipologie di obbligazioni: ecco una guida completa per capire e investire su questi strumenti finanziari.
Nel contesto economico attuale, caratterizzato da un crescente interesse per strumenti di investimento diversificati, le obbligazioni cum warrant rappresentano una soluzione interessante per una buona parte di investitori. Questo strumento finanziario, che combina le caratteristiche delle obbligazioni tradizionali con un’opzione aggiuntiva legata a un warrant, si presenta come una soluzione ideale per coloro che cercano rendimenti stabili ma desiderano anche una potenziale esposizione al mercato azionario.
Le obbligazioni cum warrant trovano spazio in un contesto in cui le banche centrali mantengono politiche monetarie incerte e gli investitori sono sempre più alla ricerca di opportunità che bilancino rischio e rendimento. A differenza delle obbligazioni standard, queste offrono un’opportunità di partecipare al rialzo del mercato azionario senza compromettere la sicurezza del capitale obbligazionario. Non sorprende che siano utilizzate sia da emittenti corporate che da enti governativi come strumento per attirare investitori.
Cosa sono le obbligazioni cum warrant: significato e definizione
Le obbligazioni cum warrant sono strumenti finanziari ibridi che combinano un’obbligazione tradizionale con un warrant. Ma che cos’è il warrant?
Il warrant è un’opzione che consente al titolare (attraverso un diritto) di acquistare o sottoscrivere una o più azioni dell’emittente o di un’altra società a un determinato prezzo entro una data specifica.
Dal punto di vista tecnico, l’obbligazione fornisce al detentore un flusso di reddito stabile attraverso cedole periodiche e il rimborso del capitale a scadenza. Il warrant, invece, offre un’opzione separata per investire in azioni, con il potenziale di ottenere guadagni significativi se il prezzo delle azioni supera il prezzo di esercizio del warrant.
Questi strumenti sono spesso emessi da società in cerca di capitale a costi competitivi o da enti governativi che vogliono incentivare gli investitori a sostenere progetti specifici. Le obbligazioni cum warrant non devono essere confuse con le obbligazioni convertibili: mentre le seconde si convertono direttamente in azioni, le prime mantengono separata la natura dell’obbligazione e del warrant.
Inoltre, le obbligazioni cum warrant possono avere caratteristiche diverse a seconda dell’emittente. Alcune prevedono warrant esercitabili solo in determinati periodi, mentre altre consentono un esercizio continuo. Questo le rende uno strumento flessibile e adattabile alle esigenze di diverse tipologie di investitori.
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Cosa sono i warrant e come funzionano
Come funziona un’obbligazione cum warrant
Il funzionamento delle obbligazioni cum warrant si basa sulla sinergia tra la componente obbligazionaria e il warrant, che operano in maniera indipendente ma complementare.
Quando un investitore acquista un’obbligazione cum warrant, acquisisce un titolo a reddito fisso e, contemporaneamente, un’opzione per acquistare azioni a un prezzo predeterminato.
Componente obbligazionaria
- La parte obbligazionaria del titolo funziona come una normale obbligazione. L’emittente si impegna a pagare cedole periodiche, generalmente a tasso fisso, e a rimborsare il capitale alla scadenza. Questo fornisce agli investitori una base di rendimento stabile e prevedibile, indipendentemente dall’andamento del warrant o del mercato azionario.
Componente warrant
- Il warrant, d’altra parte, rappresenta un diritto (e non un obbligo) per l’investitore di acquistare un certo numero di azioni a un prezzo prefissato, noto come strike price. Se il prezzo di mercato delle azioni supera lo strike price prima della scadenza del warrant, l’investitore può esercitare l’opzione e ottenere un guadagno dalla differenza tra i due prezzi. In caso contrario, il warrant scade senza valore, ma l’investitore mantiene comunque il rendimento derivante dalla componente obbligazionaria.
