In tilt oltre le azioni Tesla anche la piattaforma X, bersagliata da attacchi informatici. Capitalizzazione del colosso giù di $800 mld da metà dicembre. Il commento di Elon Musk.
Azioni Tesla sotto i riflettori dopo il Black Monday di Wall Street della sessione di ieri, lunedì 10 marzo 2025, che ha portato l’indice Nasdaq Composite a crollare del 4% a quota 17.468,32, accusando il crollo peggiore dal settembre del 2022.
Il titolo TSLA si è confermato il peggiore tra le azioni dei Magnifici 7, scivolando di oltre il 15%.
Massacrate dai furiosi sell off, le azioni della Big Tech USA fondata e gestita dal tycoon Elon Musk, braccio destro del presidente americano Donald Trump, tutto concentrato a portare avanti la missione DOGE, hanno chiuso la seduta peggiore dal settembre del 2020.
Non una parentesi ribassista, quella di ieri, tutt’altro: è da parecchio, ormai, che le azioni Tesla sono bersagliate da pesanti smobilizzi, che in parte riflettono l’avversione di diversi investitori e consumatori nei confronti della stessa persona di Elon Musk.
Che dire per esempio della decisione di diversi consumatori europei di manifestare tutta la loro opposizione alle varie picconate con cui l’uomo più ricco del mondo ha attaccato l’Europa, praticamente boicottando le vendite di Tesla? Lampanti i numeri che certificano il crollo delle vendite di EV del gigante americano.
Auto Tesla, vendite crollano in Europa del 50%. I consumatori boicottano l’impero di Musk?
Ieri, la nuova prova del nove del tonfo delle vendite è arrivata con un report firmato dagli analisti di Bank of America, da cui è emerso che le vendite di nuove auto Tesla sono precipitate a gennaio del 50% circa su base annua in Europa, in parte proprio a causa della crescente insofferenza di diversi cittadini europei nei confronti delle esternazioni di turno del numero uno del colosso, che più volte è entrato a gamba tesa nelle questioni politiche del continente, tentando con la sua cassa di risonanza X ex Twitter di condizionare perfino il voto degli elettori.
L’utilizzo smodato della piattaforma X , diventata megafono costante con cui il CEO lancia pesanti affondi contro le autorità politiche e istituzioni da lui disdegnate, e su cui sono apparse secondo alcuni critici anche accuse infondate da parte del Cremlino contro il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, non è piaciuto affatto a diversi potenziali clienti europei di Tesla, che hanno visto come unico mezzo per opporsi al tycoon quello di non acquistare i veicoli elettrici del suo colosso.
Allo stesso tempo, gli analisti di Bank of America hanno ricordato che è possibile che i consumatori stiano aspettando l’uscita della nuova versione del Model Y, il piccolo SUV prodotto dal gruppo, che si è confermato comunque l’auto elettrica più venduta al mondo nel mese di gennaio.
Non è andata del tutto bene invece al Model 3 di Tesla, le cui vendite sono state superate da quelle della cinese Geely Geome nello stesso arco temporale.
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Azioni Tesla soffrono fase di sell più lunga da debutto sul Nasdaq nel 2010. Il commento di Musk
Ieri, nel Black Monday che ha colpito Wall Street, le azioni Tesla sono ulteriormente affondate, confermando la fase ribassista più lunga dal 2010, ovvero dall’anno in cui il titolo ha fatto il suo debutto sul Nasdaq: il titolo ha perso terreno infatti a Wall Street per ben sette settimane consecutive, praticamente da quando il CEO si è recato a Washington, dove la sua presenza nello Studio Ovale della Casa Bianca, a fianco del presidente Donald Trump e nelle vesti di numero uno del dipartimento di efficienza governativa DOGE, è diventata ormai costante.
Così costante che, nel commentare il tonfo delle azioni TSLA, Musk ha ammesso ai microfoni di Fox News di trovarsi in una situazione di “ grande difficoltà ”.
Nel rispondere alla domanda del giornalista Larry Kudlow di Fox Business “Come sta gestendo gli altri suoi affari?”, il tycoon ha risposto: “Con grande difficoltà”.
I numeri del collasso parlano chiaro: le vendite che si sono accanite contro i titoli Tesla hanno più che dimezzato la capitalizzazione del gruppo, traducendosi in una perdita del valore di mercato di quasi $800 miliardi dalla metà di dicembre. Di fatto, dal record testato a quota $479,86 nella sessione del 17 dicembre 2024, le azioni TSLA hanno perso più del 50% del loro valore.
I sell off scatenati di ieri hanno portato le quotazioni a scivolare del 15,43 a $222,15. E la situazione non migliora, visto che nelle contrattazioni afterhours di Wall Street il titolo è capitolato di un altro 3%.
Non solo azioni Tesla, anche X va in tilt
Per le azioni Tesla, la seduta di ieri è stata la settima peggiore della storia: Musk ha tuttavia rimarcato la fiducia nel titolo, pubblicando su X un post in cui ha scritto che nel “lungo termine le cose andranno bene”.
Ma ieri ad andare in tilt, oltre ai titoli TSLA, è stata la stessa X: diversi i blackout che hanno colpito la piattaforma social di Elon Musk, a partire dalle prime ore del mattino in Italia, con Musk che ha commentato gli attacchi informatici affermando indicando che sono arrivati da “indirizzi IP nell’area dell’Ucraina”.
“È in corso un massiccio attacco informatico contro X. Coinvolto un grande gruppo o un Paese”, ha scritto Elon su X.
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