Su Armando Siri 5 Stelle e Lega ancora in disaccordo. Di Maio chiede a Salvini senso di responsabilità
Sul Caso Armando Siri, il Consiglio dei ministri si riunirà già la prossima settimana, al 99% l’incontro a Palazzo Chigi ci sarà mercoledì. Lo ha detto oggi il vicepremier Luigi Di Maio, nel corso del suo intervento a Mezz’ora in Più.
Dal microfono di Lucia Annunziata, il leader del Movimento 5 Stelle ha lanciato un appello agli alleati di governo, chiedendo alla Lega di agire prima, evitando una spaccatura in Cdm.
Caso Siri, Di Maio chiede a Salvini di evitare ulteriori tensioni
Aspettare l’eventuale rinvio a giudizio del sottosegretario Armando Siri per allontanarlo dal Governo, come più volte auspicato da Matteo Salvini, per Luigi Di Maio non ha senso. Lo ha ribadito oggi a Mezz’ora in più, intervenendo negli studi Rai.
Sulla questione, il Movimento 5 stelle è perentorio. Siri deve lasciare il prima possibile. Anche se non ci fosse stato il reato di corruzione ipotizzato, per Di Maio da condannare è “quell’atteggiamento da casta”, mal sopportato dai i 5 Stelle.
Armando Siri infatti avrebbe provato, con un emendamento, a favorire una singola persona, sospettata per di più di legami con Messina Denaro.
I pentastellati hanno già chiesto e ottenuto dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte che, in caso di mancate dimissioni, sarà promossa una proposta di revoca dell’incarico.
“Mi aspetterei anche dalla Lega la stessa intransigenza. Noi siamo il governo del cambiamento: diversi da quelli che governavano prima. Renzi per molto meno ha fatto dimettersi il suo ministro Lupi. Se Salvini vuole fare meno di Renzi si accomodi pure.”
Quello che Di Maio chiede alla Lega è di evitare una spaccatura nel voto del Cdm, facendo dimettere Siri prima di mercoledì prossimo. Il vicepremier non crede che la Lega voglia la crisi di governo e fa appello alla responsabilità.
“Non c’è bisogno di votare in Cdm e accentuare le divisioni fra noi e la Lega. Mi aspetto da Matteo Salvini coraggio politico e senso di responsabilità.”
Tuttavia, Di Maio non perde l’occasione per prendere le distanze dall’alleato e ribadisce le differenze esistenti tra 5 Stelle e Lega su tanti temi come la famiglia o la qualità dell’autonomia regionale. Differenze, fino ad oggi, superate proprio grazie al contratto di governo.
“Abbiamo trovato il perimetro e il percorso per governare insieme. Quello tutti vogliamo e possiamo ancora continuare a farlo insieme.”
Anche Matteo Salvini ripete come un mantra la volontà di andare avanti, per lui il Consiglio dei ministri sul caso Siri non segnerà la fine del governo. Il ministro del Carroccio ne è certo: mercoledì prossimo - come in altre occasioni di crisi - non succederà un bel niente.
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