Vantaggi e rischi per gli investitori in cum warrant
Un aspetto fondamentale delle obbligazioni cum warrant è che il warrant può essere separato dall’obbligazione e venduto o scambiato separatamente, a seconda delle condizioni previste dall’emittente. Questo offre una flessibilità significativa agli investitori, che possono decidere di monetizzare il warrant senza rinunciare alla stabilità offerta dall’obbligazione.
Dal punto di vista dell’emittente, le obbligazioni cum warrant rappresentano un’opportunità per raccogliere capitale a un costo inferiore rispetto alle obbligazioni tradizionali. Infatti, il potenziale di guadagno associato al warrant consente di offrire tassi di interesse più bassi sulle obbligazioni.
I benefici per gli investitori includono la possibilità di diversificare il portafoglio e di ottenere rendimenti aggiuntivi attraverso il warrant. Tuttavia, esistono anche dei rischi, come in tutti gli investimenti: il valore del warrant dipende dalle condizioni di mercato e dalle performance dell’azione sottostante, mentre la componente obbligazionaria può essere soggetta a rischio di credito e di tasso di interesse.
Le differenze tra obbligazioni cum warrant e obbligazioni convertibili
Prima di vedere quali sono le differenze - in parte annunciate - va capito cos’è un’obbligazione convertibile. Facciamo un breve ripasso.
Le obbligazioni convertibili sono titoli ibridi, ossia che si trovano in posizione intermedia tra i titoli obbligazionari e i titoli azionari. Il loro possessore ha la facoltà di decidere se rimanere creditore della società emittente per tutta la durata del prestito, oppure, in determinati periodi prestabiliti, convertire il proprio status da creditore ad azionista sulla base di un rapporto di cambio predeterminato nel regolamento di emissione.
La facoltà di conversione rappresenta un’opzione che viene implicitamente venduta dall’emittente al sottoscrittore; a fronte di ciò l’obbligazionista percepisce un rendimento calcolato in funzione di un tasso nominale inferiore a quello di un’obbligazione ordinaria di pari caratteristiche, poiché tale differenza risulta essere il premio dell’opzione. Le obbligazioni convertibili non possono essere emesse a un prezzo inferiore al valore nominale e devono essere offerte in opzione ai soci.
Abbiamo già accennato, quindi, che le obbligazioni cum warrant sono simili alle convertibili in quanto il possessore ha la facoltà di acquistare un determinato quantitativo di azioni a un prezzo prefissato. Tuttavia, le cum warrant si differenziano dalle obbligazioni convertibili per diversi aspetti.
- tale diritto è incorporato in uno strumento, il warrant, che può essere staccato dall’obbligazione e circolare autonomamente sul mercato;
- l’obbligazione continua a esistere anche a seguito dell’esercizio del warrant (mentre l’obbligazione convertibile cessa di esistere all’atto della conversione);
- per acquistare le azioni di compendio è richiesto un ulteriore esborso di denaro, rispetto alla somma già investita nell’obbligazione, pari al prezzo di esercizio prestabilito moltiplicato per il numero delle azioni di compendio.
In sostanza la differenza tra l’obbligazione convertibile e l’obbligazione cum warrant risiede nel fatto che, mentre l’opzione di conversione non può essere separata dal titolo di partenza, il warrant può essere negoziato separatamente. Inoltre, un’altra differenza significativa è dovuta al warrant, che può essere convertito in ogni momento dell’anno, non solo in alcuni periodi stabiliti come accade per le obbligazioni convertibili. Questa facoltà è significativa in quanto a seconda delle mutevoli condizioni di mercato il possessore potrebbe voler convertire le proprie obbligazioni senza alcuna restrizione.
Analogamente alle obbligazioni convertibili, le obbligazioni cum warrant possono essere emesse con metodo diretto, qualora l’emittente delle azioni di compendio coincida con l’emittente delle obbligazioni o con metodo indiretto, qualora le azioni di compendio siano di una società diversa.
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