Perché Tesla è stata eliminata dall’indice ESG di S&P 500

Violetta Silvestri

19 Maggio 2022 - 11:59

Torna Tesla sotto i riflettori con la notizia che la casa automobilistica del miliardario Musk è stata esclusa dall’indice ESG di S&P 500 dopo un aggiornamento. Cosa significa e per quali motivi?

Perché Tesla è stata eliminata dall’indice ESG di S&P 500

La casa di auto elettriche Tesla è stata rimossa dall’indice ESG di S&P 500.

Quest’ultimo utilizza dati ambientali, sociali e di governance per classificare e consigliare efficacemente le società agli investitori.

I suoi criteri includono centinaia di osservazioni e dati sulle aziende, che riguardano il modo in cui esse influenzano il pianeta con scelte più o meno sostenibili e trattano azionisti, clienti, dipendenti, fornitori, partner e vicini.

L’esclusione del colosso dei veicoli elettrici dall’indice suona come una beffa, soprattutto se si considera che giganti come Apple, Amazon, Microsoft, Exxon Mobile sono stati invece accettati.

“Sebbene Tesla possa fare la sua parte nel togliere dalla strada le auto alimentate a carburante, è rimasta indietro rispetto ai suoi colleghi quando esaminata attraverso obiettivi ESG più ampi”, ha scritto il portavoce di S&P.

Cosa significa e perché l’azienda di Musk ha subito questo colpo.

Tesla bocciata dall’indice ESG di S&P 500: motivi e conseguenze

In un post sul blog mercoledì, l’S&P ha spiegato perché ha espulso Tesla dal suo indice ESG all’inizio di questo mese.

La “mancanza di una strategia a basse emissioni di carbonio” e dei “codici di condotta aziendale”, insieme al razzismo e alle cattive condizioni di lavoro segnalate nella fabbrica di Tesla a Fremont, in California, hanno influenzato il punteggio. Anche la gestione di un’indagine da parte della National Highway Transportation Safety Administration ha pesato sulla decisione.

Mentre la missione dichiarata di Tesla è quella di accelerare la transizione del mondo verso l’energia sostenibile, a febbraio di quest’anno si è accordata con l’Agenzia per la protezione ambientale dopo anni di violazioni del Clean Air Act e dopo aver trascurato di tenere traccia delle proprie emissioni.

Tesla, inoltre, si è classificata al 22° posto nell’indice Toxic 100 Air Polluters dell’anno scorso, compilato dall’Istituto di ricerca sull’economia politica di U-Mass Amherst, facendo peggio della Exxon Mobil, che è arrivata al 26°.

Non solo, la società ha anche rivelato di essere indagata per la gestione dei rifiuti nello stato della California e di aver dovuto pagare una multa in Germania per il mancato rispetto degli obblighi di “ritiro” nel Paese per le batterie esaurite.

Nel frattempo, il Department of Fair Employment and Housing della California ha citato in giudizio Tesla per molestie e discriminazioni contro i neri nel suo stabilimento automobilistico di Fremont.

La reazione di Musk non si è fatta attendere ed è arrivata, come prevedibile, via Twitter:

“Exxon è classificata tra le prime dieci migliori al mondo per ambiente, social e governance (ESG) dall’S&P 500, mentre Tesla non è nella lista! L’ESG è una truffa. È stato strumentalizzato da falsi guerrieri della giustizia sociale.”

Anche se restano aperte, in generale, le criticità sui criteri ESG utilizzati, il fatto è un’ulteriore tegola per il miliardario, alle prese con l’affare Twitter non ancora concluso.

Tesla è scesa al livello più basso quest’anno, cancellando $12,3 miliardi dalla sua ricchezza.

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# ESG

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