Partita IVA: taglio aliquota previdenziale da gennaio 2017. Il progetto del Governo

Luca Secondino

5 Settembre 2016 - 15:22

Una rivoluzione per la Partita IVA, con i tagli sulle aliquote annunciati dal governo a partire da gennaio 2017 e altre novità per i collaboratori a progetto.

Partita IVA: taglio aliquota previdenziale da gennaio 2017. Il progetto del Governo

Partita IVA? Ecco tutte le novità sulla rivoluzione in arrivo con tagli sulle aliquote da gennaio 2017.
Si tratta di una novità interessante per tutti i liberi professionisti con Partita IVA: al momento sono poco più di un milione i contribuenti interessati, tra cui tantissimi collaboratori a progetto spesso senza ordini professionali.

Per tutti questi lavoratori con Partita Iva, lo Stato ha sempre chiesto contributi praticamente pari a quelli dei lavoratori dipendenti, senza mai aver offerto le stesse prestazioni di assistenza sociale.
Ora inizia a cambiare anche il mondo dei lavoratori con Partita Iva e vediamo tutte le novità per l’anno 2017.

Con il pretesto della previdenza e di una futura pensione, i lavoratori con Partita Iva hanno “goduto” della gestione separata Inps, con un’aliquota previdenziale che è salita sempre più negli ultimi anni: di nove punti nell’ultimo governo Prodi, di un altro punto durante i governi Berlusconi, poi il colpo di grazia con Monti nel nome dell’austerity.

Ora il governo Renzi sembra deciso a tagliare le aliquote andando contro le cupe previsioni che fino ad oggi hanno preoccupato il mondo dei lavoratori con Partita IVA.

Riforma Partita Iva: cosa cambia da gennaio 2017 con i tagli alle aliquote

Il governo ha iniziato a muoversi: al sottosegretario Tommaso Nannicini il compito di gestire il dossier affinché rientri nella legge di bilancio e che dal primo gennaio 2017 introdurrà due novità.

L’obiettivo primario del governo è di congelare gli aumenti programmati a carico dei lavoratori con partita IVA e da gennaio si passerà ai tagli.

Il governo punta ad abbassare l’aliquota attuale del 27% al 25%. In termini di denaro, questo significherebbe un risparmio di circa 80 euro al mese per i lavoratori con Partita IVA.

Oggi la Partita IVA degli iscritti alla gestione separata di Inps paga il 27% del reddito a cui si aggiunge un altro 0,72% per limitate le prestazioni assistenziali. Secondo le intenzioni del legislatore questa aliquota avrebbe dovuto già salire al 33% per quanto riguarda i lavoratori dipendenti. Per i collaboratori a progetto, la soglia è attualmente al 32% e nel 2018 sarà equiparata.

L’altra grande novità della riforma delle partite IVA riguarderà proprio i collaboratori a progetto per i quali sarà ufficializzato il passaggio alla gestione ordinaria Inps. Niente più separazione e i collaboratori con partita IVA nel giro di pochi anni potranno contare su prestazioni pari a quelle di un lavoratore dipendente, dalla maternità alla malattia.

Anche nel caso di perdita del lavoro, il collaboratore potrà beneficiare del sussidio di disoccupazione Naspi, che spetta a tutti i lavoratori a tempo indeterminato.
Il piano del governo al momento dovrebbe valere 350 milioni di euro e l’operazione restituirà nelle tasche dei contribuenti con partita IVA una somma pari a 1000 euro l’anno.

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